L’Aia svela: il rigore del Milan era un errore del Var

L'Aia svela: il rigore del Milan era un errore del Var

L'Aia svela: il rigore del Milan era un errore del Var - ©ANSA Photo

Luca Baldini

21 Ottobre 2025

Il dibattito sul rigore assegnato al Milan durante la partita contro la Fiorentina continua a suscitare polemiche tra esperti, tifosi e opinionisti. L’incontro, che si è svolto domenica scorsa a San Siro, ha visto l’arbitro Marinelli concedere un penalty ai rossoneri, portando al raddoppio della squadra di Stefano Pioli, realizzato da Rafael Leao. Tuttavia, la decisione ha sollevato interrogativi e a fare chiarezza ci ha pensato Andrea De Marco, rappresentante dell’Associazione Italiana Arbitri (AIA), durante il programma “Open Var” trasmesso su DAZN.

La posizione dell’AIA sul rigore

De Marco ha spiegato che, secondo la valutazione dell’AIA, il tocco del difensore viola Parisi su Gimenez non giustificava un penalty. “Il Var non deve intervenire perché si tratta di una valutazione di campo e Marinelli aveva letto bene la situazione”, ha affermato De Marco. Ha inoltre sottolineato che la soglia per concedere un rigore è attualmente molto alta, come stabilito dal designatore arbitrale Gianluca Rocchi. La decisione di non concedere il rigore, secondo De Marco, era corretta: “Se l’arbitro avesse concesso il rigore, il Var non sarebbe dovuto intervenire per farlo togliere. È una decisione che spettava all’arbitro”, ha chiarito.

Analisi della dinamica dell’episodio

La dinamica dell’episodio è stata analizzata in dettaglio. Marinelli aveva inizialmente considerato la trattenuta come regolare, dichiarando: “Per me no, ha il braccio largo ma non lo va a colpire”. Tuttavia, il Var, rappresentato da Abisso, ha richiamato l’arbitro suggerendo di rivedere l’azione per un possibile calcio di rigore. Durante il colloquio, Abisso ha fatto notare che si poteva osservare una mano sul viso e una trattenuta che giustificava una revisione. “Quando l’arbitro è richiamato al Var deve immaginare che l’episodio possa risultare più pesante di quello che è, ma in realtà in questo caso non si sarebbe trattato di calcio di rigore”, ha puntualizzato De Marco.

Comportamenti in campo e rispetto delle regole

Un altro aspetto controverso è stata la reazione di Gimenez dopo il contatto con Parisi. De Marco ha osservato che l’attaccante rossonero ha accentuato molto la caduta, un comportamento che è diventato sempre più comune nel calcio moderno. “In questa stagione abbiamo visto molti calciatori adottare un atteggiamento simile. Credo che Rocchi sia stato molto duro a inizio stagione e la commissione sta studiando dei provvedimenti da prendere in futuro. In campo ci vuole massimo rispetto”, ha affermato il rappresentante AIA.

Nonostante le critiche mosse nei confronti di Gimenez, De Marco ha tuttavia assolto l’attaccante dall’accusa di comportamenti violenti, spiegando che “c’è una sorta di calcetto, è un divincolarsi, non c’è violenza e non è da rosso”. Questa affermazione mette in evidenza un tema ricorrente nel calcio moderno: l’equilibrio tra il rispetto delle regole e la necessità di tutelare i giocatori da comportamenti percepiti come sleali o ingannevoli.

Il caso del rigore di Milan-Fiorentina non è isolato e rappresenta solo uno dei tanti episodi controversi che caratterizzano il calcio italiano. La sfida dell’AIA e del Var è quella di trovare un equilibrio tra il rispetto delle regole e la necessità di mantenere il gioco fluido e competitivo. In un contesto in cui le emozioni e la passione dei tifosi sono così forti, le decisioni arbitrali continueranno a essere scrutinati e discussi.

Questo episodio ci ricorda quanto sia complesso il mondo del calcio e quanto sia fondamentale garantire che le regole vengano applicate in modo giusto e coerente. Mentre le tecnologie come il Var evolvono, sarà interessante vedere come il calcio italiano si adatterà a queste nuove sfide, con l’obiettivo di migliorare continuamente l’esperienza per tutti: giocatori, arbitri e tifosi.

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