
Juventus in crisi: il futuro di Thiago Motta appeso a un filo - ©ANSA Photo
La Juventus sta attraversando uno dei periodi più critici della sua storia recente, un anno che rischia di essere ricordato come uno degli “orribili”. La speranza di tornare a competere per traguardi significativi è svanita rapidamente, e l’ultima sconfitta contro l’Atalanta ha confermato una crisi profonda. L’0-4 subito tra le mura amiche dello Stadium è un evento raro e preoccupante, simile a quello accaduto nel 1967, durante un derby della Mole contro il Torino, in un contesto tragico.
La partita di domenica scorsa ha visto l’Atalanta infliggere alla Juventus una sconfitta umiliante, riportando alla mente memorie dolorose. La reazione dei tifosi è stata eloquente: dopo il quarto gol avversario, una parte significativa del pubblico ha abbandonato lo stadio con un quarto d’ora di anticipo, esprimendo la propria frustrazione e delusione. Lo Stadium, che per anni è stato un fortino, ora sembra essere diventato un luogo di contestazione e disincanto.
il percorso costellato di insuccessi
Il cammino di questa stagione è segnato da insuccessi in diverse competizioni. La Juventus ha già subito sconfitte pesanti in vari tornei:
- Supercoppa contro il Milan
- Champions League contro il PSV Eindhoven
- Coppa Italia contro l’Empoli
Thiago Motta, l’allenatore, ha cercato di giustificare le situazioni, affermando nel post-partita che “non la metto sullo stesso piano dell’Empoli”, ma queste parole non hanno fatto altro che aumentare il malcontento tra i tifosi, che si sentono sempre più lontani da una squadra capace di competere ai massimi livelli.
le critiche alla dirigenza e all’allenatore
Le critiche nei confronti della dirigenza e dell’allenatore si sono amplificate. Ezio Greggio, noto volto della televisione e accanito tifoso bianconero, ha commentato duramente il fallimento del progetto juventino, affermando che “il panettone è stato mangiato, ma ora con lui alla guida ci siamo mangiati tutti gli obiettivi”. Queste parole risuonano come un campanello d’allarme per la dirigenza, che deve affrontare la crescente insoddisfazione della tifoseria.
Anche voci celebri come quella di Johnson Righeira, il cantante noto per successi come “Vamos a la playa”, hanno espresso la loro frustrazione. Righeira ha dichiarato: “Ho sempre seguito tutte le partite della Juve, ma dopo il 3-0 dell’Atalanta ho deciso di dedicarmi ad altro”. Ha evidenziato una mancanza di progressi nella squadra, sottolineando che il gioco è diventato un cruccio, una preoccupazione radicata nel passato della Juventus.
il futuro di thiago motta
Le responsabilità, secondo Righeira, non possono ricadere esclusivamente su Thiago Motta. “Al primo posto delle responsabilità c’è sempre la dirigenza, poi viene l’allenatore e infine i giocatori”, ha affermato. Questa visione mette in luce la complessità della situazione attuale, in cui le colpe sono diffuse e non facilmente attribuibili a un singolo. Il confronto con il passato è inevitabile. La Juventus di Gigi Maifredi, che nella stagione 1990/1991 rimase fuori dalle coppe, viene spesso citata come un esempio della crisi attuale.
Con la prossima trasferta a Firenze, la Juventus si prepara a una sfida decisiva. Il quarto posto e l’accesso alla Champions League per la prossima stagione rappresentano l’ultimo obiettivo rimasto. Thiago Motta si trova quindi di fronte a un bivio: il successo in questo frangente potrebbe ridare slancio a una stagione altrimenti disastrosa, mentre un insuccesso potrebbe segnare la fine della sua avventura sulla panchina bianconera. La pressione è alle stelle, e i tifosi attendono risposte concrete. La Juventus, una delle squadre più titolate d’Italia, deve trovare la forza per rialzarsi e riconquistare la fiducia del suo popolo.