Lo sport deve alzare la voce per Gaza

Lo sport deve alzare la voce per Gaza

Lo sport deve alzare la voce per Gaza - ©ANSA Photo

Stefano Cerulli

4 Ottobre 2025

Nel contesto attuale, caratterizzato da conflitti e violazioni dei diritti umani, il presidente della Federazione Italiana Taekwondo, Angelo Cito, ha sollevato una questione cruciale: il ruolo dello sport dinanzi alle tragedie umane. Durante un incontro con gli studenti del Liceo Sportivo “Enrico Fermi” di Catanzaro, Cito ha messo in evidenza l’importanza dello sport come strumento di pace e difesa dei diritti umani, richiamando l’attenzione su quanto sta accadendo nella striscia di Gaza.

Un grido di dolore da Gaza

“Parlare di taekwondo, senza però dimenticare quello che accade intorno a noi” è stata la premessa da cui ha preso avvio il suo intervento. Con una forte enfasi, Cito ha sottolineato che Gaza rappresenta un grido di dolore che non può essere ignorato. Il presidente ha esortato il mondo dello sport a non rimanere in silenzio, evidenziando come esso debba essere un promotore di pace, comprensione e solidarietà tra le nazioni, principi cardine dei valori olimpici.

Storia e sport: un legame indissolubile

Cito ha richiamato alla memoria episodi storici significativi in cui lo sport ha giocato un ruolo determinante nella lotta per i diritti umani. Alcuni esempi emblematici includono:

  1. Il pugno alzato di Tommie Smith e John Carlos durante i Giochi Olimpici di Città del Messico nel 1968, simbolo potente di protesta contro la discriminazione razziale.
  2. Il gesto di Jesse Owens nel 1936, che sfidò le ideologie razziste dei nazisti.
  3. L’eroismo di Gino Bartali, che utilizzò la sua notorietà per salvare vite umane durante il regime fascista.
  4. L’incontro tra gli atleti di taekwondo delle due Coree durante i Giochi Olimpici Invernali di PyeongChang nel 2018, esempio di come lo sport possa abbattere le barriere.

Questi eventi storici dimostrano che il mondo dello sport ha il potere di influenzare l’opinione pubblica e di mobilitare le coscienze.

La richiesta di un impegno attivo

Tuttavia, Cito ha espresso il suo disappunto di fronte all’attuale assenza del mondo sportivo nella denuncia delle atrocità in corso a Gaza. “Invece in questo momento è inspiegabilmente assente e silenzioso”, ha affermato, sottolineando che è giunto il momento di rompere questo silenzio. La violenza e le sofferenze inflitte alla popolazione palestinese, in particolare a donne e bambini innocenti, non possono essere ignorate. Cito ha fatto un appello accorato affinché tutti gli sportivi, le federazioni e le organizzazioni sportive prendano una posizione chiara e decisa contro ciò che sta accadendo.

“Bisogna fermare questo massacro di esseri umani”, ha affermato con forza Cito, esortando alla condanna di quanto sta avvenendo e al sostegno di azioni concrete destinate a fermare quello che lui definisce un genocidio autorizzato. È un invito a tutti, non solo come sportivi, ma come esseri umani, a schierarsi dalla parte della giustizia e della dignità.

Il ruolo dello sport nella società

Cito ha sottolineato che è essenziale richiedere azioni immediate e concrete da parte dei governi, al di là degli schieramenti politici. “Lo sport deve essere sempre in ‘campo’”, ha affermato, evidenziando che la sua funzione va oltre il mero intrattenimento. Deve essere un veicolo di messaggi sociali e umanitari, capace di incidere nella vita reale e nelle problematiche che affliggono l’umanità.

L’incontro al Liceo “Enrico Fermi” ha avuto luogo in un periodo in cui il conflitto israelo-palestinese è nuovamente intensificato, portando alla luce numerose critiche e preoccupazioni a livello internazionale. La comunità sportiva ha il potere di influenzare la sensibilizzazione su queste tematiche e di promuovere un dibattito costruttivo su come lo sport possa contribuire alla pace e alla riconciliazione.

Cito ha chiesto che il silenzio non prevalga e che lo sport possa tornare a essere una voce di speranza e di cambiamento. La sua richiesta è chiara: l’impegno per la pace e i diritti umani deve essere parte integrante della missione di ogni atleta e di ogni federazione sportiva. In un mondo in cui le ingiustizie sono all’ordine del giorno, è fondamentale che lo sport si faccia portavoce di valori universali che trascendono le differenze culturali e politiche, affermando la sua rilevanza non solo come attività fisica, ma come un vero e proprio strumento di cambiamento sociale.

La storia dello sport è costellata di momenti in cui gli atleti hanno preso posizione per ciò in cui credono, dimostrando che lo sport ha la capacità di unire e ispirare, anche nei momenti più bui. Cito ha ricordato che è proprio in questi momenti che la voce dello sport deve farsi sentire, per non lasciare spazio all’indifferenza e per promuovere un futuro di pace e giustizia.

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