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Milan sconfitto dal Torino: un tabù che continua in Serie A

Il Milan continua a vivere un momento difficile dopo l’eliminazione dalla Champions League, trovandosi ora in una posizione precaria nella corsa per il quarto posto in Serie A. Nella trasferta al Grande Torino, i rossoneri sono stati sconfitti 2-1 dai granata, che si avvicinano sempre di più a una salvezza sicura. La squadra di Ivan Vanoli ha mostrato una prestazione solida e determinata, mentre il Milan ha commesso errori cruciali che hanno compromesso il risultato finale.

Le scelte degli allenatori

Entrambi gli allenatori, Vanoli e Sergio Conceiçao, hanno scelto di schierare subito i rinforzi arrivati nel mercato di gennaio. Vanoli ha dato fiducia a Cristiano Biraghi ed Elif Elmas, mentre il giovane Cesare Casadei ha mantenuto il suo posto in mediana affianco a Samuele Ricci. Dall’altra parte, Conceiçao ha deciso di lanciare Joao Felix in attacco con Gonzalo Gimenez e ha mantenuto Theo Hernandez nonostante la sua prestazione deludente in Champions. Un altro cambiamento rilevante per il Toro è stato l’inserimento di Antonio Sanabria in attacco, al posto di Adams, non al meglio della condizione fisica.

L’andamento della partita

Il match inizia con una partenza sprint dei granata. Il primo gol arriva in maniera piuttosto rocambolesca:

  1. Pedersen lancia lungo per Sanabria.
  2. L’uscita avventata di Mike Maignan si trasforma in un errore clamoroso.
  3. Il portiere rossonero calcia addosso a Malick Thiaw, e il pallone carambola in rete, dando così il vantaggio al Torino dopo appena quattro minuti di gioco.

Il pubblico di casa esulta, mentre i tifosi del Milan, inizialmente silenziosi, cominciano a sostenere la squadra soltanto dopo il decimo minuto. Il Torino, galvanizzato dal gol, continua a pressare, ma i rossoneri rispondono con determinazione. Al 21’, Joao Felix serve Gimenez, che calcia a colpo sicuro, ma il portiere serbo Vanja Milinkovic-Savic compie un vero miracolo, deviando la palla sopra la traversa.

Errori decisivi e cambi di strategia

Il Milan sembra in grado di rimettere in carreggiata la partita e al 30’ ottiene un rigore: Pedersen commette fallo su Theo Hernandez. Tuttavia, Pulisic non riesce a trasformare l’occasione, venendo ipnotizzato da Milinkovic-Savic, che realizza così il quarto rigore parato sui cinque concessi nella stagione. Nonostante i tentativi rossoneri, il Torino riesce a mantenere il vantaggio, e Maignan, per riscattarsi dall’errore iniziale, compie due interventi decisivi su Pedersen e Vlasic.

All’inizio della ripresa, Conceiçao decide di cambiare strategia, lasciando negli spogliatoi Rafael Leao e inserendo Fofana, seguito dall’ingresso di Tammy Abraham al posto di Musah. Dall’altra parte, Vanoli risponde con Karamoh per Elmas, cercando di mantenere la solidità difensiva.

Il Torino riesce a difendersi con ordine, mentre i tentativi di Fofana e Joao Felix non riescono a impensierire Milinkovic-Savic, che continua a esibire una prestazione sopra le righe. Al 64’, il portiere serbo compie un altro intervento strepitoso su Reijnders, deviando il tiro con i piedi in una situazione di grande difficoltà.

La conclusione del match

Il pareggio rossonero arriva finalmente grazie a un gran tiro di Reijnders, che con una bordata mancina supera Milinkovic-Savic. Tuttavia, l’1-1 dura pochissimo: il Torino sfrutta un altro errore difensivo del Milan. Sanabria batte velocemente una rimessa laterale, e mentre Thiaw protesta, Fofana perde di vista Gineitis, che si inserisce e realizza il gol del nuovo vantaggio con un sinistro preciso.

Nel finale di partita, il Milan tenta disperatamente di riacciuffare il risultato, ma gli assalti finali risultano vani. Il Torino, ben organizzato, riesce a mantenere il vantaggio e a portare a casa una vittoria importante, festeggiando sul proprio campo. I tifosi rossoneri, delusi dalla prestazione della squadra, esprimono il loro malcontento, mentre il quarto posto in classifica si allontana sempre di più, rendendo la situazione per il Milan sempre più critica. La sfida del Grande Torino si trasforma così in un nuovo capitolo del tabù granata per i rossoneri, che dovranno ora riorganizzarsi e cercare di risollevarsi in vista delle prossime partite.

Stefano Cerulli

Stefano è un appassionato di sport e redattore sportivo con una carriera che riflette il suo profondo amore per il calcio e l'atletica. Nato a Milano nel 1985, ha nutrito fin da giovane una passione innata per lo sport, alimentata dalle domeniche passate sugli spalti dello stadio San Siro e dalle interminabili ore di allenamento sulle piste d'atletica locali. Dopo aver conseguito la laurea in Scienze della Comunicazione presso l'Università degli Studi di Milano, Stefano ha iniziato la sua carriera nel mondo del giornalismo sportivo. I suoi primi articoli, pubblicati su riviste minori, hanno subito messo in luce la sua abilità nel raccontare con vividezza e competenza le vicende sportive, catturando l'attenzione di un pubblico sempre più vasto. Stefano è noto per il suo stile di scrittura coinvolgente, capace di trasmettere non solo i fatti ma anche le emozioni e la tensione che caratterizzano ogni evento sportivo. La sua capacità di analisi e la profonda conoscenza tecnica dei diversi sport gli permettono di offrire ai lettori articoli di grande qualità, che spaziano dalle cronache più avvincenti alle analisi tattiche più approfondite. Oltre alla sua attività di redattore, è anche un promotore attivo dello sport giovanile. Dedica il suo tempo libero a organizzare eventi e workshop per giovani atleti, con l'obiettivo di trasmettere loro i valori dello sport e l'importanza della corretta informazione sportiva. Sempre aggiornato sulle ultime novità del mondo sportivo, Stefano continua a essere una voce rispettata e autorevole nel giornalismo sportivo italiano, rappresentando un punto di riferimento per tutti gli appassionati di calcio e atletica.

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