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Judo: l’Italia conquista l’argento nei campionati europei a squadre miste

Il judo italiano ha dimostrato ancora una volta la sua eccellenza nel panorama internazionale, chiudendo gli Europei di Podgorica con un prestigioso argento nel Mixed Teams Event. Questo evento ha visto la partecipazione di squadre da tutta Europa e ha messo in luce il talento e la preparazione degli atleti azzurri. La squadra italiana ha schierato una formazione altamente competitiva, frutto di un lungo lavoro di preparazione e di una tradizione di successi nel judo.

Nonostante le otto medaglie individuali conquistate durante il torneo, la Nazionale italiana ha puntato a regalare al pubblico nuove emozioni con una prestazione collettiva di grande qualità. L’argento ottenuto nella competizione a squadre miste rappresenta un ulteriore passo avanti per il judo italiano, che continua a crescere e a conquistare spazi importanti nei circuiti europei e mondiali.

Il cammino verso la finale

In finale, gli azzurri hanno affrontato la forte squadra della Georgia, considerata una delle potenze del judo europeo. La Georgia aveva già dimostrato il proprio valore nei turni preliminari, superando avversarie come Azerbaigian, Austria e Germania con performance convincenti. Tuttavia, l’Italia è partita forte, prendendo il comando della gara grazie a un’ottima prestazione di Lombardo, che ha aperto le danze con un incontro vincente contro Bakhbakhashvili. Lombardo ha mostrato grande abilità, portandosi in vantaggio con un yuko e chiudendo l’incontro con un potente shime waza.

  1. Incontro 1: Lombardo vs. Bakhbakhashvili – Vittoria per l’Italia
  2. Incontro 2: Stangherlin vs. Tchanturia – Pareggio
  3. Incontro 3: Parlati vs. Maisuraze – Vittoria per l’Italia
  4. Incontro 4: Tavano vs. Somkhishvili – Vittoria per l’Italia

La tensione della finale

Il quarto incontro ha visto Tavano dominare Somkhishvili, aumentando il vantaggio dell’Italia a 3-1. Tuttavia, la Georgia ha riaperto il match grazie a Tushishvili, che ha superato Pirelli, portando il punteggio a 3-2. La tensione era alta e tutto si è deciso nell’ultimo incontro.

Nell’ultimo match, Toniolo si è trovata di fronte a Liparteliani. Dopo un inizio positivo, il match è giunto al golden score con un punteggio di 2 shido a uno in favore della georgiana. Purtroppo, a causa di un attacco dell’avversaria, Toniolo ha subito un infortunio al ginocchio ed è stata costretta ad abbandonare il tatami, lasciando la squadra in una situazione di parità.

La conclusione della competizione

Con il punteggio bloccato, è stato necessario un incontro di spareggio nella categoria +78 kg, dove Tavano si è riapprocciata a Somkhishvili. La georgiana è partita subito forte, infliggendo un yuko dopo soli 14 secondi, mettendo fine alla corsa della squadra italiana, che si è dovuta accontentare del secondo gradino del podio.

Il judo italiano ha mostrato una prestazione complessiva di grande spessore, evidenziando la qualità dei suoi atleti e la solidità del lavoro svolto dai tecnici. Le otto medaglie individuali, unite all’argento a squadre, sono il segno di un movimento in crescita, con tutte le potenzialità per continuare a sorprendere e a conquistare successi in futuro.

Nonostante la delusione per la finale persa, l’Italia ha dimostrato di avere un potenziale incredibile e una squadra unita e determinata. I prossimi appuntamenti internazionali offriranno nuove opportunità per mettere in mostra il talento degli azzurri, con l’obiettivo di conquistare il podio e continuare a scrivere pagine importanti nella storia del judo italiano.

Il supporto del pubblico e l’impegno degli atleti sono elementi fondamentali per il futuro del judo in Italia. Con un panorama internazionale sempre più competitivo, ogni singolo incontro rappresenta una sfida e un’opportunità per crescere e migliorare. La Nazionale azzurra si prepara a tornare in palestra, pronta a lavorare sodo per affrontare le prossime sfide con rinnovato entusiasmo e determinazione.

Luca Baldini

Ciao a tutti, mi chiamo Luca Baldini e sono redattore sportivo di Wigglesport! Scommetto che non vi sareste mai aspettati di incontrare un tizio così appassionato di sport "minori". Ebbene sì, mentre tutti gli altri seguono i grandi nomi del calcio e del basket, io mi tuffo a capofitto nel mondo affascinante delle discipline meno conosciute! La mia curiosità per gli sport alternativi è nata quasi per caso. Cresciuto tra le Alpi piemontesi, tra una discesa sugli sci e una partita a curling con gli amici, ho sviluppato un amore viscerale per tutte quelle attività che non sempre fanno i titoli dei giornali. Dai Campionati Mondiali di Badminton ai Tornei Internazionali di Bocce, ho sempre avuto un debole per tutto ciò che è insolito e sorprendente. Dopo aver terminato gli studi in Comunicazione e Giornalismo a Torino, ho realizzato il mio sogno di diventare redattore sportivo, portando con me questa passione fuori dal comune. All'inizio la mia famiglia e i miei amici mi prendevano bonariamente in giro ("Luca, chi vuoi che legga di un torneo di cricket islandese?"), ma con il tempo hanno imparato ad apprezzare la bellezza degli sport minori e il mio modo di raccontarli. Ho avuto la fortuna di viaggiare in tutto il mondo per seguire competizioni di ogni genere, descrivendo con passione le performance di atleti incredibili che gareggiano lontano dai riflettori della ribalta mediatica. La mia scrivania? Un arcobaleno di locandine di eventi da ogni angolo del globo! Se c'è una cosa che amo del mio lavoro, è la capacità di portare alla luce storie emozionanti e spesso trascurate. Raccontare le gesta di un arciere paralimpico o la preparazione di una squadra di rugby su sedia a rotelle mi riempie di orgoglio e mi spinge a essere sempre più curioso. Quando non sono impegnato a scrivere o a seguire competizioni improbabili, mi piace partecipare personalmente ad alcuni di questi sport. E sì, ho collezionato più magliette da gara di corse con i sacchi e di tornei di palla tamburello di quante ne possa contare! Quindi, se mai sentite parlare di uno sport di cui nessuno sa nulla, c'è una buona possibilità che io sia lì a raccontarlo. Perché, in fondo, ogni disciplina ha una sua magia speciale, e io sono qui per condividere quella magia con voi. A presto,

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