
Maradona: nessuna traccia di droghe o alcol nel suo corpo durante il processo - ©ANSA Photo
Il processo relativo alla morte di Diego Armando Maradona, avvenuta il 25 novembre 2020, continua a suscitare interesse e interrogativi. Recentemente, durante le udienze, i periti forensi hanno presentato risultati significativi riguardo alle condizioni del corpo dell’icona del calcio argentino. Queste informazioni potrebbero avere un impatto sulle responsabilità legali dello staff medico che lo ha seguito negli ultimi anni della sua vita.
Assenza di sostanze stupefacenti
Durante l’ultima udienza, il biochimico forense Ezequiel Ventosi ha affermato che nessuno dei campioni prelevati dal corpo di Maradona ha mostrato tracce di alcol o sostanze stupefacenti. In particolare, le analisi hanno escluso la presenza di:
- Cocaina
- Marijuana
- MDMA
- Ecstasy
- Anfetamina
Questi risultati sono particolarmente rilevanti, considerando il passato turbolento di Maradona con le droghe e il suo impegno per la sobrietà negli ultimi anni di vita.
Complessità del quadro clinico
Nonostante l’assenza di sostanze illecite, il quadro clinico di Maradona era complesso. Ventosi ha rivelato che nel sangue dell’ex calciatore sono state trovate tracce di cinque farmaci, tra cui:
- Antidepressivi
- Antiepilettici
- Antipsicotici
- Farmaci anti-nausea
Questi elementi sollevano interrogativi sulla qualità delle cure ricevute e sull’adeguatezza delle prescrizioni mediche a cui Maradona era sottoposto.
Inoltre, la patologa Silvana de Piero ha evidenziato segni di cirrosi nel fegato di Maradona, una condizione spesso associata a un consumo eccessivo di alcol, ma che può anche derivare da altre cause. Sono stati riscontrati anche segni di insufficienza renale, cardiaca e polmonare, fattori che contribuiscono a una visione complessiva della salute precaria dell’ex campione.
Responsabilità legali e impatto sulla società
Il processo ha messo in luce le responsabilità legali dei medici che seguivano Maradona. Gli imputati, tra cui il neurochirurgo Leopoldo Luque e il medico di famiglia Alfredo Cahe, sono accusati di omicidio colposo per negligenza. L’attenzione si concentra sulla gestione della salute di Maradona e sulla qualità dell’assistenza medica ricevuta, sollevando domande cruciali su come sia stato possibile che una figura di tale importanza vivesse in condizioni così degradanti.
La figura di Maradona è diventata un simbolo non solo del calcio, ma anche di una generazione. La sua morte ha provocato un’ondata di dolore e incredulità, e la ricerca della verità sulle circostanze che l’hanno portata continua a essere un tema caldo. È fondamentale che la sua storia serva da monito per garantire che altri atleti non debbano affrontare simili sfide senza il supporto adeguato.
In conclusione, il processo continua a svelare dettagli inquietanti sulla vita e sulla morte di uno dei più grandi calciatori di tutti i tempi. L’attenzione rimane alta, non solo per ottenere giustizia per Maradona, ma anche per comprendere come le istituzioni mediche possano evolversi e migliorare nel supportare i propri pazienti, specialmente quelli che vivono sotto la pressione costante del successo e della fama. La questione della salute mentale e del supporto emotivo per gli atleti è diventata un tema cruciale, evidenziando l’importanza di trattare non solo il corpo, ma anche la mente di chi vive sotto i riflettori.