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Pancalli rivela: Non mi ricandido, sto riflettendo sul futuro del Coni

Luca Pancalli, una figura di spicco nel panorama dello sport paralimpico italiano, ha annunciato ufficialmente la sua decisione di non ricandidarsi alla presidenza del Comitato Italiano Paralimpico (CIP) in vista delle elezioni del 26 giugno. Questa scelta, comunicata all’ANSA, segna una tappa significativa nella carriera di un leader che ha dedicato oltre vent’anni alla promozione e allo sviluppo dello sport per le persone con disabilità in Italia.

Pancalli, presidente del CIP dal 2017 e già alla guida della Federazione Italiana Sport Disabili dal 2000, ha espresso la sua soddisfazione per i risultati ottenuti durante il suo mandato. “Credo di aver raggiunto tutti gli obiettivi che mi ero prefissato e considero terminato il mio percorso all’interno del movimento”, ha dichiarato, evidenziando non solo il suo senso di realizzazione personale, ma anche l’importanza di un ricambio generazionale nella leadership del CIP.

Un nuovo approccio per il movimento paralimpico

Il presidente uscente ha sottolineato la necessità di un nuovo approccio al movimento paralimpico, incoraggiando la nuova leadership a sviluppare una visione innovativa per il futuro. “È giusto che siano altre persone a costruire una vision per il futuro e a mettere in campo nuove iniziative per la promozione e il sostegno dello sport paralimpico”, ha affermato Pancalli. Le sue parole riflettono un impegno profondo verso la crescita di un settore che ha visto un notevole aumento di visibilità e partecipazione negli ultimi anni.

Inoltre, ha parlato della candidatura di Roberto Valori, il quale ha espresso la sua disponibilità a subentrare nella leadership del CIP. Pancalli ha dichiarato: “Di lui non posso che parlare bene, visto che abbiamo condiviso importanti battaglie nello sport”. La presenza di Valori come candidato rappresenta un’importante opportunità per il movimento, portando con sé una vasta esperienza e una profonda conoscenza delle dinamiche dello sport paralimpico.

La governance del CIP e il futuro

Pancalli ha anche messo in evidenza l’importanza di una governance forte e rispettosa dei valori fondanti del CIP. “Sono certo che il percorso democratico che sottende l’elezione dei nuovi organi del CIP saprà individuare la migliore governance per garantire il rispetto dei valori che da sempre contraddistinguono il nostro movimento”, ha affermato, mostrando fiducia nel processo elettorale imminente.

Nonostante la sua decisione di non ricandidarsi, Pancalli ha lasciato aperta la possibilità di una sua candidatura alla presidenza del CONI (Comitato Olimpico Nazionale Italiano). “Sto riflettendo sulle scelte future. Per oggi mi è sufficiente metabolizzare una decisione che rappresenta un passaggio importante della mia vita”, ha dichiarato, lasciando intendere che potrebbe esplorare nuove opportunità nel panorama sportivo italiano.

L’eredità di Pancalli

La carriera di Pancalli è stata caratterizzata da un forte impegno non solo nel promuovere lo sport paralimpico, ma anche nel contribuire a cambiare la percezione sociale delle persone con disabilità. Sotto la sua guida, il CIP ha visto crescere il numero di atleti e il livello di competizione, con risultati significativi alle Paralimpiadi. Questo dimostra che lo sport è un potente strumento di inclusione e di cambiamento culturale.

Inoltre, gli eventi sportivi paralimpici hanno guadagnato attenzione mediatica e popolarità, contribuendo a sensibilizzare l’opinione pubblica sui temi dell’accessibilità e dell’inclusione. Pancalli ha sempre sostenuto l’importanza di creare un ambiente favorevole per gli atleti, affinché possano esprimere al meglio il loro talento e la loro passione.

Con il suo annuncio di non ricandidatura, Pancalli non solo chiude un capitolo della sua vita, ma invita anche la nuova leadership a continuare il lavoro intrapreso, affinché lo sport paralimpico possa progredire ulteriormente. La sua eredità è quella di un movimento che non è solo un insieme di discipline sportive, ma una vera e propria comunità che si sostiene e si ispira a vicenda, dimostrando che la determinazione e la resilienza possono superare qualsiasi ostacolo.

Mentre il CIP si prepara a scrivere un nuovo capitolo della sua storia, i riflettori rimangono puntati su Pancalli, il quale, pur non ricoprendo più il ruolo di presidente, continuerà a essere un sostenitore e un attivista per i diritti e le opportunità delle persone con disabilità nel mondo dello sport e oltre.

Luca Baldini

Ciao a tutti, mi chiamo Luca Baldini e sono redattore sportivo di Wigglesport! Scommetto che non vi sareste mai aspettati di incontrare un tizio così appassionato di sport "minori". Ebbene sì, mentre tutti gli altri seguono i grandi nomi del calcio e del basket, io mi tuffo a capofitto nel mondo affascinante delle discipline meno conosciute! La mia curiosità per gli sport alternativi è nata quasi per caso. Cresciuto tra le Alpi piemontesi, tra una discesa sugli sci e una partita a curling con gli amici, ho sviluppato un amore viscerale per tutte quelle attività che non sempre fanno i titoli dei giornali. Dai Campionati Mondiali di Badminton ai Tornei Internazionali di Bocce, ho sempre avuto un debole per tutto ciò che è insolito e sorprendente. Dopo aver terminato gli studi in Comunicazione e Giornalismo a Torino, ho realizzato il mio sogno di diventare redattore sportivo, portando con me questa passione fuori dal comune. All'inizio la mia famiglia e i miei amici mi prendevano bonariamente in giro ("Luca, chi vuoi che legga di un torneo di cricket islandese?"), ma con il tempo hanno imparato ad apprezzare la bellezza degli sport minori e il mio modo di raccontarli. Ho avuto la fortuna di viaggiare in tutto il mondo per seguire competizioni di ogni genere, descrivendo con passione le performance di atleti incredibili che gareggiano lontano dai riflettori della ribalta mediatica. La mia scrivania? Un arcobaleno di locandine di eventi da ogni angolo del globo! Se c'è una cosa che amo del mio lavoro, è la capacità di portare alla luce storie emozionanti e spesso trascurate. Raccontare le gesta di un arciere paralimpico o la preparazione di una squadra di rugby su sedia a rotelle mi riempie di orgoglio e mi spinge a essere sempre più curioso. Quando non sono impegnato a scrivere o a seguire competizioni improbabili, mi piace partecipare personalmente ad alcuni di questi sport. E sì, ho collezionato più magliette da gara di corse con i sacchi e di tornei di palla tamburello di quante ne possa contare! Quindi, se mai sentite parlare di uno sport di cui nessuno sa nulla, c'è una buona possibilità che io sia lì a raccontarlo. Perché, in fondo, ogni disciplina ha una sua magia speciale, e io sono qui per condividere quella magia con voi. A presto,

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