Il dibattito sulla sede della Supercoppa di Spagna continua a infuocarsi, e a esprimere il proprio dissenso è ancora una volta Iñaki Williams, capitano dell’Athletic Bilbao. In vista della semifinale contro il Barcellona, prevista per il 7 gennaio a Gedda, in Arabia Saudita, Williams non ha nascosto il suo disappunto riguardo alla scelta della location. Intervistato da ‘El Chiringuito TV’, l’attaccante ha dichiarato senza mezzi termini: “Per me, giocare lì è una schifezza”.
Le sue parole non sono solo un’espressione di frustrazione personale, ma rappresentano anche un sentimento condiviso da molti calciatori e tifosi. La decisione di disputare la Supercoppa in Arabia Saudita ha suscitato numerose polemiche sin dal suo inizio nel 2019, quando il paese del Golfo ha iniziato a ospitare l’evento in cambio di un sostanzioso compenso economico per la Federcalcio spagnola. Gli introiti derivanti da questo accordo sono stati utilizzati per incentivare la crescita del calcio spagnolo, ma a che prezzo?
difficoltà per i tifosi
Williams ha messo in luce una questione fondamentale: la difficoltà per i tifosi di seguire la propria squadra in trasferta così lontana. “È difficile organizzare il viaggio in Arabia Saudita e così ti senti come se stessi giocando in trasferta”, ha spiegato. Questo aspetto è cruciale; la Supercoppa, tradizionalmente, rappresenta un’opportunità per i tifosi di vivere un momento di festa e celebrazione sportiva, ma con la sua attuale sede, molte persone si vedono costrette a rimanere a casa.
A rendere la situazione ancora più complicata per Williams c’è una questione personale. La moglie del calciatore è in avanzato stato di gravidanza e potrebbe partorire a giorni. “È difficile lasciare mia moglie e mio figlio qui”, ha confessato, sottolineando la pressione emotiva che sta vivendo. La sua disponibilità per il club è indiscutibile, ma questo contesto familiare rende la sua partecipazione alla Supercoppa ancora più complessa.
un tema ricorrente nel calcio moderno
Non è la prima volta che Williams esprime la sua opinione sulla sede della Supercoppa. Già lo scorso anno, in occasione della stessa competizione, aveva sollevato preoccupazioni simili, sottolineando la distanza e le difficoltà logistiche per i tifosi. Ciò che preoccupa di più è che questo dibattito si sta trasformando in un tema ricorrente nel calcio moderno, dove gli interessi economici sembrano avere la precedenza rispetto al benessere dei tifosi e dei giocatori.
La Supercoppa di Spagna ha una lunga e prestigiosa storia, essendo stata fondata nel 1982. Inizialmente disputata in partita unica nel territorio nazionale, l’idea di spostarla all’estero ha destato scalpore e critiche. I contratti economici con paesi come l’Arabia Saudita sono stati giustificati come un modo per espandere la visibilità del calcio spagnolo e per raccogliere fondi, ma molte voci si sono levate per chiedere una maggiore considerazione per le tradizioni e per l’affetto dei tifosi verso le loro squadre.
l’aspetto umano del calcio
La situazione di Williams mette in evidenza un aspetto umano che spesso viene trascurato nei dibattiti sul calcio professionistico. I calciatori, pur essendo atleti di alto livello, sono anche persone con vite personali, famiglie e responsabilità. La loro carriera, per quanto prestigiosa, è influenzata da fattori esterni che possono avere un impatto significativo sulla loro performance e sul loro benessere.
La Supercoppa di Spagna in Arabia Saudita non è solo una questione di sport, ma anche di valori e di come il calcio possa mantenere un legame con le sue radici. I tifosi, che sono il cuore pulsante di ogni squadra, meritano di poter seguire la propria squadra senza affrontare ostacoli insormontabili. La questione della sede della Supercoppa solleva interrogativi più ampi sulle scelte future del calcio, sul bilanciamento tra economia e tradizione, e sul rispetto per chi vive lo sport non solo come professione, ma anche come passione.
Il 2023 si preannuncia come un anno cruciale per l’Athletic Bilbao e per i suoi giocatori, in particolare per Williams, che dovrà affrontare non solo la sfida sportiva, ma anche le sfide personali che accompagnano il suo ruolo di padre in attesa. Con tutto ciò che è in gioco, la Supercoppa di Spagna rappresenta non solo un’opportunità sportiva, ma anche una piattaforma per discutere di questioni più ampie relative al calcio moderno e alla direzione in cui sta andando.
Il dibattito è aperto e le opinioni sono diverse, ma una cosa è certa: il calcio deve cercare di mantenere un equilibrio tra le esigenze economiche e l’affetto dei suoi appassionati, senza mai dimenticare il valore umano che sta alla base di questo sport.
