Michel Platini, una delle leggende del calcio mondiale, ha recentemente condiviso le sue opinioni sulla giustizia sportiva e sulla corruzione all’interno della FIFA durante un’intervista al Festival di Giustizia Penale a Sassuolo. L’ex presidente della UEFA ha parlato della sua esperienza personale, che lo ha visto coinvolto in un caso di sospetta corruzione, dal quale è stato assolto dalla giustizia ordinaria, ma squalificato dalla giustizia sportiva.
la giustizia sportiva come “mafia svizzera”
Platini ha espresso forti critiche al sistema attuale, definendo la giustizia sportiva uno “scandalo” e paragonando la situazione a una vera e propria “mafia svizzera”. Ha sottolineato che i presidenti delle commissioni di giustizia sportiva sono nominati dalla FIFA, creando un conflitto di interessi che mina la trasparenza e l’integrità delle decisioni. Inoltre, ha rivelato che i procuratori svizzeri che si occupano delle indagini vengono incentivati a rimanere legati alla FIFA anche dopo il pensionamento, suggerendo l’esistenza di una rete di complicità tra le istituzioni calcistiche e le autorità svizzere.
interrogativi sull’indipendenza del tribunale arbitrale
Un altro punto cruciale sollevato da Platini riguarda il Tribunale Arbitrale dello Sport, che riceve annualmente un milione di franchi svizzeri dalla FIFA. Questo solleva interrogativi sull’indipendenza di quest’organo, con Platini che afferma: “È un braccio armato dei dirigenti della FIFA”. Secondo lui, il calcio non appartiene né all’UEFA né alla FIFA, ma dovrebbe essere considerato un patrimonio di tutti, un’opinione che riflette la crescente insoddisfazione di tifosi e attori del settore verso l’attuale gestione del calcio mondiale.
il ruolo di platini nel mondiale in qatar
Durante l’intervista, Platini ha anche discusso del suo ruolo nel processo decisionale riguardante il Mondiale in Qatar. Ha rivelato che la sua decisione di votare per il Qatar è stata influenzata dalla consapevolezza che fosse la settima volta che il mondo arabo si presentava come candidato per ospitare un evento di tale portata. Questo ha aperto un dibattito più ampio sulla rappresentanza e sull’equità nella selezione delle sedi per i grandi eventi sportivi.
Infine, Platini ha lasciato intendere la possibilità di un suo ritorno nel calcio, esprimendo il desiderio di far “contare i calciatori” nelle decisioni riguardanti il futuro del gioco. Ha affermato: “Rientrare? Sì, può darsi”, senza però fornire ulteriori dettagli su come questo potrebbe concretizzarsi. La sua visione di un calcio più inclusivo e rappresentativo potrebbe essere fondamentale per riformare il sistema attuale.
Le dichiarazioni di Platini, cariche di passione e frustrazione, alimentano il dibattito sulla necessità di una riforma radicale nel mondo del calcio. Con la sua esperienza e visione, Platini continua a essere una figura influente, capace di stimolare la riflessione su questioni cruciali che riguardano non solo il futuro del calcio, ma anche l’integrità delle istituzioni sportive a livello globale. La sua critica aperta alla FIFA e alla giustizia sportiva potrebbe essere il catalizzatore di un cambiamento necessario, affinché il calcio possa tornare a essere un gioco per tutti, e non solo una questione di potere e denaro.
