Juve in crisi di assenze: il pareggio che fa discutere e la necessità di una svolta

Un pareggio che lascia l’amaro in bocca, quello ottenuto dalla Juventus contro l’Aston Villa in Champions League. L’incontro, terminato con un deludente 0-0, ha mostrato una solidità difensiva da parte dei bianconeri, ma non è bastato a nascondere le difficoltà in attacco. La partita è stata caratterizzata più da un’attenzione tattica e da un grande sacrificio da parte dei giocatori, piuttosto che da emozioni e spettacolo. Tuttavia, non si può negare che il match sia stato influenzato da una serie di assenze pesanti, costringendo il tecnico Thiago Motta a ridisegnare la squadra.

le assenze pesanti

La lista degli assenti è impressionante: Bremer, Cabal, Milik, Nico Gonzalez, Douglas Luiz, Vlahovic, McKennie e Adzic. Un numero che evidenzia quanto la Juventus sia stata decimata, soprattutto in attacco. L’assenza di un centravanti di peso si è fatta sentire. Sebbene il falso nove possa sembrare una soluzione interessante, alla lunga si rivela inefficace quando non si riesce a creare occasioni da gol. La Juventus ha faticato a trovare la via della rete in queste ultime due partite, chiudendo entrambe con il punteggio di 0-0.

le scelte del tecnico

Il tecnico Motta si è trovato in una situazione complessa, avendo a disposizione solo sei giocatori in panchina, di cui due portieri. La scelta di portare solo quattro giocatori di movimento ha sollevato interrogativi: perché negarsi un quinto cambio in caso di emergenza? La risposta di Motta in conferenza pre-partita, dove ha affermato che non avrebbe utilizzato i ragazzi in panchina, non ha convinto molti, dato che la Juventus è un club con ambizioni e una panchina così corta non fa una bella impressione.

il dibattito tra i tifosi

Questa situazione ha riacceso il dibattito tra i sostenitori di Allegri e quelli di Motta. I primi ricordano come con Allegri ogni prestazione fosse sottoposta a un’analisi severa, mentre i secondi evidenziano la necessità di dare tempo al nuovo tecnico per costruire una squadra competitiva. È chiaro che il progetto di Motta è solo all’inizio e che le attenuanti, come gli infortuni, devono essere prese in considerazione. La Juventus, pur rimanendo imbattuta in campionato, ha bisogno di migliorare significativamente sia nel gioco sia nella capacità di creare occasioni.

Parallelamente, la situazione in Champions League per le altre squadre italiane sta prendendo direzioni contrastanti. Ad esempio, il Bologna ha finalmente trovato la gioia di segnare, ma ha subito un’altra sconfitta contro il Lilla, evidenziando le difficoltà di una squadra che non riesce a trovare continuità. Nel frattempo, il Liverpool ha battuto il Real Madrid, scavalcando l’Inter in testa alla classifica e portandosi così verso la qualificazione. Ancelotti, al contrario, si trova in una posizione preoccupante, con il suo Real Madrid che occupa il 24° posto, ultimo utile per i playoff.

Tornando alla Juventus, è fondamentale che la squadra inizi a sviluppare un gioco più offensivo e incisivo. La presenza di assenti è un problema che deve essere affrontato, ma non può diventare un alibi per prestazioni insufficienti. La squadra deve trovare il modo di adattarsi e crescere, altrimenti rischia di rimanere intrappolata in una spirale di risultati deludenti. Con un calendario che si fa sempre più impegnativo, affrontando squadre come Manchester City e Benfica, il compito di Motta si fa ogni giorno più arduo. La speranza è che la Juventus riesca a ritrovare la propria identità e a tornare a essere una squadra da temere in Europa.

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