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Pogacar conquista la cronoscalata e afferma il suo dominio al Tour

La stagione ciclistica 2025 sta regalando emozioni straordinarie, e il Tour de France non fa eccezione. Tadej Pogacar, il fenomeno sloveno, ha nuovamente dimostrato di essere un atleta fuori dal comune, conquistando la cronoscalata che partiva da Loudenvielle e si concludeva a Peyragudes, a un’altitudine di 1.580 metri. Questo segmento di gara, lungo 10,9 chilometri e caratterizzato da pendenze che toccano il 16%, è stato un vero e proprio banco di prova, reso ancora più impegnativo dalla temperatura di 35 gradi. Eppure, Pogacar ha affrontato la prova con una determinazione e una padronanza che hanno lasciato tutti a bocca aperta.

La prestazione di Pogacar

Con un tempo di 23 minuti netti, Pogacar ha stabilito una media impressionante di 28,431 km/h, infliggendo al suo diretto rivale, Jonas Vingegaard, un distacco di 36 secondi. Il corridore danese, pur esibendo un’ottima prestazione, ha dovuto ancora una volta accettare la superiorità del suo avversario, alzando bandiera bianca di fronte a un atleta che sembra avere il Tour in pugno. Vingegaard, capitano della Red Bull, ha terminato la cronoscalata con un ritardo di 1’20” rispetto a Pogacar, consolidando così la leadership del sloveno nella generale.

La delusione di Evenepoel

Il belga Remco Evenepoel, campione olimpico in carica, ha vissuto una giornata da dimenticare, chiudendo in dodicesima posizione a 2’39” dal vincitore. La sua prestazione è stata segnata da momenti di difficoltà, e lo stesso Evenepoel ha riconosciuto di non aver avuto le gambe giuste, esprimendo delusione per il suo rendimento:

  1. “Non avevo le gambe che volevo, me ne sono accorto dopo i primi 4 o 5 minuti.”
  2. “Mi sentivo vuoto.”

Nonostante le aspettative, la sua prestazione è stata ben al di sotto di ciò che si aspettava, e il fatto di essere riuscito a limitare i danni rappresenta un piccolo conforto.

Le ripercussioni sulla gara

La cronoscalata ha avuto ripercussioni anche su alcuni velocisti, come Arnaud Demare, Tim Merlier, Biniam Girmay e Luka Mezgec, che si sono trovati a rischio di superare il tempo massimo. La giuria, tuttavia, ha deciso di spostare il limite dal +33% al +40% rispetto al tempo del vincitore, permettendo a questi corridori di concludere la prova senza conseguenze. Questa decisione ha salvato la loro partecipazione al Tour, ma testimonia la durezza della competizione in questa edizione.

Un aspetto interessante da notare è che Pogacar ha affrontato la cronoscalata con una bici da strada, mentre molti dei suoi concorrenti hanno optato per modelli specifici per le prove contro il tempo. Questa scelta strategica ha pagato, permettendo al giovane sloveno di dominare tutti i tempi intermedi e di infliggere un ulteriore scossone al Tour, a soli dieci giorni dalla conclusione a Parigi.

Dopo la sua straordinaria vittoria, Pogacar ha espresso la sua gioia: “Sono felicissimo, questa cronometro era un grosso punto interrogativo per me. Volevo che tutto fosse perfetto e il mio team ha fatto in modo che tutto fosse al top”. In un contesto così competitivo, la capacità di mantenere la lucidità e la strategia giusta è fondamentale. Pogacar ha scelto di non utilizzare l’auricolare, affermando che la sua strategia era semplice: “Andare a tutta dall’inizio fino al traguardo”. Questo approccio, unito alla sua esplosiva forma fisica, ha reso la sua prestazione ancora più impressionante.

Il Tour de France prosegue e ci si prepara ora per la quattordicesima tappa, che avrà luogo sabato 19 luglio. Questa frazione di 182,6 km da Pau a Luchon-Superbagnères prevede un arrivo in salita, con gli ultimi 12,6 km caratterizzati da una pendenza media del 7,5%. I ciclisti dovranno affrontare alcune delle salite più iconiche, inclusi il mitico Tourmalet, il Col d’Aspin e il Col de Peyresourde. Questa giornata, che si preannuncia epica, rappresenta un ulteriore banco di prova per Pogacar e i suoi rivali. Vingegaard, in particolare, è atteso a un tentativo di recupero, cercando di ribaltare le sorti di questo Tour, ma Pogacar, attualmente in giallo, sembrerebbe avere le carte in regola per continuare a dominare. Non resta che attendere e vedere quali emozioni ci riserverà la prossima tappa di questo avvincente Tour de France.

Luca Baldini

Ciao a tutti, mi chiamo Luca Baldini e sono redattore sportivo di Wigglesport! Scommetto che non vi sareste mai aspettati di incontrare un tizio così appassionato di sport "minori". Ebbene sì, mentre tutti gli altri seguono i grandi nomi del calcio e del basket, io mi tuffo a capofitto nel mondo affascinante delle discipline meno conosciute! La mia curiosità per gli sport alternativi è nata quasi per caso. Cresciuto tra le Alpi piemontesi, tra una discesa sugli sci e una partita a curling con gli amici, ho sviluppato un amore viscerale per tutte quelle attività che non sempre fanno i titoli dei giornali. Dai Campionati Mondiali di Badminton ai Tornei Internazionali di Bocce, ho sempre avuto un debole per tutto ciò che è insolito e sorprendente. Dopo aver terminato gli studi in Comunicazione e Giornalismo a Torino, ho realizzato il mio sogno di diventare redattore sportivo, portando con me questa passione fuori dal comune. All'inizio la mia famiglia e i miei amici mi prendevano bonariamente in giro ("Luca, chi vuoi che legga di un torneo di cricket islandese?"), ma con il tempo hanno imparato ad apprezzare la bellezza degli sport minori e il mio modo di raccontarli. Ho avuto la fortuna di viaggiare in tutto il mondo per seguire competizioni di ogni genere, descrivendo con passione le performance di atleti incredibili che gareggiano lontano dai riflettori della ribalta mediatica. La mia scrivania? Un arcobaleno di locandine di eventi da ogni angolo del globo! Se c'è una cosa che amo del mio lavoro, è la capacità di portare alla luce storie emozionanti e spesso trascurate. Raccontare le gesta di un arciere paralimpico o la preparazione di una squadra di rugby su sedia a rotelle mi riempie di orgoglio e mi spinge a essere sempre più curioso. Quando non sono impegnato a scrivere o a seguire competizioni improbabili, mi piace partecipare personalmente ad alcuni di questi sport. E sì, ho collezionato più magliette da gara di corse con i sacchi e di tornei di palla tamburello di quante ne possa contare! Quindi, se mai sentite parlare di uno sport di cui nessuno sa nulla, c'è una buona possibilità che io sia lì a raccontarlo. Perché, in fondo, ogni disciplina ha una sua magia speciale, e io sono qui per condividere quella magia con voi. A presto,

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