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Lo stadio di Venezia: un design ispirato alle onde della laguna

Questa mattina, durante una conferenza stampa presso il municipio di Venezia, è stato presentato il progetto definitivo del nuovo stadio della città. Situato nel quadrante di Tessera, il nuovo impianto si inserisce all’interno del più ampio progetto del Bosco dello Sport, un’area che mira a promuovere attività sportive e ricreative per la comunità locale. Il sindaco Luigi Brugnaro ha annunciato che la prossima settimana verrà assegnato il cantiere all’azienda vincitrice dell’appalto, con l’auspicio che i lavori possano iniziare già nel mese di luglio. La tempistica prevista per la realizzazione è di venti mesi, con l’obiettivo di completare la costruzione entro maggio 2027.

Capienza e design innovativo

La capienza dello stadio è stata progettata per accogliere 18.500 spettatori, una cifra che potrebbe aumentare in occasione di eventi speciali. La struttura, con le sue curve sinuose, richiama l’immagine delle onde che caratterizzano la laguna veneziana, creando un legame diretto con il territorio. Le tribune sono organizzate su più livelli:

  1. Tribuna Nord
  2. Tribuna Sud
  3. Tribuna Est (su due piani)
  4. Tribuna Ovest (riservata ai tifosi locali e alla stampa, articolata su tre livelli)

Questo design non solo offre una vista ottimale per tutti gli spettatori, ma si integra anche armoniosamente con il paesaggio circostante di Venezia.

Sostenibilità e inclusione sociale

Il progetto del nuovo stadio è stato concepito seguendo principi di sostenibilità e design inclusivo. L’architetto Elisa Pastorelli, parte del gruppo di progettazione, ha sottolineato che l’impianto non sarà dedicato solo al calcio, ma potrà ospitare anche eventi di rugby, concerti e altri eventi dal vivo. Questa versatilità rappresenta un valore aggiunto per la città, che vedrà un incremento delle occasioni di intrattenimento e socializzazione per i cittadini.

Inoltre, il design inclusivo prevede diverse offerte per i tifosi, con chioschi e punti di ristoro pensati per soddisfare le esigenze della comunità locale. La progettazione ha tenuto conto anche della sicurezza dei partecipanti, prevedendo:

  • Accesso a un parcheggio dedicato per i tifosi ospiti
  • Percorso specifico tramite tornelli per indirizzarli al settore riservato
  • Organizzazione dell’area di massima sicurezza in tre settori distinti

Un passo verso la modernizzazione

Il nuovo stadio di Venezia non si limita a essere un semplice impianto sportivo, ma rappresenta un importante passo verso la modernizzazione dell’infrastruttura sportiva della città. La scelta di Tessera come sede non è casuale: questa area è in fase di sviluppo e ha bisogno di un impianto di grande valore per attrarre visitatori e residenti. L’obiettivo è quello di creare un polo di attrazione che possa rilanciare l’economia locale, offrendo opportunità di lavoro e promuovendo il turismo.

In questo contesto, il Bosco dello Sport si propone come un progetto ambizioso, capace di unire sport, natura e comunità. Include non solo lo stadio, ma anche altre strutture sportive e aree verdi, rendendo l’area un luogo ideale per attività all’aperto e per eventi sportivi. La progettazione del Bosco è stata concepita con l’intento di rispettare l’ambiente e di promuovere uno stile di vita sano tra i cittadini.

L’impatto del nuovo stadio sulla comunità veneziana potrebbe rivelarsi significativo, non solo per quanto riguarda le opportunità di svago e intrattenimento, ma anche per la rinascita di un senso di appartenenza e identità locale. Con la crescita delle attività sportive e culturali, Venezia avrà l’opportunità di rinnovarsi e di affermarsi come hub di eventi, con un richiamo che va oltre i confini della città.

In un’epoca in cui la sostenibilità e l’inclusione sociale sono diventate priorità fondamentali, il nuovo stadio di Venezia si propone di essere un esempio di come l’urbanistica moderna possa rispondere alle esigenze della comunità, creando spazi vivibili e funzionali che riflettono la bellezza e la cultura del territorio. Con l’inizio dei lavori previsto per i prossimi mesi, la città attende con trepidazione il momento in cui potrà finalmente vedere realizzato questo ambizioso progetto, un simbolo di rinascita per Venezia e per i suoi cittadini.

Luca Baldini

Ciao a tutti, mi chiamo Luca Baldini e sono redattore sportivo di Wigglesport! Scommetto che non vi sareste mai aspettati di incontrare un tizio così appassionato di sport "minori". Ebbene sì, mentre tutti gli altri seguono i grandi nomi del calcio e del basket, io mi tuffo a capofitto nel mondo affascinante delle discipline meno conosciute! La mia curiosità per gli sport alternativi è nata quasi per caso. Cresciuto tra le Alpi piemontesi, tra una discesa sugli sci e una partita a curling con gli amici, ho sviluppato un amore viscerale per tutte quelle attività che non sempre fanno i titoli dei giornali. Dai Campionati Mondiali di Badminton ai Tornei Internazionali di Bocce, ho sempre avuto un debole per tutto ciò che è insolito e sorprendente. Dopo aver terminato gli studi in Comunicazione e Giornalismo a Torino, ho realizzato il mio sogno di diventare redattore sportivo, portando con me questa passione fuori dal comune. All'inizio la mia famiglia e i miei amici mi prendevano bonariamente in giro ("Luca, chi vuoi che legga di un torneo di cricket islandese?"), ma con il tempo hanno imparato ad apprezzare la bellezza degli sport minori e il mio modo di raccontarli. Ho avuto la fortuna di viaggiare in tutto il mondo per seguire competizioni di ogni genere, descrivendo con passione le performance di atleti incredibili che gareggiano lontano dai riflettori della ribalta mediatica. La mia scrivania? Un arcobaleno di locandine di eventi da ogni angolo del globo! Se c'è una cosa che amo del mio lavoro, è la capacità di portare alla luce storie emozionanti e spesso trascurate. Raccontare le gesta di un arciere paralimpico o la preparazione di una squadra di rugby su sedia a rotelle mi riempie di orgoglio e mi spinge a essere sempre più curioso. Quando non sono impegnato a scrivere o a seguire competizioni improbabili, mi piace partecipare personalmente ad alcuni di questi sport. E sì, ho collezionato più magliette da gara di corse con i sacchi e di tornei di palla tamburello di quante ne possa contare! Quindi, se mai sentite parlare di uno sport di cui nessuno sa nulla, c'è una buona possibilità che io sia lì a raccontarlo. Perché, in fondo, ogni disciplina ha una sua magia speciale, e io sono qui per condividere quella magia con voi. A presto,

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