
Pancalli: il Cip restituisce dignità al movimento paralimpico - ©ANSA Photo
Dopo un lungo e impegnativo percorso che si è protratto per 25 anni, Luca Pancalli ha deciso di lasciare la presidenza del Comitato Italiano Paralimpico (Cip). In un commovente discorso rivolto al Consiglio nazionale eletto, riunito presso il Palazzetto polifunzionale del Centro di Preparazione Olimpica “Giulio Onesti”, Pancalli ha espresso la sua gratitudine verso tutti coloro che hanno condiviso con lui un cammino costellato di sacrifici e determinazione. Il suo messaggio ha risuonato come un inno alla dignità del movimento paralimpico, un valore che, secondo Pancalli, non era presente in precedenza.
Il messaggio di gratitudine
“Voglio ringraziare tutti coloro che hanno condiviso un percorso fatto di sacrifici e determinazione che hanno portato al nostro movimento la dignità che meritava e che prima non aveva”, ha affermato Pancalli, visibilmente emozionato. La sua decisione di lasciare la presidenza non è stata una scelta facile; Pancalli ha sottolineato la necessità di prendersi un periodo di riposo, una pausa dopo anni di intensa attività. “Non ne abbiate a male se vi lascio, ma ho bisogno di staccare, di riposarmi”, ha aggiunto, ricevendo una calorosa standing ovation da parte dei membri presenti.
Trasformazione e crescita del Cip
Sotto la guida di Pancalli, il Cip ha attraversato un periodo di significativa trasformazione e crescita. Il movimento paralimpico italiano ha visto emergere talenti straordinari e ha ottenuto risultati eccellenti nelle competizioni internazionali. Grazie a Pancalli, il Cip ha rafforzato la sua visibilità e il suo impatto, creando opportunità per gli atleti con disabilità. Ha sempre messo al centro gli interessi degli atleti, promuovendo una visione inclusiva e sostenibile per il futuro.
Pancalli ha dichiarato:
1. “Credo di lasciare il Cip sicuramente in salute, con tante cose fatte e tante altre da fare”.
2. Ha chiesto a tutti di rimanere uniti e di credere in una visione condivisa, sottolineando l’importanza della coesione all’interno del Cip.
3. “Siate sempre fieri di rappresentare il Cip”, ha esortato, incoraggiando i membri a portare avanti il lavoro iniziato.
L’eredità di Pancalli
Il discorso di Pancalli ha toccato il cuore di molti, evocando ricordi e emozioni legate a un’epoca di cambiamenti e conquiste. La sua carriera nel Cip è stata caratterizzata da un impegno costante per migliorare le condizioni degli atleti paralimpici e per aumentare la consapevolezza pubblica riguardo alle problematiche che li riguardano. Sotto la sua presidenza, il Cip ha ottenuto importanti riconoscimenti, non solo a livello nazionale ma anche internazionale, contribuendo a elevare il profilo del movimento paralimpico in Italia e nel mondo.
La transizione alla nuova presidenza rappresenta un momento cruciale per il Cip. Pancalli ha fiducia nel fatto che il suo successore sarà in grado di proseguire il lavoro iniziato e di affrontare nuove sfide. “Il nuovo presidente saprà proseguire sicuramente quello che ha fatto il sottoscritto”, ha affermato, dimostrando il suo attaccamento a un processo che ha voluto rendere il Cip un punto di riferimento per gli atleti e per tutti coloro che credono nello sport come strumento di inclusione e crescita personale.
L’addio di Pancalli si è svolto in un’importante sede dedicata allo sport, con la partecipazione di numerosi atleti, dirigenti e appassionati, tutti uniti nel celebrare il lavoro svolto dal presidente uscente. La sua eredità non è solo rappresentata dai risultati sportivi, ma anche dai cambiamenti culturali che ha saputo promuovere: la dignità, l’inclusione e il rispetto per le persone con disabilità sono diventati temi centrali nel dibattito pubblico grazie al suo operato.
In questo momento di transizione, il Cip si prepara ad affrontare nuove sfide e opportunità. Pancalli ha lasciato un segno indelebile, e il suo messaggio di unità e determinazione continuerà a ispirare le generazioni future di atleti e dirigenti. La strada da percorrere è ancora lunga, e il Cip è pronto a proseguire il cammino tracciato, portando avanti il messaggio di dignità e rispetto che Pancalli ha instillato nel cuore del movimento paralimpico italiano.