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Italia avanza ai quarti nonostante la sconfitta 3-1 contro la Spagna nelle Eurodonne

L’Italia femminile di calcio ha raggiunto un traguardo storico, qualificandosi per i quarti di finale degli Europei femminili in Svizzera, nonostante una sconfitta per 3-1 contro la Spagna, attuale campione del mondo. Questo risultato segna il ritorno delle azzurre tra le migliori otto squadre del continente dopo un lungo digiuno durato 12 anni, un segnale positivo per il calcio femminile italiano che continua a crescere e a guadagnarsi rispetto a livello internazionale.

La partita contro la Spagna

La partita si è svolta presso lo stadio di Berna, un palcoscenico che ha visto protagonista una sfida intensa e ricca di emozioni. L’Italia, pur partendo con il piede sbagliato a causa della sconfitta, ha dimostrato di avere un cuore grande e una determinazione che ha impressionato sia i tifosi che gli esperti del settore. La Spagna, con la sua qualità tecnica e il suo gioco veloce, ha aperto le marcature al 22° minuto, grazie a un gol di Alexia Putella, una delle giocatrici più in forma del torneo. Le azzurre, però, non si sono fatte intimidire e hanno risposto con coraggio, mostrando una buona organizzazione difensiva e cercando di costruire occasioni da rete.

  1. Il pareggio è arrivato poco prima dell’intervallo, grazie a una rete di Valentina Giacinti, che ha saputo approfittare di un errore della difesa spagnola.
  2. La Spagna ha ripreso il controllo del match e ha trovato il gol del 2-1 con una splendida conclusione da fuori area di Aitana Bonmatí.
  3. Il terzo gol, che ha chiuso definitivamente i giochi, è arrivato con una rete di Jennifer Hermoso, una delle attaccanti più prolifiche della competizione.

Un percorso da celebrare

Nonostante il risultato finale, l’Italia può ritenersi soddisfatta del percorso fin qui svolto. La qualificazione ai quarti di finale è un risultato che non si vedeva dal 2017, quando le azzurre avevano raggiunto questa fase del torneo. Questa edizione degli Europei ha visto un netto miglioramento del livello di gioco della Nazionale, frutto di un lavoro costante e di investimenti nel settore femminile, che ha cominciato a raccogliere i frutti di un impegno pluriennale.

Il successo del calcio femminile in Italia è testimoniato anche dall’aumento dell’interesse del pubblico. Le partite vengono seguite da un numero crescente di tifosi, sia allo stadio che attraverso le trasmissioni televisive. Le azzurre, guidate dall’allenatrice Milena Bertolini, hanno dimostrato di avere una squadra competitiva, in grado di affrontare le migliori formazioni del continente. La presenza di giocatrici di talento come Barbara Bonansea e Sara Gama ha dato ulteriore slancio alla squadra.

La sfida contro la Norvegia

Il prossimo ostacolo per l’Italia sarà la Norvegia, un’altra delle squadre storiche del calcio femminile. La partita si svolgerà mercoledì 16 luglio e rappresenta una grande opportunità per le azzurre di continuare a scrivere la propria storia in questo torneo. La Norvegia, purtroppo, ha vissuto una fase di transizione dopo aver dominato per anni, ma resta comunque una squadra temibile con giocatrici come Caroline Graham Hansen, che possono fare la differenza in qualsiasi momento.

L’Italia dovrà prepararsi al meglio per affrontare la Norvegia, sfruttando la fiducia derivante dalla qualificazione e migliorando alcuni aspetti del gioco visti contro la Spagna. La chiave per il successo sarà una difesa solida, che possa arginare le offensive norvegesi, e un attacco incisivo che possa concretizzare le occasioni create.

In un contesto in cui il calcio femminile sta guadagnando sempre più visibilità e supporto, il percorso dell’Italia agli Europei è emblematico di un movimento in crescita. Le azzurre non solo rappresentano un simbolo di speranza per le giovani calciatrici del paese, ma anche un esempio di come il duro lavoro e la perseveranza possano portare a risultati significativi. La sfida contro la Norvegia sarà un banco di prova importante, non solo per la squadra, ma per l’intero movimento calcistico italiano, che continua a sognare in grande.

Luca Baldini

Ciao a tutti, mi chiamo Luca Baldini e sono redattore sportivo di Wigglesport! Scommetto che non vi sareste mai aspettati di incontrare un tizio così appassionato di sport "minori". Ebbene sì, mentre tutti gli altri seguono i grandi nomi del calcio e del basket, io mi tuffo a capofitto nel mondo affascinante delle discipline meno conosciute! La mia curiosità per gli sport alternativi è nata quasi per caso. Cresciuto tra le Alpi piemontesi, tra una discesa sugli sci e una partita a curling con gli amici, ho sviluppato un amore viscerale per tutte quelle attività che non sempre fanno i titoli dei giornali. Dai Campionati Mondiali di Badminton ai Tornei Internazionali di Bocce, ho sempre avuto un debole per tutto ciò che è insolito e sorprendente. Dopo aver terminato gli studi in Comunicazione e Giornalismo a Torino, ho realizzato il mio sogno di diventare redattore sportivo, portando con me questa passione fuori dal comune. All'inizio la mia famiglia e i miei amici mi prendevano bonariamente in giro ("Luca, chi vuoi che legga di un torneo di cricket islandese?"), ma con il tempo hanno imparato ad apprezzare la bellezza degli sport minori e il mio modo di raccontarli. Ho avuto la fortuna di viaggiare in tutto il mondo per seguire competizioni di ogni genere, descrivendo con passione le performance di atleti incredibili che gareggiano lontano dai riflettori della ribalta mediatica. La mia scrivania? Un arcobaleno di locandine di eventi da ogni angolo del globo! Se c'è una cosa che amo del mio lavoro, è la capacità di portare alla luce storie emozionanti e spesso trascurate. Raccontare le gesta di un arciere paralimpico o la preparazione di una squadra di rugby su sedia a rotelle mi riempie di orgoglio e mi spinge a essere sempre più curioso. Quando non sono impegnato a scrivere o a seguire competizioni improbabili, mi piace partecipare personalmente ad alcuni di questi sport. E sì, ho collezionato più magliette da gara di corse con i sacchi e di tornei di palla tamburello di quante ne possa contare! Quindi, se mai sentite parlare di uno sport di cui nessuno sa nulla, c'è una buona possibilità che io sia lì a raccontarlo. Perché, in fondo, ogni disciplina ha una sua magia speciale, e io sono qui per condividere quella magia con voi. A presto,

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