Milano-Cortina: la sfida di Tabanelli e l’importanza di un supporto equilibrato

Milano-Cortina: la sfida di Tabanelli e l'importanza di un supporto equilibrato

Milano-Cortina: la sfida di Tabanelli e l'importanza di un supporto equilibrato - ©ANSA Photo

Stefano Cerulli

7 Novembre 2025

Il mondo dello sport, in particolare quello degli sport invernali, è spesso caratterizzato da pressioni immense. Recentemente, Luciano Buonfiglio, presidente del Coni, ha affrontato la situazione di Flora Tabanelli, giovane promessa dello sci alpino italiano, attualmente infortunata al crociato. Buonfiglio ha messo in evidenza l’importanza di gestire la situazione con cautela, evitando di sovraccaricare la giovane atleta di aspettative e pressioni.

Durante l’evento “La Lombardia al centro della sfida olimpica”, tenutosi a Milano, Buonfiglio ha sottolineato che non ha ancora contattato direttamente Tabanelli, ma è consapevole delle sfide che sta affrontando. Ha affermato: “Guai a mettere troppa pressione agli atleti e alle atlete”, evidenziando un principio fondamentale nella gestione degli sportivi: la salute e il benessere devono sempre avere la priorità rispetto ai risultati immediati.

il recupero: un percorso olistico

La giovane sciatrice, che ha già dimostrato ampie potenzialità nelle competizioni giovanili e nelle categorie superiori, deve ora affrontare un percorso di recupero lungo e impegnativo. Buonfiglio ha enfatizzato che il recupero non riguarda solo il corpo, ma anche la mente. Ha dichiarato: “Dobbiamo fare in modo che tutto funzioni nei dettagli e anche quello è un dettaglio”, sottolineando l’importanza di un approccio olistico alla riabilitazione.

la giovane età e il futuro di tabanelli

Un altro aspetto chiave sollevato da Buonfiglio è l’età di Tabanelli. Questo elemento implica la necessità di non concentrarsi esclusivamente sui risultati, ma piuttosto sul processo di guarigione e sullo sviluppo dell’atleta nel lungo periodo. Buonfiglio ha spiegato che Tabanelli seguirà un mese di terapia intensiva, indossando anche un tutore, e che sarà fondamentale osservare la sua reazione fisica. Ha mostrato fiducia nel fatto che Tabanelli possa rimettersi in forma e tornare a gareggiare.

il sostegno di buone pratiche per il movimento sportivo

Oltre a Tabanelli, Buonfiglio ha menzionato anche Federica Brignone, un’altra atleta di punta del nostro paese, che ha affrontato le sue sfide personali negli ultimi anni. Ha affermato: “Vale lo stesso discorso anche per Brignone”, esprimendo il suo sostegno e la sua speranza per entrambe le atlete.

La gestione sensibile e attenta non riguarda solo gli atleti, ma anche l’intero movimento sportivo italiano, che si prepara ad affrontare eventi importanti come le Olimpiadi invernali di Milano-Cortina nel 2026. La preparazione per queste Olimpiadi richiede un equilibrio tra ambizione e cura degli atleti, aspetto che Buonfiglio sembra prendere molto seriamente.

In un contesto in cui la pressione per ottenere risultati è palpabile, Buonfiglio ha chiarito che il benessere fisico e mentale deve rimanere al centro della preparazione. Questo approccio è cruciale non solo per le Olimpiadi, ma per la salute a lungo termine degli atleti, un investimento che può rivelarsi vincente per l’intera carriera sportiva.

Il dibattito sull’equilibrio tra prestazioni e salute non è nuovo nel mondo dello sport. La storia ha dimostrato che un’attenzione eccessiva ai risultati può portare a infortuni gravi e ritiri prematuri dalle competizioni. Buonfiglio, consapevole di questa realtà, riflette una maturità e comprensione profonde delle sfide che gli atleti devono affrontare.

In conclusione, la situazione di Tabanelli e Brignone non riguarda solo i risultati, ma rappresenta una prova di resilienza e determinazione. Il supporto di dirigenti sportivi come Buonfiglio può fare la differenza nel percorso di recupero e nella futura carriera delle atlete. È fondamentale che il messaggio di Buonfiglio venga ascoltato e accolto da tutti coloro che ruotano attorno al mondo dello sci e dello sport in generale. In un periodo di elevate aspettative, è cruciale ricordare che ogni atleta è anche una persona con sogni, paure e limitazioni. La gestione della pressione diventa quindi una componente essenziale per il successo alle Olimpiadi e per creare un ambiente sano e sostenibile per le generazioni future di atleti.

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