Il 2023 si presenta come un anno memorabile per il volley italiano, grazie alla straordinaria vittoria della nazionale femminile nel campionato mondiale in Thailandia, un trionfo che ha riacceso i ricordi del mondiale del 2002. In quell’anno, l’Italia sollevò il trofeo per la prima volta, un momento che ha segnato la storia del volley. Protagoniste di quel fantastico percorso, come Elisa Togut e Rachele Sangiuliano, esprimono la loro gioia e orgoglio per le nuove generazioni di atlete, sottolineando l’importanza di questo successo.
le emozioni di elisa togut
Elisa Togut, uno dei pilastri della squadra del 2002, ha commentato l’attuale successo con grande commozione. Ha dichiarato: “Giornata incredibile e memorabile. Siamo state col fiato sospeso, abbiamo tifato e pianto. Questo momento lo attendevamo da troppo tempo, da 23 anni. Le ragazze se lo meritano.” La sua connessione con la nazionale è palpabile, e il suo ricordo del mondiale del 2002 è un richiamo alla coesione del gruppo. Ha detto: “Il Mondiale è molto lungo, porta via tante energie mentali e devi essere focalizzato partita dopo partita.”
il confronto tra allenatori
Il confronto tra i due allenatori, Marco Bonitta e Ferdinando De Giorgi, è un tema ricorrente. Togut sottolinea come entrambi abbiano saputo estrarre il meglio dalle loro giocatrici, nonostante gli stili diversi. Questa capacità di leadership è fondamentale in un contesto sportivo dove la pressione è alta e le aspettative enormi.
Un altro punto di discussione è il dualismo tra Paola Egonu e Anna Antropova. Togut ha affermato che “il doppio cambio è diventata una risorsa,” evidenziando come Antropova si sia messa a disposizione del gruppo, mentre Egonu ha saputo adattarsi ai cambiamenti. Questa strategia si è rivelata cruciale per il successo, dimostrando che la flessibilità e la collaborazione sono essenziali in una squadra vincente.
il futuro del volley italiano
Rachele Sangiuliano ha condiviso il suo entusiasmo per l’attuale “Golden Age” del volley italiano, affermando: “Siamo nella nostra Golden Age, godiamocela! Una nazione intera a vedere le azzurre, frutto di un lavoro iniziato tanti anni fa.” La vittoria del 2002 ha gettato le basi per un’era di successi che ha coinvolto tutta la nazione. Sangiuliano ha anche sottolineato come il titolo abbia dato inizio a una “cavalcata incredibile,” evidenziando che l’Italia è sempre stata una nazionale vincente.
Oggi, le nuove generazioni di atlete affrontano pressioni diverse rispetto a quelle del 2002. Sangiuliano ha osservato: “Noi eravamo la sorpresa del torneo. Queste ragazze, invece, avevano la pressione della riconferma.” Nonostante le difficoltà, l’attuale squadra ha dimostrato di sapersi aggiustare e vincere anche quando non ha espresso una pallavolo perfetta, un segno di grande maturità e crescita.
Un aspetto fondamentale del cambiamento culturale nel mondo dello sport italiano è stato il messaggio di Velasco, che ha cercato di cambiare la percezione della sconfitta: “Non pensare che se arrivi secondo e perdi una partita poi non sei soddisfatto.” Questo cambiamento di mentalità è cruciale per il futuro del volley italiano e per le giovani atlete che aspirano a emulare i successi delle loro predecessore.
La vittoria delle azzurre va oltre il semplice trionfo sportivo; rappresenta un simbolo di come il lavoro di squadra, la dedizione e l’impegno possano portare a risultati straordinari. Con il supporto di un’intera nazione, le Azzurre continuano a scrivere la loro storia, una pagina alla volta, e il futuro del volley italiano sembra luminoso.