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Lazio in 9 riesce a conquistare Plzen grazie a un gol di Isaksen all’ultimo respiro

La Lazio ha dimostrato di avere un cuore indomito e una determinazione incredibile, superando il Viktoria Plzen in un match di Europa League che sembrava destinato a finire in un pareggio. La partita, giocata in un campo che ha sollevato non poche critiche da parte del direttore sportivo biancoceleste Angelo Fabiani per le sue condizioni poco dignitose, ha visto la squadra di Baroni trionfare con un gol di Isaksen all’ultimo respiro, nonostante i biancocelesti fossero ridotti in nove uomini per le espulsioni di Rovella e Gigot.

La partita inizia con tensione

Il match ha avuto inizio con un primo tempo caratterizzato da un attento studio delle due squadre. Tuttavia, dopo dieci minuti, la Lazio ha rischiato di capitolare. Il Viktoria Plzen ha infatti trovato la via del gol con una girata di Sulc, ma l’esultanza dei padroni di casa è stata immediatamente sospesa dal VAR, che ha confermato la posizione di fuorigioco di un attaccante che disturbava Marusic. Questo episodio ha scosso la Lazio, che ha reagito immediatamente.

  1. Il vantaggio biancoceleste è arrivato al 22′ grazie a Romagnoli, che ha sfruttato un assist di Noslin per infilare il pallone in rete.
  2. La Lazio sembrava in controllo e ha avuto l’opportunità di raddoppiare, prima con Dia, il cui tiro è risultato troppo debole, e poi con Isaksen, che ha sprecato un’occasione d’oro.

La ripresa e le difficoltà

La ripresa ha visto un Viktoria Plzen molto più motivato e aggressivo. Dopo soli otto minuti, l’attaccante Durosinmi, tenuto in gioco da Tavares, ha pareggiato i conti con un colpo di testa, battendo Provedel. La Lazio ha iniziato a soffrire e il Viktoria ha avuto l’opportunità di ribaltare la partita, ma Provedel si è opposto con due grandi parate, mantenendo la sua squadra in partita.

Le cose si sono complicate ulteriormente per la Lazio quando Rovella è stato espulso al 70′ per un’entrata pericolosa su Sulc. Inizialmente ammonito, l’arbitro ha rivisto l’azione al VAR e ha deciso di mostrare il rosso diretto, privando Baroni di un altro centrocampista per la partita di ritorno. Con un uomo in meno, la Lazio ha dovuto intensificare i propri sforzi per mantenere il pareggio.

Un finale emozionante

Il finale di partita è stato un vero e proprio assalto del Viktoria Plzen, che ha cercato in tutti i modi di trovare il gol del sorpasso. Nonostante la pressione incessante, la Lazio ha cercato di rallentare il ritmo e difendersi con tenacia. Baroni ha optato per una mossa difensiva, sostituendo Dia con Patric, mirando a mantenere almeno il punto in trasferta.

Il rischio di capitolare era palpabile, specialmente quando Kopic ha avuto una chiara occasione da gol, ma il suo tentativo è stato annullato dopo che l’arbitro ha fischiato per un fallo di mano in area. Il climax della partita è arrivato al 90′ quando Gigot è stato espulso per un intervento violento su Cadu, lasciando la Lazio in nove uomini. Sembrava che il destino avesse deciso di non sorridere ai biancocelesti, ma il calcio è imprevedibile.

Proprio nei secondi finali, quando tutto sembrava perduto, è arrivata la magia di Isaksen. Con un tiro a giro perfetto dal limite dell’area, ha trovato l’angolo alto della rete, regalando alla Lazio una vittoria insperata e portando la squadra a presentarsi alla gara di ritorno con un vantaggio fondamentale. Questo gol, oltre a essere decisivo per il risultato, ha rappresentato un momento di grande gioia per i tifosi e per l’intero ambiente laziale, che ha potuto festeggiare una vittoria storica in condizioni così difficili.

Con la vittoria, la Lazio ha ora un vantaggio da difendere nella partita di ritorno che si svolgerà tra una settimana all’Olimpico. In attesa di scoprire chi sarà l’avversario nei quarti di finale, la Lazio dovrà affrontare con determinazione le sfide che l’aspettano, consapevole che la forza di volontà e la capacità di reagire anche nei momenti più difficili possono fare la differenza in competizioni così prestigiose come l’Europa League.

Stefano Cerulli

Stefano è un appassionato di sport e redattore sportivo con una carriera che riflette il suo profondo amore per il calcio e l'atletica. Nato a Milano nel 1985, ha nutrito fin da giovane una passione innata per lo sport, alimentata dalle domeniche passate sugli spalti dello stadio San Siro e dalle interminabili ore di allenamento sulle piste d'atletica locali. Dopo aver conseguito la laurea in Scienze della Comunicazione presso l'Università degli Studi di Milano, Stefano ha iniziato la sua carriera nel mondo del giornalismo sportivo. I suoi primi articoli, pubblicati su riviste minori, hanno subito messo in luce la sua abilità nel raccontare con vividezza e competenza le vicende sportive, catturando l'attenzione di un pubblico sempre più vasto. Stefano è noto per il suo stile di scrittura coinvolgente, capace di trasmettere non solo i fatti ma anche le emozioni e la tensione che caratterizzano ogni evento sportivo. La sua capacità di analisi e la profonda conoscenza tecnica dei diversi sport gli permettono di offrire ai lettori articoli di grande qualità, che spaziano dalle cronache più avvincenti alle analisi tattiche più approfondite. Oltre alla sua attività di redattore, è anche un promotore attivo dello sport giovanile. Dedica il suo tempo libero a organizzare eventi e workshop per giovani atleti, con l'obiettivo di trasmettere loro i valori dello sport e l'importanza della corretta informazione sportiva. Sempre aggiornato sulle ultime novità del mondo sportivo, Stefano continua a essere una voce rispettata e autorevole nel giornalismo sportivo italiano, rappresentando un punto di riferimento per tutti gli appassionati di calcio e atletica.

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