Paura per Gattuso, auto a fuoco: la situazione

La famiglia Gattuso ha vissuto un altro giorno di terrore, con la seconda auto bruciata nel giro di poco tempo

Gennaro Gattuso, per tutti Rino, centrocampista indimenticato del Milan che ha vinto tre Champions League, campione del mondo con l’Italia nel 2006, e adesso allenatore dell’Olympique Marsiglia, è rimasto sempre molto legato alla sua terra, la Calabria, e nello specifico alla sua cittadina Corigliano, in provincia di Cosenza, dove vive ancora la famiglia.

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Non sono state ore facili per la famiglia Gattuso dopo l’ennesimo atto intimidatorio (LaPresse) – wigglesport.it

Proprio la famiglia dell’ex allenatore del Napoli è stata presa di mira qualche giorno fa da ignoti. Per la seconda volta in pochi mesi – la prima volta era il 17 ottobre -, infatti, la macchina della sorella Ida, già vicepresidente comunale di Rossano Calabro, è stata data alle fiamme. Ad accorgersene, considerata la prossimità con la sua abitazione, è stata proprio la vittima, che ha subito chiamato i soccorsi. I vigili del fuoco sono riusciti a domare l’incendio, evitando danni ancora più importanti, ma non sono riusciti a “salvare” la macchina della donna, un suv Opel Grand Land.

I carabinieri del reparto di Corigliano-Rossano stanno indagando sull’incidente, e hanno pochi dubbi sull’origine dolosa dell’incendio. Da capire, però, resta il movente così come chi è stato a dare fuoco alle due auto di Gattuso. Secondo le prime indiscrezioni, fatte trapelare anche dal Corriere, i motivi alla base del gesto sarebbero dovuti a un’antipatia nei confronti della donna, considerata “irascibile”.

La solidarietà della comunità calabrese alla famiglia Gattuso

La seconda auto incendiata alla sorella di Gattuso ha portato alla solidarietà della comunità calabrese, nella fattispecie quella dell’amministrazione comunale di Rossano, con cui Corigliano forma un’unica cittadina, e del sindaco, Flavio Stasi.

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La famiglia Gattuso è stata sostenuta dalla comunità calabrese (LaPresse) – wigglesport.it

Il primo cittadino ha voluto sottolineare “l’assurdità di questa situazione paradossale nella quale una città operosa, importante, con un tessuto produttivo e sociale tra i più vivi della Calabria si trova sistematicamente vittima di questi attentati” che poi definisce vigliacchi e balordi e puntando il dito anche nei confronti dello Stato.

Stasi ha quindi colto l’occasione per affermare che la comunità calabrese non ne può più di rassicurazioni e anche della sottovalutazione delle potenzialità e del lavoro del territorio da parte delle autorità centrali. “Ora basta”, dice. Per lui servono “interventi strutturali per garantire la serenità della nostra comunità, pretendiamo i servizi dignitosi che sarebbero garantiti a una città come la nostra in qualsiasi parte del mondo”, ha concluso.

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