Macchia sorprende: ritira la candidatura al Consiglio federale del calcio

Macchia sorprende: ritira la candidatura al Consiglio federale del calcio

Macchia sorprende: ritira la candidatura al Consiglio federale del calcio - ©ANSA Photo

Stefano Cerulli

25 Settembre 2025

Donato Macchia, presidente del Potenza Calcio, ha ufficialmente ritirato la sua candidatura per un seggio nella Lega Pro all’interno del Consiglio federale della FIGC. Questa decisione è stata comunicata all’ANSA e arriva in un momento cruciale, considerando che il seggio era vacante a seguito della promozione di Daniele Sebastiani, presidente del Pescara, in Serie B. Le votazioni si terranno il 2 ottobre, e già si respira un clima di tensione e aspettative attorno a queste elezioni.

Motivazioni del ritiro della candidatura

Macchia ha chiarito che la sua candidatura era motivata dalla volontà di contribuire alla soluzione dei numerosi problemi che affliggono la Lega Pro, con un focus particolare sulla sostenibilità economica delle società. Ha dichiarato: “Mi sono candidato per dare un contributo alla soluzione dei tanti problemi che attanagliano la Lega Pro, uno su tutti: quello della sostenibilità”. In un contesto in cui molti presidenti di club affrontano difficoltà economiche, Macchia ha sottolineato l’importanza di creare una rete di supporto e solidarietà tra i vari club, molti dei quali sono costretti a investire risorse personali per mantenere in vita le proprie società.

La complicazione della situazione

La situazione ha preso una piega complessa quando Macchia ha notato che il presidente della Lega Pro, Matteo Marani, ha assunto una posizione contraria alla sua candidatura. “Purtroppo ho verificato che, mentre io aggregavo consenso rispetto a temi importanti per la Lega Pro, chi doveva essere arbitro in questa partita non lo è stato”, ha affermato. Questa affermazione mette in luce come la lotta per il potere all’interno della Lega non sia solo una questione di candidati, ma anche di alleanze e schieramenti. Molti presidenti, inizialmente sostenitori di Macchia, si sono trovati a dover scegliere tra il supporto a lui e la lealtà verso Marani.

Un gesto di responsabilità

La decisione di ritirarsi non è stata facile per Macchia. “Andare avanti, per me, vorrebbe dire spaccare la Lega e mettere in difficoltà tanti amici presidenti. E questa è l’ultima cosa che vorrei fare”, ha dichiarato. Il ritiro della sua candidatura è visto come un gesto di responsabilità, volto a preservare l’unità e la coesione all’interno della categoria.

Macchia ha anche evidenziato l’urgenza di affrontare le sfide riformiste, in particolare quella della sostenibilità economica. “Una Lega spaccata è più debole in un momento in cui ci aspettano davanti sfide riformiste importanti”, ha affermato, sottolineando come la cooperazione sia fondamentale per affrontare le difficoltà.

In conclusione, il ritiro della candidatura di Donato Macchia rappresenta un momento di riflessione all’interno della Lega Pro. La sua volontà di non creare divisioni e la sua attenzione ai temi cruciali della sostenibilità economica segnalano un cambio di mentalità necessario per il futuro del calcio italiano. Con le elezioni alle porte, il mondo del calcio si prepara a osservare attentamente come evolveranno le dinamiche politiche e quali figure emergeranno come leader in grado di guidare la Lega Pro verso un futuro migliore.

Change privacy settings
×