Jannik Sinner si svela a 360 gradi sulla sua vita privata, sulle sue passioni e su ciò che pensa un ragazzo di soli 22 anni già celebratissimo.
Senza alcun dubbio lo possiamo definire lo sportivo del momento. Il più acclamato del mondo del tennis, un vero e proprio ‘asso pigliatutto’ che sta tagliando le gambe ad ogni rivale. Jannik Sinner vive un momento esaltante, cominciato già a fine 2023 e che sta proseguendo al massimo nel nuovo anno.
Sinner ha chiuso la scorsa stagione vincendo diversi tornei importanti ed assicurando all’Italia la vittoria della Coppa Davis. Ha aperto il 2024 trionfando nel primo Slam stagionale, gli Australian Open e si è riconfermato negli ATP 500 indoor di Rotterdam. Tutto ciò lo ha portato al terzo posto del ranking mondiale maschile, un traguardo incredibile per lui.
C’è tanta curiosità e passione attorno a questo personaggio, dall’aspetto mite e gracile ma dalla forza tecnica e mentale davvero incredibile. Un 22enne che si è finalmente svelato nell’intervista a Vanity Fair nella quale ha parlato delle sue passioni, dei difetti da migliorare, della routine e della vita privata.
Sinner verso la cima del mondo, ma gli manca questa soddisfazione
Sinner nella chiacchierata con il celebre magazine di moda e costume, ha parlato del suo momento nel tennis internazionale, dove viene indicato come il futuro numero 1 al mondo: “Io l’uomo da battere? È una parola grossa – ha detto l’altoatesino – ormai gli avversari mi conoscono bene, debolezze comprese. Poi ci sono Zverev e Medvedev che stanno giocando molto bene. Poi Alcaraz che ha vinto già due Slam e ha due anni meno di me. E poi c’è Djokovic, perché Nole resta Nole”.
L’azzurro ha rivelato che c’è qualcosa che gli manca e che non riuscirà a compiere nella sua carriera tennistica, un piccolo rammarico dovuto all’età anagrafica: “Tra i grandi campioni del passato mi sarebbe piaciuto sfidare Roger Federer, un mito. Però lui mi manca”. Sarebbe stato interessante vedere il duello tra Sinner ed il grande fuoriclasse svizzero, tra i migliori di tutti i tempi.
In questi giorni, dopo il trionfo di Rotterdam, Jannik sta ricaricando le pile a Sesto Pusteria, nella casa dei suoi genitori, dove qualche pellegrinaggio di tifosi è comunque in atto. Nell’intervista ha ribadito il suo sentirsi italiano al 100% (“Se parlo il dialetto tedesco tipico dell’Alto Adige è come lo stretto dialetto siciliano”) e di essere un ragazzo semplice, poco da eccessi ma molto casalingo e dedito al lavoro ed al sacrifico.