Pietrangeli: Cancellotti, un carisma straordinario ma un solo ‘forte’ in campo

Pietrangeli: Cancellotti, un carisma straordinario ma un solo 'forte' in campo

Pietrangeli: Cancellotti, un carisma straordinario ma un solo 'forte' in campo - ©ANSA Photo

Stefano Cerulli

1 Dicembre 2025

Nicola Pietrangeli è una figura di spicco nella storia del tennis italiano, la cui carriera è contraddistinta da successi straordinari e un carisma innegabile. Tuttavia, l’ex tennista Francesco Cancellotti ha recentemente messo in luce un aspetto interessante del grande campione romano: la sua percezione del talento altrui. Secondo Cancellotti, Pietrangeli considerava forte solo sé stesso, mentre gli altri atleti sembravano avere poco valore. Questo commento rivela una visione ristretta che, sebbene possa derivare dalla sua immensa autostima, ha influenzato il modo in cui il campione interagiva con i suoi colleghi.

il contesto storico del tennis italiano

Cancellotti ha avuto l’occasione di trascorrere del tempo con Pietrangeli durante un viaggio in Finlandia per seguire la Coppa Davis. In quel periodo, il tennis italiano era ancora in fase di sviluppo e non aveva raggiunto i vertici che avrebbe toccato negli anni successivi. Cancellotti ha ricordato che, nonostante la situazione, Pietrangeli si mostrava socievole, ma la sua visione del tennis era limitata. La sua affermazione che “per lui erano tutte…” suggerisce una difficoltà nel riconoscere il valore degli altri atleti.

l’eredità di pietrangeli e panatta

Pietrangeli, nato a Roma l’11 luglio 1933, ha vinto due titoli del Grande Slam al Roland Garros nel 1959 e nel 1960, diventando una figura centrale nella squadra italiana di Coppa Davis. La sua carriera è caratterizzata da un gioco potente e da una grande abilità tecnica. Cancellotti ha sottolineato l’importanza non solo di Pietrangeli, ma anche di un altro grande campione italiano, Adriano Panatta. Insieme, questi due tennisti hanno segnato la storia del tennis italiano, influenzando le generazioni future.

  1. Pietrangeli e Panatta hanno contribuito a costruire il mito del tennis italiano negli anni ’70 e ’80.
  2. La loro rivalità e collaborazione hanno portato l’Italia a risultati storici, inclusa la vittoria nella Coppa Davis nel 1976.
  3. La loro eredità continua a ispirare i nuovi talenti del tennis italiano.

il futuro del tennis italiano

Negli ultimi anni, il tennis italiano ha vissuto un ulteriore sviluppo, con atleti come Fabio Fognini, Matteo Berrettini e Jannik Sinner che hanno raggiunto posizioni di prestigio nel ranking mondiale. Questi nuovi talenti sembrano avere un approccio più inclusivo e collaborativo rispetto a Pietrangeli. La generazione attuale di tennisti comprende l’importanza di lavorare insieme e di sostenersi a vicenda, contribuendo a creare un ambiente positivo.

Cancellotti, nel ricordare Pietrangeli, non celebra solo il suo carisma e i suoi successi, ma invita a riflettere su come la grandezza nel tennis e nello sport non si misuri solo attraverso i trofei vinti, ma anche attraverso la capacità di ispirare e valorizzare gli altri. L’eredità di Pietrangeli è quindi quella di un grande campione, ma anche di un personaggio che ha contribuito a plasmare la storia del tennis italiano, con le sue contraddizioni e visioni personali.

Questa riflessione sottolinea l’importanza di riconoscere non solo i successi individuali, ma anche il valore del lavoro di squadra e della comunità sportiva. La storia del tennis italiano continua a evolversi, portando con sé le lezioni del passato e le speranze per il futuro.

Change privacy settings
×