
Malagò risponde a Binaghi: le parole offensive rivelano il vero volto di chi le pronuncia - ©ANSA Photo
L’atmosfera nel panorama sportivo italiano è caratterizzata da una crescente tensione, specialmente in vista delle elezioni del Coni, programmate per il 26 giugno. Giovanni Malagò, l’attuale presidente del Coni, ha risposto in modo deciso alle recenti affermazioni di Angelo Binaghi, presidente della Federazione Italiana Tennis (FIT), il quale ha accusato il Coni di “aver provato ad ammazzare” la federtennis e gli Internazionali di Roma. Malagò ha dichiarato: “Le parole di Binaghi? Si commentano da sole e qualificano chi le dice. Sono offensive sotto tutti i punti di vista e non corrispondono al vero”. Queste affermazioni non solo riflettono il clima teso all’interno del Coni, ma evidenziano anche le frizioni tra le diverse federazioni sportive italiane.
Le origini della polemica
La controversia è emersa dal tentativo di Binaghi di difendere la sua federazione, percependo ingerenze da parte del Coni. Le sue preoccupazioni riguardano il supporto che il Coni offre alle federazioni, soprattutto in un periodo in cui il tennis italiano cerca di affermarsi a livello internazionale. Le accuse di Binaghi sono state interpretate da Malagò come un attacco personale e istituzionale, considerando il ruolo cruciale del Coni nel sostenere tutte le discipline sportive in Italia.
Malagò ha sottolineato che “è un errore cadere a questo livello di stile”. Il Coni, in quanto ente pubblico, rappresenta non solo il mondo dello sport, ma anche gli interessi dello Stato. Ha espresso rammarico per il fatto che “ci dovrebbero essere altre istituzioni che pubblicamente dovrebbero rimarcare tutto questo”, suggerendo che il supporto alla dignità del Coni debba essere una responsabilità condivisa.
Novità all’interno del Coni
In un contesto di crescente tensione, il Coni ha recentemente completato le elezioni per il consiglio nazionale, con la nomina di cinque rappresentanti degli Enti di promozione:
- Cecilia Maria Morandini di ASC
- Bruno Molea di AICS
- Paolo Serapiglia di ENDAS
- Vittorio Bosio dello CSI
- Damiano Lembo delle US ACLI
Questi nuovi membri porteranno una freschezza e una nuova prospettiva all’interno del Coni, in un momento cruciale per il futuro dello sport italiano.
La voce di Vito Cozzoli
In questo scenario, Vito Cozzoli, ex amministratore delegato di Sport e Salute, ha ripreso la parola. Attualmente amministratore delegato di Autostrade per l’Italia, Cozzoli ha presentato il suo nuovo libro “L’anima sociale e industriale dello sport”, pubblicato da Piemme con la prefazione di Giuseppe Marotta, presidente dell’Inter. Nella sua intervista al Corriere della Sera, Cozzoli ha parlato della complessità del ruolo di presidente del Coni, affermando che “diventare l’erede di Malagò non è semplice, perché è forte, autorevole e conosce tutto dello sport”. Ha definito i candidati che si sono presentati per succedergli come “ottimi candidati, seri e leali”, tra cui Pancalli e Buonfiglio.
Coordinando il suo impegno come presidente di Sport e Salute, Cozzoli ha descritto la sua esperienza come una “sfida bellissima”, evidenziando le difficoltà iniziali nel creare un ente che molti consideravano destinato a fallire. Ha sottolineato che “bisognava resistere per rendere lo sport accessibile a tutti”, dimostrando così l’importanza di Sport e Salute nel sistema sportivo italiano.
Mentre il dibattito si intensifica e le elezioni si avvicinano, il Coni si trova a dover affrontare non solo le critiche interne, ma anche le crescenti aspettative di una società che richiede sempre più attenzione e supporto per le attività sportive. La speranza è che, nonostante le polemiche e le divergenze, si possa lavorare insieme per il bene dello sport e degli atleti italiani, promuovendo una cultura di rispetto e collaborazione che possa portare a risultati positivi sia a livello nazionale che internazionale.