MotoGP, dramma per un Big: peggio del previsto

Sono bastate le prime due gare della stagione in MotoGP per confermare che la crisi di un Big è senza fine: solo parole di sconforto

Ogni stagione che comincia porta con sé certezze e speranze, che aspettano conferme in pista. In Formula 1 sono bastati due Gran Premi per capire che sarà ancora un monologo della Red Bull e di Max Verstappen. In MotoGP invece il debutto in Qatar ha chiarito che per un Big sarà un’altra stagione difficile, forse anche più del previsto.

MotoGP, la crisi di un Big è senza fine: è arrivata la conferma
MotoGP, la crisi di un Big è senza fine (Ansa Foto) – Wigglesport.it

Il weekend di Lusail in fondo ha confermato quello che avevano già fatto capire i test prestagionali. La Ducati vestirà ancora i panni della lepre e solo il tempo ci dirà quanto sia imprendibile. Intanto però Jorge Martin ha confermato di essere il re delle Sprint, soprattutto quando riesce a partire davanti a tutti fin da via. Ma Pecco Bagnaia è l’uomo dei Gran Premi e ha voluto ribadirlo con un primo giro mostruoso per scattare subito in testa.

Sarà ancora una lotta tra loro due quindi per il titolo? Certamente, anche se sono pronti ad inserirsi altri. Come Brad Binder che ormai ha trovato una solidità e una stabilità invidiabile con la KTM, il marchio in assoluto più cresciuto nelle ultime due stagioni. Lo ha dimostrato anche Pedro Acosta che al suo debutto con la GasGas, consorella di KTM, ha fatto benissimo.

Ma poi ci sono quelli che hanno cambiato e si stanno rilanciando. Marc Marquez alla sua prima con la Desmosedici non ha trovato il podio eppure ci è andato vicino. Il suo feeling con la moto del Team Gresini non è ancora al 100 per cento, può solo crescere.

MotoGP, dramma per un Big: la sua crisi in pista non conosce mai una fine

L’otto volte campione del mondo ha cambiato perché sentiva di doverlo fare per rilanciare una carriera che negli ultimi 4 anni si era impantanata. Altri invece sono stati costretti a farlo, oppure hanno scelto di giocare d’azzardo. Come Luca Marini che ha ereditato la moto da Marquez, ma si trova alle prese con una Honda HRC ancora lontana da standard credibili. O come Alex Rins che dopo Suzuki e Honda ora è in Yamaha.

Il team ufficiale, che solo due anni e mezzo fa festeggiava il titolo di Fabio Quartararo, è sprofondato in una crisi senza fine. Lo dimostrano anche le due gare opache fatte dal campione del mondo 2021 che ormai non riesce più a lottare nemmeno per le prime cinque-sei posizioni.

Nel Gran Premio il francese ha rimediato oltre 17 secondi da Bagnaia chiudendo undicesimo, mentre nella Sprint era finito dodicesimo e quindi fuori dalla zona punti.

dramma per il big
MotoGp, Quartararo nel caos (Lapresse) Wigglesport

Un buco nero dal quale non riesce ad uscire, anche se a fine stagione sarà in scadenza e potrà ragionare sul futuro. Intanto però ha spiegato a The-Race.com cosa non funziona. Quartararo è convinto che il suo potenziale sia molto diverso. Solo che mentre Ducati, KTM e Aprilia hanno fatto un ulteriore passo avanti rispetto al 2023, loro sono fermi.

“Appena ci sono le curve lunghe veloci, noi diventiamo lenti. Questo era il nostro punto di forza nel 2021, riuscivo a guadagnare sulle Ducati, adesso è il nostro punto debole. Ci stiamo interrogando sul perché. Abbiamo fatto miglioramenti, ma il livello della nostra moto rispetto alle altre dimostra che siamo più lontani”.

Impostazioni privacy