Imane Khelif dice addio al pugilato: il suo ex manager rivela la verità

Imane Khelif dice addio al pugilato: il suo ex manager rivela la verità

Imane Khelif dice addio al pugilato: il suo ex manager rivela la verità - ©ANSA Photo

Stefano Cerulli

20 Agosto 2025

Imane Khelif, la pugile che ha attirato l’attenzione internazionale durante le Olimpiadi di Tokyo 2020, ha preso una decisione sorprendente: ha deciso di interrompere completamente la sua carriera nel pugilato. Questa notizia è stata rivelata da Nasser Yesfah, ex manager e mentore della campionessa, durante un’intervista con il giornale francese Nice-Matin. Le sue parole gettano un’ombra sulle speranze di rivedere questa talentuosa atleta sul ring, nota per il suo stile di combattimento e la sua determinazione.

Khelif non ha solo fatto parlare di sé per le sue abilità sul ring, ma anche per le controversie che l’hanno circondata, specialmente durante le Olimpiadi. La sua partecipazione è stata segnata da polemiche riguardanti la gestione delle gare e le decisioni arbitrali. Nonostante le aspettative di ottenere una medaglia, l’esperienza olimpica di Khelif è stata tutt’altro che serena, portandola a riflettere sul suo futuro nel mondo del pugilato.

La decisione di interrompere la carriera

Secondo Yesfah, Khelif non ha solo smesso di combattere, ma non ha nemmeno ripreso gli allenamenti regolari. “Non pratica più la boxe”, ha dichiarato il suo ex manager, evidenziando come la pressione e le difficoltà vissute durante la competizione olimpica abbiano avuto un impatto significativo sulla sua carriera. “Imane fa sessioni in Algeria o va in Qatar, al centro nazionale di allenamento, ma niente di più. E poi viaggia principalmente per contratti di sponsorizzazione”, ha aggiunto Yesfah. Questo suggerisce che, al momento, Khelif non stia cercando attivamente di tornare sulla scena pugilistica, ma piuttosto si stia concentrando su opportunità al di fuori del ring.

Le sfide del pugilato femminile

Il pugilato femminile ha visto un notevole aumento di popolarità negli ultimi anni, con atlete come Katie Taylor e Claressa Shields che hanno aperto la strada per molte giovani pugili. Tuttavia, la pressione di competere a livelli così alti può essere schiacciante. Ecco alcune delle sfide che le atlete affrontano:

  1. Aspettative elevate: Le atlete sono spesso sottoposte a pressioni enormi per eccellere.
  2. Controversie: Le questioni legate ai test di genere e alla discriminazione di genere possono complicare ulteriormente la loro carriera.
  3. Supporto psicologico: La mancanza di supporto mentale può influenzare negativamente le prestazioni.

Inoltre, la questione dei test di genere, menzionati da Yesfah, è un argomento delicato che ha suscitato dibattiti accesi nel mondo dello sport. Se Khelif decidesse di tornare a competere a livello professionale, sarebbe soggetta agli stessi test di genere, una realtà che ha portato a molte controversie nel passato.

Il futuro di Imane Khelif

Imane Khelif è un esempio di come il percorso di un atleta possa essere influenzato da fattori esterni e interni. La sua carriera, iniziata con grandi promesse, è stata segnata da alti e bassi. La giovane pugile ha dimostrato di avere un grande talento e una notevole forza, ma le pressioni e le aspettative possono talvolta sopraffare anche le migliori. La sua storia è un promemoria dell’importanza del supporto psicologico e della preparazione mentale per gli atleti, aspetti spesso trascurati ma fondamentali per il successo.

Nonostante la sua attuale pausa, Khelif rimane una figura influente nel pugilato. La sua storia potrebbe ispirare altre giovani atlete a perseguire i loro sogni, affrontando le sfide con coraggio e determinazione. La sua esperienza può contribuire a sensibilizzare l’opinione pubblica sulle difficoltà che le atlete devono affrontare, sia dentro che fuori dal ring.

Attualmente, non è chiaro quali siano i piani futuri di Khelif. Potrebbe dedicarsi a progetti legati alla promozione del pugilato femminile o all’educazione sportiva, utilizzando la sua esperienza per aiutare le nuove generazioni di pugili. La sua carriera è stata, e continua a essere, una fonte di ispirazione per molti, e la sua voce potrebbe rimanere un’importante risorsa per il mondo dello sport.

In definitiva, la situazione di Imane Khelif è un riflesso delle complessità del pugilato e delle sfide che affrontano gli atleti, specialmente quelli di sesso femminile. La sua pausa dal pugilato è un segnale che mette in luce la necessità di un supporto adeguato e di un ambiente sportivo più inclusivo e comprensivo. La comunità pugilistica continuerà a seguire con attenzione la sua evoluzione, sperando di vederla tornare, un giorno, sul ring, pronta a scrivere nuovi capitoli della sua storia sportiva.

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