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Orsato si racconta: la meritocrazia al centro della sua nuova avventura

Daniele Orsato, un nome che ha segnato la storia del calcio internazionale, ha intrapreso una nuova avventura come designatore della CAN C, la Commissione Arbitri Nazionale di Serie C. Questo passaggio, avvenuto dopo il suo ritiro dall’arbitraggio internazionale, rappresenta per lui un’importante opportunità per condividere la sua vasta esperienza e le sue conoscenze con i giovani arbitri, ponendo un forte accento sulla meritocrazia.

Durante un recente raduno a Cascia, Orsato ha chiarito la sua filosofia di lavoro, enfatizzando l’importanza per gli arbitri di “guadagnarsi le partite”. La sua posizione è inequivocabile: non ci saranno favoritismi. Chi desidera dirigere partite di alto livello dovrà dimostrare di meritarselo attraverso la preparazione e il coraggio. “Non saremo noi a regalarle, se le devono prendere sul campo”, ha affermato con determinazione, evidenziando la necessità di una crescita professionale e morale all’interno del mondo arbitrale.

La responsabilità verso i giovani arbitri

Nel suo nuovo ruolo, Orsato si sente profondamente responsabile nei confronti dei giovani arbitri. “Io li alleno”, ha dichiarato. “E se sbagliano è colpa mia, perché significa che non li ho preparati abbastanza”. Queste parole non solo riflettono il suo impegno, ma anche la sua volontà di affrontare le sfide legate alla gestione di una nuova generazione di arbitri. Con una carriera da arbitro di alto livello alle spalle, Orsato è consapevole delle pressioni e delle difficoltà che si presentano in campo. Tuttavia, è determinato a guidare i suoi ragazzi verso il successo, sostenuto dalla sua esperienza e dalla sua resilienza.

Un cambiamento significativo e innovativo

Orsato ha condiviso un momento personale significativo legato al suo ritiro: “Su un volo da Francoforte – ha raccontato – dissi a me stesso: oggi l’arbitro Orsato muore. Ora devo insegnare e aiutare gli altri ad arbitrare”. Questa transizione ha segnato l’inizio di un nuovo capitolo nella sua carriera, non solo professionale, ma anche emotivo. Ha sottolineato l’importanza delle relazioni instaurate nel tempo con colleghi come Carbone e Giallatini, che considera “fratelli anche fuori dal campo”.

Un aspetto innovativo del suo approccio è l’adozione di un nuovo sistema di supporto video, il “Football video support”. Questa evoluzione del VAR coinvolgerà non solo gli arbitri, ma anche gli allenatori, introducendo un sistema di comunicazione diretto tra le due parti. Orsato ha spiegato che, grazie alla collaborazione con il presidente Marani e la FIFA, gli allenatori potranno segnalare episodi chiave durante le partite attraverso un badge. Se la segnalazione è corretta, l’arbitro avrà la possibilità di rivedere l’azione e, se necessario, modificare la propria decisione. “È una sfida, ma sarà un gioco di squadra”, ha affermato, indicando un cambiamento positivo nella dinamica tra arbitri e allenatori.

L’importanza del rispetto e della cultura sportiva

Orsato ha espresso la sua soddisfazione per il nuovo ruolo, affermando che “designare non è così diverso” dall’arbitraggio. La vera forza, ha sottolineato, risiede nel team di supporto che ha al suo fianco. “Potrebbero occuparsi loro delle designazioni. Io voglio solo che i ragazzi siano pronti”, ha dichiarato, dimostrando un forte spirito di collaborazione e un desiderio di vedere altri crescere e avere successo nel loro lavoro.

Infine, Orsato ha lanciato un appello contro la violenza sui campi di calcio, un problema che affligge non solo le categorie professionistiche, ma anche le competizioni regionali e provinciali. “Il problema non è in Serie A o B, ma nelle categorie regionali e provinciali”, ha sottolineato, invitando gli allenatori a riflettere sul fatto che “quell’arbitro in campo potrebbe essere vostro figlio”. Queste parole richiamano l’attenzione su un tema delicato e spesso trascurato, evidenziando la necessità di un cambiamento culturale nel modo in cui viene percepito il ruolo dell’arbitro.

In un periodo in cui il calcio italiano cerca di risolvere le proprie problematiche interne e di rafforzare la propria immagine, il lavoro di Orsato come designatore rappresenta un passo importante verso un futuro in cui la meritocrazia e il rispetto per il ruolo degli arbitri diventino fondamentali. Con la sua esperienza e determinazione, Orsato è pronto a guidare questa nuova generazione di arbitri verso un percorso di crescita e successi, nel rispetto delle regole e dei valori fondamentali dello sport.

Luca Baldini

Ciao a tutti, mi chiamo Luca Baldini e sono redattore sportivo di Wigglesport! Scommetto che non vi sareste mai aspettati di incontrare un tizio così appassionato di sport "minori". Ebbene sì, mentre tutti gli altri seguono i grandi nomi del calcio e del basket, io mi tuffo a capofitto nel mondo affascinante delle discipline meno conosciute! La mia curiosità per gli sport alternativi è nata quasi per caso. Cresciuto tra le Alpi piemontesi, tra una discesa sugli sci e una partita a curling con gli amici, ho sviluppato un amore viscerale per tutte quelle attività che non sempre fanno i titoli dei giornali. Dai Campionati Mondiali di Badminton ai Tornei Internazionali di Bocce, ho sempre avuto un debole per tutto ciò che è insolito e sorprendente. Dopo aver terminato gli studi in Comunicazione e Giornalismo a Torino, ho realizzato il mio sogno di diventare redattore sportivo, portando con me questa passione fuori dal comune. All'inizio la mia famiglia e i miei amici mi prendevano bonariamente in giro ("Luca, chi vuoi che legga di un torneo di cricket islandese?"), ma con il tempo hanno imparato ad apprezzare la bellezza degli sport minori e il mio modo di raccontarli. Ho avuto la fortuna di viaggiare in tutto il mondo per seguire competizioni di ogni genere, descrivendo con passione le performance di atleti incredibili che gareggiano lontano dai riflettori della ribalta mediatica. La mia scrivania? Un arcobaleno di locandine di eventi da ogni angolo del globo! Se c'è una cosa che amo del mio lavoro, è la capacità di portare alla luce storie emozionanti e spesso trascurate. Raccontare le gesta di un arciere paralimpico o la preparazione di una squadra di rugby su sedia a rotelle mi riempie di orgoglio e mi spinge a essere sempre più curioso. Quando non sono impegnato a scrivere o a seguire competizioni improbabili, mi piace partecipare personalmente ad alcuni di questi sport. E sì, ho collezionato più magliette da gara di corse con i sacchi e di tornei di palla tamburello di quante ne possa contare! Quindi, se mai sentite parlare di uno sport di cui nessuno sa nulla, c'è una buona possibilità che io sia lì a raccontarlo. Perché, in fondo, ogni disciplina ha una sua magia speciale, e io sono qui per condividere quella magia con voi. A presto,

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