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Inaugurata a Napoli una maestosa statua di Maradona alta oltre 6 metri

Napoli, una città intrisa di passione calcistica, ha recentemente celebrato un evento straordinario con l’inaugurazione di una statua monumentale dedicata a Diego Armando Maradona. Alta ben 6,20 metri, questa scultura non è solo un’opera d’arte, ma un simbolo di appartenenza e memoria collettiva per una comunità che ha visto in Maradona non solo un calciatore, ma un vero e proprio dio del calcio.

Realizzata dall’artista italo-argentino Salvador Gaudenti, la statua intitolata “D10S” rappresenta il cuore di Diego, che, come sottolineato dallo stesso Gaudenti, batte a metà per Buenos Aires e a metà per Napoli. Questo dualismo è particolarmente significativo, poiché Maradona ha legato indissolubilmente il suo nome alla città partenopea durante gli anni ’80 e ’90, periodo in cui ha guidato il Napoli verso traguardi storici, tra cui due scudetti e una Coppa UEFA.

Un’inaugurazione significativa

L’inaugurazione si è svolta nel largo dedicato al Pibe de Oro, situato nei Quartieri Spagnoli, un’area vibrante e ricca di storia. Questa scelta non è casuale: i Quartieri Spagnoli sono tra le zone più emblematiche di Napoli, dove la cultura e la vita quotidiana si intrecciano con la passione per il calcio. La presenza della statua in questo quartiere rappresenta un tributo non solo a Maradona, ma anche alla comunità che ha abbracciato il campione argentino come uno dei loro.

L’evento è stato promosso dal manager dell’artista, Alessandro Dramisino, in collaborazione con Nr Museum di Nicola ed Enzo Raccuglia. Hanno partecipato anche i promotori della mostra itinerante “Un Secolo d’Azzurro”, che include opere e memorabilia dedicate alla storia del Napoli e del calcio italiano. Tra gli ospiti d’onore c’era Pedro Pablo Pasculli, ex compagno di squadra di Maradona e campione del mondo con l’Argentina nel 1986, che ha condiviso aneddoti e ricordi legati al grande campione.

Un’opera che cattura l’essenza di Maradona

La statua di Gaudenti è caratterizzata da dettagli che catturano l’essenza di Maradona, dall’espressione risoluta sul suo volto al gesto iconico del “dribbling”. Ogni elemento è stato pensato per evocare emozioni e ricordi nei tifosi, che continuano a celebrare la sua eredità. Rappresentare Maradona in un momento di azione, mentre dribbla un avversario, è un richiamo diretto alle sue famose giocate, che hanno fatto sognare milioni di appassionati di calcio in tutto il mondo.

L’inaugurazione ha attirato una folla di tifosi, artisti e personalità del mondo sportivo, creando un’atmosfera di festa e celebrazione. Nonostante la pioggia, i fan di Maradona hanno affollato il largo, portando striscioni e cori in onore del loro idolo. Questo dimostra quanto sia forte il legame tra Maradona e Napoli, una connessione che va oltre il calcio e si radica nel cuore della cultura napoletana.

L’eredità di Maradona a Napoli

Ma perché Maradona è così amato a Napoli? La risposta risiede nel suo impatto sulla squadra e sulla città. Arrivato nel 1984, Maradona ha trasformato il Napoli da una squadra mediocre a una delle più temute in Italia e in Europa. Con i suoi dribbling straordinari, i gol spettacolari e la sua leadership in campo, ha guidato il Napoli a vincere il campionato italiano nel 1987 e nel 1990, oltre alla Coppa UEFA nel 1989. Questi trionfi hanno portato una gioia incommensurabile a una città che ha vissuto anni di difficoltà economica e sociale.

L’opera “D10S” non è solo un tributo a un calciatore, ma anche un omaggio a un’epoca e a un sogno che ha unito generazioni di napoletani. La statua rappresenta un monito per le nuove generazioni, per ricordare cosa significhi sognare e lottare per i propri ideali, proprio come ha fatto Maradona. Con il suo arrivo a Napoli, il campione argentino ha insegnato ai tifosi che, anche nei momenti più difficili, è possibile raggiungere l’impossibile.

In questo contesto, la statua di Maradona diventa un punto di riferimento non solo per i fan del Napoli, ma per tutti gli amanti del calcio e della cultura popolare. Essa simboleggia la bellezza del gioco, l’amore per la propria città e il potere dello sport nel creare legami duraturi.

Luca Baldini

Ciao a tutti, mi chiamo Luca Baldini e sono redattore sportivo di Wigglesport! Scommetto che non vi sareste mai aspettati di incontrare un tizio così appassionato di sport "minori". Ebbene sì, mentre tutti gli altri seguono i grandi nomi del calcio e del basket, io mi tuffo a capofitto nel mondo affascinante delle discipline meno conosciute! La mia curiosità per gli sport alternativi è nata quasi per caso. Cresciuto tra le Alpi piemontesi, tra una discesa sugli sci e una partita a curling con gli amici, ho sviluppato un amore viscerale per tutte quelle attività che non sempre fanno i titoli dei giornali. Dai Campionati Mondiali di Badminton ai Tornei Internazionali di Bocce, ho sempre avuto un debole per tutto ciò che è insolito e sorprendente. Dopo aver terminato gli studi in Comunicazione e Giornalismo a Torino, ho realizzato il mio sogno di diventare redattore sportivo, portando con me questa passione fuori dal comune. All'inizio la mia famiglia e i miei amici mi prendevano bonariamente in giro ("Luca, chi vuoi che legga di un torneo di cricket islandese?"), ma con il tempo hanno imparato ad apprezzare la bellezza degli sport minori e il mio modo di raccontarli. Ho avuto la fortuna di viaggiare in tutto il mondo per seguire competizioni di ogni genere, descrivendo con passione le performance di atleti incredibili che gareggiano lontano dai riflettori della ribalta mediatica. La mia scrivania? Un arcobaleno di locandine di eventi da ogni angolo del globo! Se c'è una cosa che amo del mio lavoro, è la capacità di portare alla luce storie emozionanti e spesso trascurate. Raccontare le gesta di un arciere paralimpico o la preparazione di una squadra di rugby su sedia a rotelle mi riempie di orgoglio e mi spinge a essere sempre più curioso. Quando non sono impegnato a scrivere o a seguire competizioni improbabili, mi piace partecipare personalmente ad alcuni di questi sport. E sì, ho collezionato più magliette da gara di corse con i sacchi e di tornei di palla tamburello di quante ne possa contare! Quindi, se mai sentite parlare di uno sport di cui nessuno sa nulla, c'è una buona possibilità che io sia lì a raccontarlo. Perché, in fondo, ogni disciplina ha una sua magia speciale, e io sono qui per condividere quella magia con voi. A presto,

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