Pisacane: la verità su Folorunsho tra dispiacere e assenza di giustificazioni

Pisacane: la verità su Folorunsho tra dispiacere e assenza di giustificazioni

Pisacane: la verità su Folorunsho tra dispiacere e assenza di giustificazioni - ©ANSA Photo

Stefano Cerulli

12 Dicembre 2025

La recente partita tra Cagliari e Roma ha suscitato un acceso dibattito mediatico a causa di un episodio controverso che ha coinvolto il giocatore del Cagliari, Michael Folorunsho. Durante il match, Folorunsho ha pronunciato insulti nei confronti di Hermoso, calciatore dell’FC Barcelona, scatenando polemiche non solo per la gravità delle sue parole, ma anche per il contesto di alta tensione agonistica in cui si è verificato. A commentare la situazione è intervenuto Fabio Pisacane, tecnico del Cagliari, il quale ha cercato di fare chiarezza sull’accaduto.

L’importanza del rispetto nel calcio

Pisacane ha evidenziato che nel calcio, come in ogni sport, ci sono momenti in cui le emozioni possono sopraffare e si possono oltrepassare i limiti del rispetto. “Sappiamo che in campo succedono molte cose e che talvolta si va oltre il limite”, ha dichiarato l’allenatore. Questa affermazione sottolinea un aspetto cruciale: il calcio è uno sport di alta intensità, dove la pressione e l’adrenalina possono portare a reazioni impulsive.

La reazione di Folorunsho

Dopo la partita, Pisacane ha avuto un confronto diretto con Folorunsho, il quale ha dimostrato consapevolezza del suo errore. Il tecnico ha affermato: “Michael era molto dispiaciuto. Abbiamo parlato subito dopo la partita e si è reso conto dell’errore. Sa bene che non è stato un bel gesto”. La rapidità con cui Folorunsho ha riconosciuto il proprio sbaglio è un segno di maturità, ma non cancella le conseguenze delle sue azioni, specialmente in un contesto sportivo dove l’esempio è fondamentale.

Valori umani e crescita personale

Pisacane ha voluto anche sottolineare il valore umano del suo giocatore: “Folorunsho ha sempre avuto rispetto per ogni singola persona qui dentro, tutti gli vogliono bene e lui si è sempre comportato bene”. Questa dichiarazione è significativa, poiché mette in luce il profilo di un atleta che, pur avendo commesso un errore, ha dimostrato di avere un comportamento positivo nella sua carriera. È importante che la comunità calcistica riconosca il valore della crescita personale e della capacità di imparare dai propri sbagli.

Tuttavia, Pisacane ha puntualizzato che non ci sono giustificazioni per quanto accaduto: “Non c’è da giustificare niente, ma non vogliamo nemmeno condannare quello che è un ragazzo incredibile, genuino e spontaneo, sin troppo”. Questa frase racchiude una visione complessa della situazione; da un lato, l’allenatore riconosce la gravità dell’accaduto, dall’altro manifesta una volontà di proteggere il suo giocatore da una condanna eccessiva, che potrebbe avere conseguenze negative sulla sua carriera e sulla sua psiche.

Un’opportunità di crescita

Il messaggio di Pisacane è chiaro: ogni esperienza, anche quella negativa, può diventare un’opportunità di crescita. Ha aggiunto: “Da questa esperienza potrà solo fare tesoro e trarre esempio positivo per il suo futuro professionale e personale”. Qui emerge un aspetto fondamentale della formazione degli atleti, che non si limita alla tecnica sportiva, ma abbraccia anche la dimensione etica e sociale del loro ruolo come modelli per le generazioni future.

In un momento in cui il calcio è sotto i riflettori per polemiche legate a razzismo e intolleranza, è essenziale che gli atleti e gli allenatori si facciano portavoce di valori di rispetto, inclusione e fair play. La speranza è che l’episodio di Folorunsho possa servire da lezione non solo per il giocatore stesso, ma per l’intero ambiente calcistico, affinché si promuova una cultura sportiva basata sulla dignità e sul rispetto reciproco.

In conclusione, la vicenda legata a Folorunsho e alle sue parole durante la partita contro la Roma mette in evidenza la complessità della vita sportiva. Le emozioni possono portare a comportamenti inappropriati, ma c’è sempre spazio per la riflessione e la crescita. La responsabilità degli atleti, così come quella degli allenatori, è quella di imparare da ogni esperienza, trasformando anche gli errori in occasioni di miglioramento, sia sul piano personale che professionale.

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