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Italia affronta una sfida impossibile nel girone di ferro dell’Eurobasket femminile a Bologna

Dal 18 al 21 giugno 2023, Bologna diventerà il palcoscenico di uno dei gironi finali del Campionato Europeo di pallacanestro femminile. Questo evento riporta l’Italia al centro della scena cestistica internazionale dopo diciotto anni dall’ultima edizione, svoltasi in Abruzzo nel 2005. Quest’anno, la competizione si svolgerà per la prima volta in quattro Paesi: oltre all’Italia, anche Grecia, Repubblica Ceca e Germania sono coinvolti nell’organizzazione di questo prestigioso torneo.

Il PalaDozza: tempio del basket bolognese

La sede delle partite italiane sarà il PalaDozza, un autentico tempio del basket bolognese, che ha ospitato numerosi eventi sportivi e concerti nel corso degli anni. La struttura, riaperta dopo importanti lavori di ristrutturazione, è pronta ad accogliere appassionati e tifosi, creando un’atmosfera carica di emozioni. L’Italia è inserita nel girone B, che si preannuncia come un vero e proprio girone di ferro, con avversarie di altissimo livello come Serbia, Slovenia e Lituania. Per le azzurre, l’obiettivo è chiaro: chiudere tra le prime due posizioni del girone per poter continuare a sognare e ambire a una medaglia.

Il roster dell’Italia e la figura di Laura Spreafico

Il roster dell’Italia è composto principalmente da giocatrici under 30, con l’unica eccezione rappresentata dalla capitana Laura Spreafico, che a 34 anni vive l’emozione di esordire in un torneo europeo. “Sapere di poterlo fare davanti al nostro pubblico è un vero e proprio sogno”, ha dichiarato Spreafico, sottolineando l’importanza di questa esperienza sia per la sua carriera sia per il movimento cestistico femminile italiano.

L’importanza dell’Eurobasket per Bologna

La presentazione dell’evento si è tenuta in una conferenza stampa a Bologna, alla presenza di importanti figure istituzionali e sportive. Il governatore della Regione Emilia-Romagna, Michele de Pascale, ha aperto l’incontro, affermando l’importanza di questo torneo non solo per il basket, ma per l’intera comunità bolognese. L’assessora regionale allo sport, Roberta Frisoni, e l’assessora allo sport del Comune di Bologna, Roberta Li Calzi, hanno evidenziato il lavoro svolto per portare l’Eurobasket in città, un’opportunità per valorizzare il territorio e promuovere lo sport femminile.

Il presidente della Federazione italiana pallacanestro, Gianni Petrucci, ha partecipato all’incontro portando la sua esperienza e le sue speranze per il torneo. Petrucci ha fatto un interessante paragone con la Danimarca di calcio maschile, che nel 1992 sovvertì ogni pronostico vincendo il campionato europeo. “Io ho vinto quasi tutto nello sport, dal calcio alle Olimpiadi, ma questo mi manca. La nostra ultima grande prestazione risale a tantissimi anni fa a Brno, nel 1995. Quella è una partita di rivincita”, ha detto, richiamando alla memoria il secondo posto conquistato dalle azzurre.

Le sfide dell’Italia nel girone

L’Italia affronterà la Serbia, una delle squadre più forti del torneo, il 18 giugno, seguita da un incontro cruciale contro la Slovenia il 19, e infine la Lituania il 21. Ogni partita sarà una battaglia, e le azzurre dovranno dare il massimo per superare le avversarie e raggiungere il traguardo desiderato.

  1. Serbia: squadra di grande tradizione e talento, con numerose giocatrici che militano in campionati di alto livello.
  2. Slovenia: realtà in forte crescita, con un basket femminile che ha guadagnato visibilità e rispetto.
  3. Lituania: conosciuta per il suo approccio tattico e la capacità di competere con le migliori nazionali.

In questa cornice di entusiasmo e attesa, il PalaDozza si prepara a diventare il fulcro del basket femminile europeo. I tifosi sono invitati a partecipare e sostenere le azzurre, rendendo l’atmosfera ancora più vibrante. Questo Eurobasket rappresenta non solo un’opportunità per le giocatrici di mostrare il loro talento, ma anche per il pubblico di vivere momenti indimenticabili e contribuire a scrivere una nuova pagina nella storia del basket italiano.

Luca Baldini

Ciao a tutti, mi chiamo Luca Baldini e sono redattore sportivo di Wigglesport! Scommetto che non vi sareste mai aspettati di incontrare un tizio così appassionato di sport "minori". Ebbene sì, mentre tutti gli altri seguono i grandi nomi del calcio e del basket, io mi tuffo a capofitto nel mondo affascinante delle discipline meno conosciute! La mia curiosità per gli sport alternativi è nata quasi per caso. Cresciuto tra le Alpi piemontesi, tra una discesa sugli sci e una partita a curling con gli amici, ho sviluppato un amore viscerale per tutte quelle attività che non sempre fanno i titoli dei giornali. Dai Campionati Mondiali di Badminton ai Tornei Internazionali di Bocce, ho sempre avuto un debole per tutto ciò che è insolito e sorprendente. Dopo aver terminato gli studi in Comunicazione e Giornalismo a Torino, ho realizzato il mio sogno di diventare redattore sportivo, portando con me questa passione fuori dal comune. All'inizio la mia famiglia e i miei amici mi prendevano bonariamente in giro ("Luca, chi vuoi che legga di un torneo di cricket islandese?"), ma con il tempo hanno imparato ad apprezzare la bellezza degli sport minori e il mio modo di raccontarli. Ho avuto la fortuna di viaggiare in tutto il mondo per seguire competizioni di ogni genere, descrivendo con passione le performance di atleti incredibili che gareggiano lontano dai riflettori della ribalta mediatica. La mia scrivania? Un arcobaleno di locandine di eventi da ogni angolo del globo! Se c'è una cosa che amo del mio lavoro, è la capacità di portare alla luce storie emozionanti e spesso trascurate. Raccontare le gesta di un arciere paralimpico o la preparazione di una squadra di rugby su sedia a rotelle mi riempie di orgoglio e mi spinge a essere sempre più curioso. Quando non sono impegnato a scrivere o a seguire competizioni improbabili, mi piace partecipare personalmente ad alcuni di questi sport. E sì, ho collezionato più magliette da gara di corse con i sacchi e di tornei di palla tamburello di quante ne possa contare! Quindi, se mai sentite parlare di uno sport di cui nessuno sa nulla, c'è una buona possibilità che io sia lì a raccontarlo. Perché, in fondo, ogni disciplina ha una sua magia speciale, e io sono qui per condividere quella magia con voi. A presto,

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