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Israele in difficoltà: la Norvegia trionfa con un 4-2 nelle qualificazioni mondiali 2026

Il 17 novembre 2023, il campo neutro di Debrecen, in Ungheria, ha ospitato una sfida avvincente tra Israele e Norvegia, valida per le qualificazioni al Mondiale 2026. La partita ha visto i norvegesi trionfare con un punteggio di 4-2, mettendo in evidenza le qualità offensive della squadra scandinava, tra cui spicca il fenomeno Erling Haaland. Questo incontro rientra nel gruppo I delle qualificazioni, un girone che include anche l’Italia, la quale è attesa a esordire il 6 giugno 2024 contro la Norvegia a Oslo.

L’andamento della partita

Il match ha preso il via con la Norvegia che ha subito dimostrato il proprio predominio. La prima rete è arrivata al 23′ grazie a Moller Wolfe, che ha trovato il varco giusto nella difesa israeliana, capitalizzando una disattenzione avversaria. Questo gol ha dato il via a una serie di azioni offensive che hanno messo in difficoltà i padroni di casa, costretti a inseguire il punteggio. Israele, tuttavia, ha reagito prontamente, trovando il gol del pareggio al 35′ con Abu Fani, che ha sfruttato una mischia in area per battere il portiere norvegese.

La Norvegia, però, non si è lasciata scoraggiare e ha ripreso il controllo del match. Al 50′, Alexander Sørloth ha riportato in vantaggio gli ospiti, segnando con un colpo di testa su un cross preciso dalla fascia. La squadra norvegese ha continuato a premere, dimostrando una notevole capacità di sfruttare le palle inattive e gli spazi lasciati dalla difesa israeliana. Questo approccio ha portato al terzo gol al 66′, firmato dal difensore Kristoffer Ajer, che ha siglato la rete con un tiro potente da dentro l’area.

I momenti chiave

Un altro momento clou della partita è stato il quarto gol della Norvegia, realizzato al 78′ da Erling Haaland, che ha mostrato tutta la sua potenza e abilità nel finalizzare un’azione corale. Con questo gol, Haaland ha ulteriormente consolidato la sua reputazione di attaccante letale, e il suo nome continua a risuonare non solo in Norvegia, ma anche nel panorama calcistico internazionale, dove è considerato uno dei migliori attaccanti della sua generazione.

Israele, nonostante il punteggio sfavorevole, ha dimostrato una buona dose di determinazione e carattere, continuando a combattere fino alla fine. La squadra ha trovato la via della rete per la seconda volta al 93′ con Turgeman, che ha siglato un gol che ha permesso ai tifosi israeliani di avere un momento di gioia in un match altrimenti dominato dai norvegesi. Questo gol finale, sebbene arrivato in un momento di poca utilità ai fini del risultato, ha dato un segnale positivo per il futuro della nazionale israeliana, che cerca di costruire una squadra competitiva per le prossime sfide.

La situazione nel gruppo I

Dopo questo secondo turno di qualificazione, la Norvegia si trova in testa al gruppo I con un totale di sei punti, grazie a due vittorie in altrettante partite. Israele, invece, e l’Estonia seguono con tre punti ciascuna, creando una competizione serrata per il secondo posto del girone, che potrebbe portare a una qualificazione storica per il Mondiale in programma negli Stati Uniti, in Messico e in Canada.

Le qualificazioni al Mondiale 2026 sono particolarmente interessanti, poiché per la prima volta nella storia del torneo, il numero delle squadre partecipanti passerà da 32 a 48. Ciò significa una maggiore opportunità per le nazioni che tradizionalmente hanno faticato a qualificarsi, come Israele ed Estonia, di avere una chance di competere su un palcoscenico mondiale.

In conclusione, il match tra Israele e Norvegia ha offerto non solo spettacolo, ma anche importanti indicazioni su quello che sarà il cammino delle due squadre verso il Mondiale 2026. Con una competizione così serrata, ogni punto guadagnato sarà prezioso e ogni partita avrà un peso decisivo nella corsa verso il sogno di calcare il palcoscenico mondiale.

Luca Baldini

Ciao a tutti, mi chiamo Luca Baldini e sono redattore sportivo di Wigglesport! Scommetto che non vi sareste mai aspettati di incontrare un tizio così appassionato di sport "minori". Ebbene sì, mentre tutti gli altri seguono i grandi nomi del calcio e del basket, io mi tuffo a capofitto nel mondo affascinante delle discipline meno conosciute! La mia curiosità per gli sport alternativi è nata quasi per caso. Cresciuto tra le Alpi piemontesi, tra una discesa sugli sci e una partita a curling con gli amici, ho sviluppato un amore viscerale per tutte quelle attività che non sempre fanno i titoli dei giornali. Dai Campionati Mondiali di Badminton ai Tornei Internazionali di Bocce, ho sempre avuto un debole per tutto ciò che è insolito e sorprendente. Dopo aver terminato gli studi in Comunicazione e Giornalismo a Torino, ho realizzato il mio sogno di diventare redattore sportivo, portando con me questa passione fuori dal comune. All'inizio la mia famiglia e i miei amici mi prendevano bonariamente in giro ("Luca, chi vuoi che legga di un torneo di cricket islandese?"), ma con il tempo hanno imparato ad apprezzare la bellezza degli sport minori e il mio modo di raccontarli. Ho avuto la fortuna di viaggiare in tutto il mondo per seguire competizioni di ogni genere, descrivendo con passione le performance di atleti incredibili che gareggiano lontano dai riflettori della ribalta mediatica. La mia scrivania? Un arcobaleno di locandine di eventi da ogni angolo del globo! Se c'è una cosa che amo del mio lavoro, è la capacità di portare alla luce storie emozionanti e spesso trascurate. Raccontare le gesta di un arciere paralimpico o la preparazione di una squadra di rugby su sedia a rotelle mi riempie di orgoglio e mi spinge a essere sempre più curioso. Quando non sono impegnato a scrivere o a seguire competizioni improbabili, mi piace partecipare personalmente ad alcuni di questi sport. E sì, ho collezionato più magliette da gara di corse con i sacchi e di tornei di palla tamburello di quante ne possa contare! Quindi, se mai sentite parlare di uno sport di cui nessuno sa nulla, c'è una buona possibilità che io sia lì a raccontarlo. Perché, in fondo, ogni disciplina ha una sua magia speciale, e io sono qui per condividere quella magia con voi. A presto,

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