Juve alle prese con una pioggia di infortuni: da vlahovic a savona, la lista si allunga

La stagione calcistica 2023-2024 per la Juventus si sta rivelando particolarmente difficile, caratterizzata da un’ondata di infortuni che ha messo a dura prova la rosa di Massimiliano Allegri. La situazione attuale è allarmante: ben nove giocatori di movimento sono attualmente ai box, e alcuni di loro potrebbero non tornare in campo prima della prossima stagione. Questo scenario ha costretto l’allenatore bianconero a rivedere le sue strategie e a fare i conti con una formazione ampiamente rimaneggiata.

infortuni gravi e recuperi incerti

Un infortunio particolarmente grave ha colpito Gleison Bremer durante la trasferta di Lipsia, dove ha subito la rottura del legamento crociato. Questo tipo di infortunio richiede un lungo processo di recupero, e si stima che il difensore brasiliano non sarà in grado di tornare in campo prima della fine della stagione. Bremer, elemento fondamentale nella difesa bianconera, ha iniziato la sua riabilitazione il 2 ottobre, ma le sue assenze si faranno sentire, considerando anche il suo ruolo chiave nel gioco difensivo.

Un altro giocatore che ha subito un infortunio simile è il colombiano Cabal, che ha dovuto affrontare una lesione del legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro. Questo infortunio è avvenuto durante la sosta delle nazionali, e anche per lui la stagione è conclusa in anticipo, con un’assenza prevista dal 12 novembre. La lista degli infortunati continua a crescere, e la Juventus si trova a dover affrontare non solo la mancanza di giocatori esperti, ma anche la necessità di schierare giovani talenti, spesso impreparati a gestire il peso di situazioni così delicate.

problematiche nel centrocampo e attacco

Un altro caso preoccupante è quello di Weston McKennie, che ha subito un affaticamento muscolare dopo la partita contro il Milan, costringendolo a saltare la sfida in Champions League contro l’Aston Villa. McKennie si è fermato dopo aver avvertito un problema alla coscia durante il riscaldamento, ed è fermo da inizio novembre. La sua assenza è particolarmente sentita in un centrocampo che già fatica a trovare equilibrio.

La situazione di Dusan Vlahovic non è meno preoccupante. L’attaccante serbo ha avuto problemi fisici ricorrenti, e anche se sembra che le sue condizioni stiano migliorando, la sua presenza in campo è diventata sempre più sporadica. Vlahovic ha saltato diverse partite, inclusa quella contro l’Aston Villa, e i suoi tifosi sperano di vederlo tornare in forma per le gare decisive della stagione.

l’impatto sugli obiettivi della squadra

Un’altra nota dolente è rappresentata da Arkadiusz Milik, che non ha ancora fatto il suo ritorno in campo dopo essere stato operato in due occasioni per meniscectomia artroscopica. Il polacco è ormai fuori gioco dal giugno scorso e, sebbene esista la possibilità di un recupero graduale nelle prossime settimane, la sua assenza continua a pesare sulla manovra offensiva della Juventus. La sua incapacità di contribuire nel momento del bisogno ha lasciato un vuoto che non è facile da colmare, soprattutto considerando le aspettative riposte su di lui all’inizio della stagione.

In mezzo a questa crisi degli infortuni, ci sono anche notizie più positive, come il rientro previsto di Nico Gonzalez, che ha già saltato diverse partite dall’inizio di ottobre. Tuttavia, il suo ritorno non può compensare la mancanza di giocatori determinanti come Bremer e Vlahovic.

La Juventus si trova così in una situazione delicata, e Allegri deve affrontare la sfida di mantenere la squadra competitiva in un campionato che già si preannuncia difficile. L’allenatore è chiamato a fare miracoli con una rosa ridotta, e la necessità di integrare giovani talenti nella formazione titolare potrebbe portare a risultati imprevedibili.

In questo contesto di incertezze e difficoltà, i tifosi bianconeri possono solo sperare in un rapido recupero dei loro beniamini e in un miglioramento della situazione infortuni, per poter sognare ancora in grande in questa stagione. La Juve deve dimostrare la sua forza e resilienza, non solo sul campo ma anche nella gestione delle emergenze che si trova ad affrontare.

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