Platini e Blatter: la clamorosa assoluzione in appello scuote il mondo del calcio - ©ANSA Photo
Michel Platini, ex calciatore di fama mondiale e presidente dell’UEFA, insieme all’ex presidente della FIFA Sepp Blatter, sono stati recentemente assolti in appello dai tribunali svizzeri nel controverso caso di frodi che ha segnato la loro carriera e le aspirazioni di Platini nel diventare il leader del calcio mondiale. Questa decisione arriva dopo un lungo periodo di incertezze legali e accuse che hanno avuto inizio nel 2015, quando le ambizioni di Platini subirono un brusco arresto.
La sentenza è stata emessa dalla Corte d’appello straordinaria del Tribunale penale federale, che si è riunita a Muttenz, nel nord-ovest della Svizzera. Anche in primo grado, nel 2022, i giudici avevano deciso di non accogliere le richieste della Procura, che nel marzo di quest’anno aveva chiesto una pena di 20 mesi di detenzione con sospensione condizionale per ciascuno dei due imputati. Le accuse si basavano sul presunto illecito legato al pagamento di 2 milioni di franchi svizzeri (circa 1,8 milioni di euro) che Platini avrebbe ricevuto indebitamente dalla FIFA.
La questione centrale del processo verteva sul contratto tra Platini e Blatter, stipulato nel 1999, in cui Platini era stato designato consulente di Blatter durante il primo mandato di quest’ultimo come presidente della FIFA, dal 1998 al 2002. Entrambi concordarono un compenso annuale di 300.000 franchi svizzeri, interamente coperto dalla FIFA. Tuttavia, nel gennaio 2011, Platini avanzò una richiesta di risarcimento di 2 milioni di franchi svizzeri, che venne definita dall’accusa come una “fattura falsa”.
Un aspetto interessante del caso è che sia l’accusa che la difesa riconoscono l’esistenza di un “gentlemen’s agreement”, un accordo informale non documentato, che avrebbe previsto uno stipendio annuale di un milione di franchi svizzeri. Tuttavia, entrambi sostengono che le finanze della FIFA non consentissero il pagamento immediato a Platini, il quale si sarebbe quindi visto costretto a richiedere il saldo in un secondo momento.
Dopo quasi dieci anni dall’inizio delle procedure legali, è ancora possibile presentare un ricorso definitivo in cassazione presso il Tribunale federale svizzero, ma tale ricorso può essere fatto solo per motivi giuridici limitati. Questo lascia aperta la possibilità di ulteriori sviluppi, anche se la sentenza di assoluzione rappresenta un significativo colpo per l’accusa.
Dopo la lettura della sentenza, Platini ha rilasciato un’intervista a BFM TV, in cui ha espresso le sue emozioni riguardo alla decisione. “La persecuzione della FIFA e di alcuni procuratori svizzeri degli ultimi 10 anni è completamente finita”, ha affermato Platini, sottolineando che il suo onore era finalmente stato ristabilito. L’ex calciatore ha inoltre dichiarato che “nessuno in Francia credeva che fossi responsabile di nulla”.
Platini ha descritto la sua esperienza come un complotto orchestrato per ostacolarlo nella sua ambizione di diventare presidente della FIFA. “So che per i miei nemici il tempo era importante. Non gli importa dei 2 milioni: è il tempo. Mi hanno messo da parte per 10 anni”, ha aggiunto, evidenziando non solo la frustrazione personale ma anche una percezione di ingiustizia riguardo a come la sua carriera sia stata influenzata da questi eventi.
La vicenda di Platini e Blatter si inserisce in un contesto più ampio di crisi e scandali che hanno colpito la FIFA negli ultimi anni. Le accuse di corruzione e mala gestione all’interno dell’organizzazione calcistica mondiale hanno portato a un’indagine globale e a una serie di arresti di alto profilo. Questo caso specifico ha attirato l’attenzione dei media di tutto il mondo, non solo per la rilevanza dei personaggi coinvolti ma anche per la natura delle accuse, che hanno messo a nudo le fragilità e le complessità della governance calcistica.
In un’epoca in cui la trasparenza e la responsabilità sono diventate priorità nel mondo dello sport, l’assoluzione di Platini e Blatter potrebbe rappresentare un punto di svolta. Tuttavia, nonostante la decisione della corte, il caso ha suscitato dibattiti accesi sulla correttezza delle procedure legali e sull’effettiva trasparenza delle operazioni finanziarie all’interno della FIFA.
L’attenzione ora si sposta verso l’impatto che questa sentenza avrà sul futuro di Platini e sul suo ruolo nel calcio. Sebbene abbia dichiarato di essere “troppo vecchio per nuove responsabilità”, le sue esperienze e la sua conoscenza del settore potrebbero rivelarsi preziose in una fase in cui la FIFA sta cercando di ricostruire la propria immagine e di riconquistare la fiducia del pubblico. La sua storia rimane una delle più intriganti e controverse della storia recente del calcio, un racconto di ambizione, sfide e giustizia che continuerà a essere raccontato e analizzato nei prossimi anni.
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