Israele accusa: ‘Dopo la partita con l’Italia, siamo stati insultati’

Israele accusa: 'Dopo la partita con l'Italia, siamo stati insultati'

Israele accusa: 'Dopo la partita con l'Italia, siamo stati insultati' - ©ANSA Photo

Stefano Cerulli

9 Settembre 2025

I recenti eventi che hanno caratterizzato l’amichevole tra Italia e Israele, conclusasi con un emozionante 5-4 a favore degli azzurri, hanno sollevato un polverone mediatico, in particolare nei notiziari israeliani. La partita è stata segnata da tensioni palpabili che si sono protratte anche dopo il fischio finale. Le indiscrezioni provenienti dallo spogliatoio israeliano rivelano che i calciatori avrebbero vissuto momenti di forte stress, culminati in un acceso scambio di parole.

Secondo alcuni giocatori israeliani, le provocazioni sarebbero iniziate da Gianluigi Donnarumma, portiere della nazionale italiana, il quale avrebbe stuzzicato i rivali durante l’incontro. Questa situazione avrebbe innescato una serie di insulti e provocazioni, tanto che alcuni calciatori israeliani hanno affermato di essere stati bersaglio di insulti per tutta la durata della partita. “Ci hanno insultato per tutta la partita”, è quanto riportato da alcune fonti vicine alla squadra israeliana.

Dopo la conclusione del match, si sono diffuse notizie secondo cui alcuni membri della delegazione italiana avrebbero cercato di scusarsi con lo staff israeliano per il comportamento di alcuni giocatori. Tuttavia, questa versione è stata prontamente smentita da fonti della Federazione Italiana Giuoco Calcio (Figc), che hanno sottolineato come, al contrario, l’atmosfera tra le due squadre fosse di grande cordialità. Per esempio, il commissario tecnico italiano, Gennaro Gattuso, avrebbe addirittura fatto i complimenti al suo omologo israeliano, Barak Bachar, per la prestazione della sua squadra.

Nonostante queste dichiarazioni, il clima teso è emerso chiaramente al termine dell’incontro. Secondo quanto riportato dalla televisione Channel 12, si sarebbe accesa una rissa tra i due schieramenti. In particolare, Donnarumma, già visibilmente nervoso durante la partita, avrebbe avuto un acceso scambio di opinioni con l’attaccante israeliano Dor Turgeman, il quale si era avvicinato all’allenatore azzurro. Durante questo confronto, Gattuso avrebbe esclamato: “Chiudi la bocca”, mentre Nicolò Barella si sarebbe unito al dibattito, alimentando ulteriormente la tensione.

Il capitano della squadra israeliana, Eli Dasa, ha commentato la situazione dichiarando: “Si è sviluppata una discussione, erano molto emotivi. Sentivano di non essere in partita e noi meritavamo la vittoria. Hanno cercato di provocarci, ma fa parte del calcio e siamo andati avanti”. Le sue parole mettono in evidenza non solo la frustrazione per il risultato, ma anche come il clima competitivo possa talvolta degenerare in conflitti, soprattutto in partite così intense e ricche di colpi di scena.

Le emozioni del match

Il match stesso è stato un susseguirsi di emozioni, con entrambe le squadre che hanno mostrato un’ottima prestazione. L’Italia, guidata da Gattuso, ha dimostrato di avere una grande potenza offensiva, mentre Israele, nonostante la sconfitta, ha messo in mostra una grande determinazione e capacità di recupero. Questo contrasto di stili di gioco ha reso la partita avvincente, ma ha anche contribuito a creare un’atmosfera di alta tensione.

La lezione del rispetto

In un contesto calcistico sempre più globalizzato, episodi come questi evidenziano quanto sia importante mantenere un certo rispetto reciproco tra le squadre, nonostante la forte rivalità che può emergere in campo. L’atteggiamento provocatorio da entrambe le parti può essere visto come un’inevitabile conseguenza della pressione e dell’adrenalina che caratterizzano le partite di alto livello, ma è fondamentale ricordare che il calcio, alla fine, dovrebbe essere un gioco di sportività e rispetto.

Le immagini della rissa e dei momenti di tensione sono state ampiamente diffuse attraverso i social media, contribuendo a far crescere il dibattito attorno a questo incontro. La reazione dei tifosi, sia italiani che israeliani, è stata rapida e variegata, con molti che hanno espresso solidarietà per i loro giocatori, mentre altri hanno criticato il comportamento di alcuni atleti. Questo episodio, quindi, non solo ha messo in luce le dinamiche interne delle due squadre, ma ha anche sollevato interrogativi più ampi sul comportamento degli sportivi e sull’importanza del fair play nel calcio moderno.

In un mondo in cui il calcio è spesso visto come un riflesso della società, eventi come quello di ieri sera possono servire da lezione per tutti: la competizione deve sempre essere accompagnata da rispetto e sportività, indipendentemente dalle emozioni che si possono provare durante un incontro. La speranza è che, col tempo, episodi di questo tipo possano essere ridotti, permettendo al calcio di tornare a essere un momento di aggregazione e gioia per tutti gli appassionati.

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