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Klopp smentisce le voci: ‘Non allenerò la Roma’

Jurgen Klopp, l’acclamato allenatore tedesco, ha recentemente fatto chiarezza su alcune voci che lo vedevano in corsa per la panchina della AS Roma. Durante una cerimonia a Wiesbaden, in Germania, dove ha ricevuto il Fair Play-Preis dallo sport tedesco, Klopp ha dichiarato senza mezzi termini: “Roma è una città meravigliosa, ma non andrò ad allenare lì. E se leggete da qualche parte che potrei tornare ad allenare nei prossimi anni, sono tutte cavolate. Non ho altro da dire”.

Queste parole giungono in un periodo in cui il club giallorosso sta affrontando una fase di transizione, con la dirigenza che cerca di trovare un nuovo equilibrio dopo le recenti sfide in campionato e in Europa. La Roma, sotto la guida di José Mourinho, ha vissuto momenti di grande successo, ma anche di difficoltà, e le voci su potenziali sostituti si sono moltiplicate, con Klopp spesso menzionato tra i candidati ideali per il ruolo.

La carriera di Klopp e il suo nuovo ruolo

Klopp ha poi toccato un tema personale, affermando di non vedersi più in tuta a bordo campo. “Ho avuto tre club fantastici, e non ce ne saranno molti altri, va bene così”, ha aggiunto. Questa affermazione riflette una certa serenità nell’accettare la fine di una fase della sua carriera, quella di allenatore attivo, dopo l’addio al Liverpool, dove ha trascorso sette anni memorabili, portando il club a vincere la Premier League nel 2020 e la Champions League nel 2019.

Dopo sei mesi di pausa, Klopp è tornato nel mondo del calcio come Global Head of Soccer per Red Bull, un ruolo che gli consente di supervisionare i club del gruppo in tutto il mondo, da RB Leipzig in Germania a New York Red Bulls negli Stati Uniti. “Lavoro tanto, ma almeno non ‘gioco’ ogni tre giorni”, ha precisato. Questo nuovo incarico segna una svolta significativa nella sua carriera, permettendogli di avere un impatto più ampio e strategico sul calcio, piuttosto che essere focalizzato esclusivamente su un singolo club.

Un approccio autentico e la vita personale di Klopp

Klopp, noto per il suo carisma e la sua personalità autentica, ha continuato a definirsi “The Normal One”, un soprannome che si è guadagnato in passato per il suo approccio umile e diretto. “Sono arrivato come una persona normale e lo sono ancora. Anche se non vivo una vita normale”, ha affermato, evidenziando come la sua notorietà non abbia cambiato il suo modo di essere.

Un aspetto interessante della sua vita personale è la costruzione di una casa nei dintorni di Wiesbaden, dove ha rivelato di avere in programma di creare una stanza per i trofei e una per i vestiti di sua moglie. “Le ho detto di scambiarcele, tanto io non vincerò più nulla”, ha commentato con un sorriso, mostrando il suo lato autoironico e la capacità di affrontare la vita con leggerezza.

L’eredità di Klopp nel calcio

Il ruolo di Klopp nel calcio va oltre la mera gestione delle squadre. La sua visione del gioco e la sua capacità di motivare i giocatori sono state fondamentali per i successi ottenuti in carriera. Ha sempre enfatizzato l’importanza della squadra e del lavoro collettivo, una filosofia che ha portato il Liverpool a raggiungere traguardi storici. Nonostante le sue affermazioni di non voler tornare a sedersi su una panchina, il suo amore per il calcio e la sua dedizione rimangono intatti.

Le voci su un possibile arrivo di Klopp alla Roma sono quindi da considerarsi infondate, ma riflettono l’interesse e l’ammirazione che il tecnico tedesco continua a suscitare. La Roma, come molti altri club, cerca figure carismatiche e di successo per guidare la squadra verso nuovi orizzonti, e Klopp rappresenta un ideale per molti tifosi.

La carriera di Klopp ha avuto inizio in Germania, dove ha allenato il Mainz 05 e il Borussia Dortmund, con il quale ha vinto due Bundesliga e una Coppa di Germania. Il suo approdo al Liverpool nel 2015 ha segnato l’inizio di una nuova era per il club, portandolo a riconquistare il titolo di campione d’Europa e a raggiungere il vertice del calcio inglese.

In conclusione, le parole di Klopp a Wiesbaden evidenziano non solo la sua attuale posizione nel mondo del calcio, ma anche la sua filosofia di vita e il rispetto per il passato. L’allenatore tedesco, pur avendo chiuso un capitolo importante della sua carriera, continua a dimostrare di essere una figura influente e apprezzata nel panorama calcistico internazionale.

Luca Baldini

Ciao a tutti, mi chiamo Luca Baldini e sono redattore sportivo di Wigglesport! Scommetto che non vi sareste mai aspettati di incontrare un tizio così appassionato di sport "minori". Ebbene sì, mentre tutti gli altri seguono i grandi nomi del calcio e del basket, io mi tuffo a capofitto nel mondo affascinante delle discipline meno conosciute! La mia curiosità per gli sport alternativi è nata quasi per caso. Cresciuto tra le Alpi piemontesi, tra una discesa sugli sci e una partita a curling con gli amici, ho sviluppato un amore viscerale per tutte quelle attività che non sempre fanno i titoli dei giornali. Dai Campionati Mondiali di Badminton ai Tornei Internazionali di Bocce, ho sempre avuto un debole per tutto ciò che è insolito e sorprendente. Dopo aver terminato gli studi in Comunicazione e Giornalismo a Torino, ho realizzato il mio sogno di diventare redattore sportivo, portando con me questa passione fuori dal comune. All'inizio la mia famiglia e i miei amici mi prendevano bonariamente in giro ("Luca, chi vuoi che legga di un torneo di cricket islandese?"), ma con il tempo hanno imparato ad apprezzare la bellezza degli sport minori e il mio modo di raccontarli. Ho avuto la fortuna di viaggiare in tutto il mondo per seguire competizioni di ogni genere, descrivendo con passione le performance di atleti incredibili che gareggiano lontano dai riflettori della ribalta mediatica. La mia scrivania? Un arcobaleno di locandine di eventi da ogni angolo del globo! Se c'è una cosa che amo del mio lavoro, è la capacità di portare alla luce storie emozionanti e spesso trascurate. Raccontare le gesta di un arciere paralimpico o la preparazione di una squadra di rugby su sedia a rotelle mi riempie di orgoglio e mi spinge a essere sempre più curioso. Quando non sono impegnato a scrivere o a seguire competizioni improbabili, mi piace partecipare personalmente ad alcuni di questi sport. E sì, ho collezionato più magliette da gara di corse con i sacchi e di tornei di palla tamburello di quante ne possa contare! Quindi, se mai sentite parlare di uno sport di cui nessuno sa nulla, c'è una buona possibilità che io sia lì a raccontarlo. Perché, in fondo, ogni disciplina ha una sua magia speciale, e io sono qui per condividere quella magia con voi. A presto,

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