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Marie Ferrero: dalla Nutella ai cavalli, trionfo a Piazza di Siena

Marie Eder Ferrero, giovane talentuosa e membro di una delle famiglie più celebri nel panorama dolciario mondiale, ha recentemente fatto il suo esordio a Piazza di Siena, un evento che ha segnato un’importante tappa nel suo percorso sportivo. La sua vittoria nella tappa romana del circuito Italian Champions Tour, insieme all’istruttore e compagno di squadra Felipe Coutinho Mendonca Nagata, ha sorpreso molti, trasformando quello che doveva essere un semplice test su un campo di altissimo livello tecnico in un momento di grande trionfo.

Marie, che compirà 18 anni a ottobre, è la figlia di Giovanni Ferrero, attuale amministratore delegato del Gruppo Ferrero, fondato nel 1946 dal nonno Pietro Ferrero, inventore della celebre Nutella. La sua scelta di dedicarsi all’equitazione, invece di seguire le orme della tradizione familiare nel settore alimentare, rappresenta un passo audace e originale. Con il suo sorriso contagioso e la determinazione di una giovane promessa, Marie ha dimostrato che il suo talento non si limita al mondo dei dolci, ma si estende anche ai campi di salto ostacoli.

Il percorso di Marie nell’equitazione

Il suo allenamento con Felipe Coutinho, un professionista esperto e già noto nel panorama dell’equitazione, ha avuto inizio quando Marie era ancora una bambina. In un’intervista, Marie ha rivelato che inizialmente non era attratta dai cavalli, nonostante il fratello avesse una passione per questi animali.

  1. “Andai a vedere una gara a cui partecipava una mia amica e rimasi colpita dalla bellezza del salto.
  2. Da quel momento, ho deciso di provare”, ha raccontato.

La scintilla si è accesa, e da quel giorno Marie ha dedicato il suo tempo e le sue energie all’equitazione, trovando nel salto ostacoli una vera e propria vocazione.

La vittoria a Piazza di Siena

Le capacità di Marie non sono passate inosservate. La sua vittoria a Piazza di Siena, uno dei palcoscenici più prestigiosi dell’equitazione mondiale, è un chiaro segnale delle sue potenzialità. “La F l’abbiamo aggiunta per lei”, ha scherzato Coutinho, spiegando il nome del suo team, Fhorse Team. La scelta di un nome così peculiare è un omaggio alla giovane e promettente cavallerizza, che sta emergendo in un campo dove la competizione è spietata e solo i migliori riescono a farsi notare.

Marie è consapevole delle pressioni che derivano dal portare un cognome così famoso. Tuttavia, la giovane atleta ha dimostrato una maturità sorprendente per la sua età. “Porto un cognome che a volte può provocare un po’ di pressione. Ma ne sono fiera. Prima viene Maria Eder, e poi il cognome”, ha affermato, mostrando una chiara distinzione tra la sua identità personale e quella familiare. Questa consapevolezza è fondamentale nel mondo dello sport, dove la pressione può avere un impatto significativo sulle prestazioni.

Un futuro luminoso nell’equitazione

Oltre alle sue vittorie, è interessante notare che Marie Ferrero si inserisce in una tradizione di giovani eredi di famiglie illustri che si dedicano all’equitazione. Un esempio illustre è Athina Onassis, erede della fortuna della famiglia Onassis, che ha raggiunto traguardi notevoli nel salto ostacoli e ha avuto un allenatore brasiliano, Alvaro Affonso de Miranda Neto, che è diventato anche suo marito. La storia di Marie, quindi, si intreccia con quella di altre figure di spicco nel mondo dell’equitazione, creando una rete di ispirazione e aspirazione per le nuove generazioni.

Marie ha già affrontato diverse sfide nel suo percorso, ma il suo approccio positivo e la sua dedizione la rendono una delle promesse più brillanti dell’equitazione italiana. La giovane cavallerizza è ora pronta a intraprendere una carriera che potrebbe portarla a competere ai massimi livelli, con l’obiettivo di rappresentare non solo la sua famiglia, ma anche il suo paese in competizioni internazionali.

Il mondo dell’equitazione è in continua evoluzione, e la partecipazione di giovani talenti come Marie Ferrero rappresenta una ventata di freschezza e innovazione. Con il suo entusiasmo e la sua passione, Marie dimostra che il futuro dell’equitazione è luminoso e pieno di opportunità. La sua storia è solo all’inizio, e chissà quali altri successi e avventure la attendono nei prossimi anni. La giovane promessa piemontese è pronta a scrivere il suo capitolo, tra ostacoli e vittorie, in un campo dove il talento e la determinazione sono le chiavi del successo.

Luca Baldini

Ciao a tutti, mi chiamo Luca Baldini e sono redattore sportivo di Wigglesport! Scommetto che non vi sareste mai aspettati di incontrare un tizio così appassionato di sport "minori". Ebbene sì, mentre tutti gli altri seguono i grandi nomi del calcio e del basket, io mi tuffo a capofitto nel mondo affascinante delle discipline meno conosciute! La mia curiosità per gli sport alternativi è nata quasi per caso. Cresciuto tra le Alpi piemontesi, tra una discesa sugli sci e una partita a curling con gli amici, ho sviluppato un amore viscerale per tutte quelle attività che non sempre fanno i titoli dei giornali. Dai Campionati Mondiali di Badminton ai Tornei Internazionali di Bocce, ho sempre avuto un debole per tutto ciò che è insolito e sorprendente. Dopo aver terminato gli studi in Comunicazione e Giornalismo a Torino, ho realizzato il mio sogno di diventare redattore sportivo, portando con me questa passione fuori dal comune. All'inizio la mia famiglia e i miei amici mi prendevano bonariamente in giro ("Luca, chi vuoi che legga di un torneo di cricket islandese?"), ma con il tempo hanno imparato ad apprezzare la bellezza degli sport minori e il mio modo di raccontarli. Ho avuto la fortuna di viaggiare in tutto il mondo per seguire competizioni di ogni genere, descrivendo con passione le performance di atleti incredibili che gareggiano lontano dai riflettori della ribalta mediatica. La mia scrivania? Un arcobaleno di locandine di eventi da ogni angolo del globo! Se c'è una cosa che amo del mio lavoro, è la capacità di portare alla luce storie emozionanti e spesso trascurate. Raccontare le gesta di un arciere paralimpico o la preparazione di una squadra di rugby su sedia a rotelle mi riempie di orgoglio e mi spinge a essere sempre più curioso. Quando non sono impegnato a scrivere o a seguire competizioni improbabili, mi piace partecipare personalmente ad alcuni di questi sport. E sì, ho collezionato più magliette da gara di corse con i sacchi e di tornei di palla tamburello di quante ne possa contare! Quindi, se mai sentite parlare di uno sport di cui nessuno sa nulla, c'è una buona possibilità che io sia lì a raccontarlo. Perché, in fondo, ogni disciplina ha una sua magia speciale, e io sono qui per condividere quella magia con voi. A presto,

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