Nazionale afgana: 23 rifugiate pronte a scrivere la storia

Nazionale afgana: 23 rifugiate pronte a scrivere la storia

Nazionale afgana: 23 rifugiate pronte a scrivere la storia - ©ANSA Photo

Luisa Marcelli

1 Ottobre 2025

Il calcio femminile afgano sta finalmente riemergendo dopo anni di repressione e violenza, grazie a un’iniziativa della FIFA che ha dato vita a una squadra nazionale composta da rifugiate afgane. Questo progetto non solo mira a riportare la visibilità del calcio femminile dell’Afghanistan sulla scena internazionale, ma rappresenta anche un simbolo di speranza e resilienza per tutte le donne che hanno affrontato sfide enormi nel loro percorso di vita.

L’allenatrice Pauline Hamill ha recentemente annunciato i nomi delle 23 giocatrici che comporranno questa squadra storica. Le atlete sono state convocate per partecipare a un torneo a quattro, denominato ‘FIFA Unites: Women’s Series’, che si svolgerà negli Emirati Arabi Uniti. Questo evento segna un passo significativo per il calcio femminile afgano, che dal 2018 non ha potuto disputare partite ufficiali a causa della mancanza di riconoscimento delle squadre femminili da parte della federazione calcistica del Paese.

La composizione della squadra

Tra le 23 calciatrici selezionate, ci sono anche due ragazze che hanno trovato rifugio in Italia, sottolineando come il calcio possa essere un legame importante, capace di unire esperienze di vita in contesti così diversi. La squadra è composta principalmente da giocatrici residenti in:

  1. Australia
  2. Regno Unito
  3. Portogallo

Questa ampia diaspora riflette la complessità della situazione in Afghanistan, evidenziando le storie di donne che, nonostante le avversità, continuano a perseguire i loro sogni.

Il supporto della FIFA

La selezione delle giocatrici è avvenuta attraverso una serie di camp organizzati dalla FIFA in Australia e Gran Bretagna. Qui, allenatori e specialisti di livello mondiale hanno fornito supporto tecnico e morale, creando un ambiente positivo e stimolante per le atlete. Questo progetto non si limita a un semplice torneo, ma rappresenta un’opportunità per le calciatrici di rientrare in un contesto competitivo e di ricostruire le proprie carriere, dopo anni di incertezze e difficoltà.

Il presidente della FIFA, Gianni Infantino, ha dichiarato che “l’annuncio della prima squadra delle rifugiate afghane è un momento davvero speciale e simbolico, non solo per queste 23 straordinarie giocatrici, ma anche per il calcio femminile nel suo complesso”. Queste parole risuonano forti, sottolineando l’importanza di dare una voce e un’opportunità a tutte le donne nel mondo dello sport.

Un futuro di speranza

La situazione delle donne in Afghanistan è stata drammaticamente compromessa dopo il ritorno al potere dei Talebani nel 2021, che ha ripristinato restrizioni severe sui diritti delle donne, inclusi quelli sportivi. Le calciatrici afgane, che prima del regime talebano avevano iniziato a guadagnare visibilità e riconoscimento, si sono ritrovate a dover abbandonare il loro sport e, in molti casi, a fuggire dal Paese per garantire la propria sicurezza e quella delle loro famiglie.

Un aspetto interessante di questa squadra è il mix di veterane esperte e giovani atlete che portano con sé sogni e ambizioni. Le calciatrici non solo vogliono dimostrare il loro talento sul campo, ma anche ispirare altre donne e ragazze a perseguire i propri sogni, nonostante le avversità.

La comunità calcistica internazionale ha mostrato un forte supporto per questa iniziativa, con molti club e organizzazioni che si sono mobilitati per sostenere le calciatrici afgane. Iniziative di raccolta fondi, campagne di sensibilizzazione e programmi di mentoring stanno emergendo in tutto il mondo, contribuendo a creare una rete di sostegno per queste atlete.

Il torneo ‘FIFA Unites: Women’s Series’ non è solo un’opportunità per le calciatrici di mettersi in mostra, ma anche un palcoscenico per raccontare le loro storie. Ogni giocatrice porta con sé un bagaglio di esperienze uniche, che riflettono il coraggio e la determinazione delle donne afgane. Attraverso il calcio, queste atlete possono esprimere la loro identità e il loro desiderio di libertà e uguaglianza.

In questo contesto, è fondamentale che il supporto alla nazionale rifugiate afgane continui anche dopo il torneo. Le sfide da affrontare sono molte, e la costruzione di una squadra competitiva richiederà tempo, risorse e dedizione. Tuttavia, il primo passo è stato fatto, e la creazione di questa squadra rappresenta una nuova era per il calcio femminile afgano.

Il mondo sta guardando con attenzione e speranza a queste 23 calciatrici, che non solo stanno lottando per il loro posto nel calcio, ma stanno anche diventando simboli di speranza e cambiamento per le donne in tutto il mondo. La loro storia è un promemoria del potere dello sport di unire le persone e di dare voce a chi non ne ha.

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