Claudio Lotito, presidente della Lazio, ha recentemente affrontato le proteste dei tifosi biancocelesti durante una partita contro il Lecce, esprimendo chiaramente la sua posizione. “I tifosi devono fare i tifosi e rispettare la società”, ha dichiarato Lotito ai microfoni di Sky. L’importanza di mantenere un clima di correttezza e rispetto reciproco tra dirigenza e sostenitori è fondamentale. Secondo il presidente, la critica costruttiva è sempre benvenuta, ma non deve trasformarsi in intimidazione o in atti che possano danneggiare l’immagine della squadra.
il presupposto falso delle proteste
Lotito ha specificato che lo sciopero di alcuni gruppi di tifosi si basa su un “presupposto falso”, riferendosi all’idea che dovesse scendere in campo la nipote di Vincenzo Paparelli, un noto tifoso laziale tragicamente scomparso nel 1979. “Non è vero che doveva scendere in campo la nipote di Paparelli”, ha chiarito, aggiungendo che in realtà erano previsti “3-4 rappresentanti della tifoseria” e non la famiglia Paparelli in prima persona. Questa questione ha sollevato un dibattito acceso, con Lotito che ha difeso le scelte della società e denunciato l’uso della figura di Paparelli come “strumentalizzazione”.
il legame con la famiglia paparelli
La famiglia Paparelli è sempre stata ben accolta all’interno dello stadio e ha un legame profondo con la storia della Lazio. La figura di Vincenzo Paparelli è un simbolo importante per i tifosi. Lotito ha ribadito che la società ha sempre rispettato e onorato la sua memoria, ma ha anche avvertito contro comportamenti scorretti da parte di alcuni tifosi, sottolineando che “certa gente utilizza la squadra per fini personali”. Questa affermazione fa riferimento a un problema più ampio che affligge non solo la Lazio, ma il calcio italiano in generale: l’uso del tifo per scopi politici o personali.
iniziative contro la violenza di genere
Oggi, infatti, è una “giornata particolare per la Lazio”, come ha sottolineato Lotito. In occasione della partita contro il Lecce, la società ha intrapreso una serie di iniziative per onorare le donne vittime di violenza, lasciando cento posti coperti di rosso, ognuno dei quali rappresenta una donna uccisa. Questa iniziativa ha l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica su un tema di grande attualità e importanza sociale. Lotito ha spiegato che attraverso il calcio si può trasmettere un messaggio forte e chiaro contro la violenza di genere, sottolineando che “il calcio deve insegnare” e che la società deve “insegnare a rispettare le donne”.
Inoltre, la Lazio ha realizzato uno spot che punta a colpire emotivamente le persone, dando un segnale di distanza dai comportamenti violenti e discriminatori. Lotito ha messo in evidenza la grande capacità di comunicazione che il calcio possiede, capace di coinvolgere milioni di persone e di far passare messaggi di rilevanza sociale.
Questo approccio non è solo una risposta alle recenti polemiche, ma rappresenta anche un tentativo di utilizzare la visibilità e il potere del calcio per affrontare questioni importanti e urgenti. La speranza è che, attraverso iniziative come queste, si possa costruire un ambiente più sano e rispettoso, sia all’interno degli stadi che nella società in generale.
Mentre Lotito continua a difendere la sua posizione e a chiedere rispetto per la società, le sue parole rappresentano un invito a tutti i tifosi della Lazio a riflettere sul proprio ruolo e sulla propria responsabilità nel sostenere la squadra. Il calcio deve rimanere un momento di celebrazione e unione, non di divisione e conflitto. Solo attraverso il rispetto reciproco e il dialogo costruttivo sarà possibile superare le difficoltà e costruire un futuro migliore per il club e per tutti i suoi sostenitori.
