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Pellielo conquista la Coppa del Mondo di tiro a volo a 55 anni: un trionfo senza tempo

Il mondo del tiro a volo continua a riservare sorprese incredibili e, in questo contesto, il nome di Giovanni Pellielo brilla come una stella luminosa. A 55 anni, il campione piemontese ha conquistato la vittoria nella gara di Fossa olimpica durante la tappa di Coppa del Mondo a Lonato del Garda, un evento di grande prestigio che attira i migliori tiratori da tutto il mondo. Questo successo non è solo un trionfo personale, ma anche un messaggio potente: l’età è solo un numero quando si parla di passione e dedizione.

la straordinaria prestazione di pellielo

Pellielo ha dimostrato ancora una volta di essere un atleta di straordinaria classe e determinazione, realizzando un impeccabile 125/125 nelle qualificazioni e un notevole 48/50 in finale. Le sue prestazioni lo hanno riportato al vertice del tiro a volo, una disciplina che richiede non solo abilità tecnica, ma anche una mente lucida e una concentrazione ferrea. La sua vittoria a Lonato non solo aggiunge un altro trofeo alla sua già impressionante collezione, ma rinvigorisce anche il suo sogno di partecipare alle Olimpiadi di Los Angeles 2028. Se riuscisse nell’impresa, Pellielo diventerebbe il primo atleta italiano a partecipare a nove edizioni olimpiche, un traguardo che lo collocerebbe nell’olimpo dello sport.

Dopo la vittoria, Pellielo ha condiviso le sue emozioni con i giornalisti, dichiarando: “Non esiste l’età, ma solo amore, sacrificio e senso del lavoro, tutte cose che io ho. Inoltre, ho anche gli undici decimi che servono. Finché avrò dedizione e passione per questo sport, e finché mi sorreggerà la vista, continuerò a rincorrere i miei sogni”. Queste parole risuonano come un inno alla perseveranza e alla passione, qualità che hanno caratterizzato la sua carriera e che continuano a motivarlo nella sua lunga e avvincente strada nel tiro a volo.

il podio di lonato

La competizione di Lonato ha visto anche altri atleti brillare. Ecco i risultati salienti:

  1. Giovanni Pellielo – 1° posto (48/50)
  2. Matthew Coward-Holley – 2° posto (46/50)
  3. Mauro De Filippis – 3° posto (36/40)

Sul podio anche Walton Eller, l’oro olimpico di Pechino 2008 nel double trap. Un altro nome noto nel mondo del tiro è Massimo Fabbrizi, vicecampione olimpico a Londra 2012, che ha concluso la gara al sesto posto, dimostrando che l’Italia ha una solida tradizione in questa disciplina.

le sfide e le opportunità

La presenza di atleti russi, che hanno gareggiato come “atleti neutrali”, ha sollevato discussioni importanti. Diego Gasperini, il ct della nazionale russa, ha chiarito che i suoi tiratori non appartengono a gruppi sportivi militari, un aspetto che, secondo le normative internazionali, avrebbe potuto precludere la loro partecipazione. “Sono tutti ragazzi dai 18 ai 20 anni e nessuno di loro fa parte dell’esercito russo o di gruppi sportivi militari”, ha affermato Gasperini, sottolineando la gioventù e il potenziale dei suoi atleti.

Lonato del Garda, con il suo splendido scenario lacustre, ha fatto da cornice a questa tappa di Coppa del Mondo, e gli organizzatori hanno fatto un lavoro straordinario nel garantire che l’evento si svolgesse in un’atmosfera di grande sportività e collegialità. Il tiro a volo è una disciplina che richiede non solo abilità individuale, ma anche un forte spirito di squadra e competizione leale.

In questo contesto di celebrazione dello sport, Pellielo si è nuovamente affermato come un simbolo di resilienza e passione. La sua carriera, costellata di successi, ha ispirato generazioni di tiratori e continuerà a farlo. La sua lotta per il sogno olimpico non è solo personale, ma rappresenta anche un messaggio per tutti coloro che desiderano perseguire le proprie ambizioni, indipendentemente dall’età.

La Coppa del Mondo di Lonato non è stata solo un palcoscenico per la sfida tra i migliori tiratori, ma anche un’importante occasione di incontro tra culture e nazioni diverse. Gli eventi sportivi come questo hanno il potere di unire le persone, creando legami che vanno oltre le competizioni. Il tiro a volo, con la sua eleganza e precisione, rappresenta una disciplina che affascina e coinvolge, e Lonato si è dimostrato il palcoscenico ideale per celebrare questa arte.

In attesa delle prossime sfide internazionali e del sogno olimpico di Pellielo, la comunità del tiro a volo continua a seguire con passione e entusiasmo le evoluzioni di questo straordinario sport, che unisce tradizione e modernità, competizione e amicizia, in un mix perfetto di emozioni e prestazioni. Pellielo, il “Johnny” del tiro a volo, continua a scrivere la sua storia, un colpo alla volta.

Luca Baldini

Ciao a tutti, mi chiamo Luca Baldini e sono redattore sportivo di Wigglesport! Scommetto che non vi sareste mai aspettati di incontrare un tizio così appassionato di sport "minori". Ebbene sì, mentre tutti gli altri seguono i grandi nomi del calcio e del basket, io mi tuffo a capofitto nel mondo affascinante delle discipline meno conosciute! La mia curiosità per gli sport alternativi è nata quasi per caso. Cresciuto tra le Alpi piemontesi, tra una discesa sugli sci e una partita a curling con gli amici, ho sviluppato un amore viscerale per tutte quelle attività che non sempre fanno i titoli dei giornali. Dai Campionati Mondiali di Badminton ai Tornei Internazionali di Bocce, ho sempre avuto un debole per tutto ciò che è insolito e sorprendente. Dopo aver terminato gli studi in Comunicazione e Giornalismo a Torino, ho realizzato il mio sogno di diventare redattore sportivo, portando con me questa passione fuori dal comune. All'inizio la mia famiglia e i miei amici mi prendevano bonariamente in giro ("Luca, chi vuoi che legga di un torneo di cricket islandese?"), ma con il tempo hanno imparato ad apprezzare la bellezza degli sport minori e il mio modo di raccontarli. Ho avuto la fortuna di viaggiare in tutto il mondo per seguire competizioni di ogni genere, descrivendo con passione le performance di atleti incredibili che gareggiano lontano dai riflettori della ribalta mediatica. La mia scrivania? Un arcobaleno di locandine di eventi da ogni angolo del globo! Se c'è una cosa che amo del mio lavoro, è la capacità di portare alla luce storie emozionanti e spesso trascurate. Raccontare le gesta di un arciere paralimpico o la preparazione di una squadra di rugby su sedia a rotelle mi riempie di orgoglio e mi spinge a essere sempre più curioso. Quando non sono impegnato a scrivere o a seguire competizioni improbabili, mi piace partecipare personalmente ad alcuni di questi sport. E sì, ho collezionato più magliette da gara di corse con i sacchi e di tornei di palla tamburello di quante ne possa contare! Quindi, se mai sentite parlare di uno sport di cui nessuno sa nulla, c'è una buona possibilità che io sia lì a raccontarlo. Perché, in fondo, ogni disciplina ha una sua magia speciale, e io sono qui per condividere quella magia con voi. A presto,

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