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Il Napoli risponde all’Inter: Politano e Lukaku trascinano la vittoria contro il Milan

Nel cuore della 30esima giornata di Serie A, il Napoli ha dimostrato ancora una volta la sua forza, battendo il Milan con un punteggio di 2-1. Questa vittoria non solo mantiene gli azzurri in corsa per il titolo, ma rappresenta anche un chiaro segnale di determinazione e resilienza. La lotta per il primo posto è più accesa che mai, con il Napoli che resta a soli tre punti dalla capolista Inter, dopo una partita caratterizzata da azioni veloci e momenti di grande intensità.

I gol: un avvio folgorante

La partita si è aperta con un gol lampo del Napoli, che ha sbloccato il risultato dopo soli due minuti. Matteo Politano, con un’azione fulminea, ha infilato la difesa rossonera approfittando di un errore di comunicazione tra Pavlovic e Gabbia. La sua conclusione potente ha sorpreso il portiere del Milan, Mike Maignan, che non è riuscito a intervenire. Questo inizio scoppiettante ha dato al Napoli una spinta emotiva importante, costringendo il Milan a inseguire fin dall’inizio.

Il raddoppio è arrivato al 19’ grazie a Romelu Lukaku, che ha firmato il suo 400° gol in carriera. L’attaccante belga, servito magistralmente da Billy Gilmour, ha calciato con il sinistro da posizione centrale, indirizzando la palla nell’angolino in basso a destra della porta avversaria. La reazione del Milan, purtroppo per i rossoneri, è arrivata troppo tardi, con Luka Jovic che ha accorciato le distanze solo all’84’ con un gol che ha reso l’ultima parte della gara estremamente intensa.

La strategia di Conte

Antonio Conte, allenatore del Napoli, ha dovuto fare i conti con l’assenza di Scott McTominay, bloccato da un’influenza. In risposta, ha optato per un 4-3-3, ripristinando un sistema di gioco che aveva abbandonato a causa dell’infortunio di Neres. La scelta di schierare Politano e Lukaku in attacco, supportati da Gilmour e Anguissa a centrocampo, ha dimostrato di essere vincente fin dai primi minuti di gioco.

Dall’altra parte, il Milan di Conceicao ha iniziato la partita con un 4-1-4-1, tenendo inizialmente in panchina calciatori chiave come Leao e Gimenez. Questa decisione strategica, volta a preservarne le energie per il match di Coppa Italia contro l’Inter, ha però penalizzato i rossoneri, che non sono riusciti a trovare il giusto ritmo nella prima frazione di gioco.

Un secondo tempo di sofferenza

Il secondo tempo ha visto un Milan decisamente più aggressivo, con l’ingresso di Rafael Leao e, successivamente, di Gimenez e Chukwueze, che hanno cercato di dare nuova linfa all’attacco. Tuttavia, l’episodio chiave per il Milan è arrivato al 24’, quando un fallo di Billing su Theo Hernandez ha portato a un calcio di rigore. La responsabilità del tiro dal dischetto è stata affidata a Gimenez, ma Alex Meret ha compiuto un miracolo, intuendo la direzione del tiro e mantenendo il vantaggio per il Napoli.

Con il passare dei minuti, il Milan ha intensificato la sua pressione e al 39’, finalmente, è riuscito a trovare il gol del 2-1 grazie a Jovic, che ha deviato in rete un cross di Hernandez. Questo gol ha riacceso le speranze rossonere, ma il Napoli, pur soffrendo, ha saputo resistere agli assalti finali degli avversari.

La resistenza del Napoli

La partita ha visto un finale di grande intensità, con il Milan che ha attaccato a testa bassa alla ricerca del pareggio. Nonostante le diverse occasioni create, gli uomini di Conceicao non sono riusciti a concretizzare. Il Napoli, dal canto suo, ha dimostrato una capacità di resistenza e organizzazione difensiva, fondamentale per mantenere il vantaggio e portare a casa tre punti preziosi.

Questa vittoria non solo rinforza la posizione del Napoli nella lotta per lo scudetto, ma evidenzia anche le qualità di una squadra che, nonostante le difficoltà e le assenze, riesce a esprimere un buon gioco e a farsi trovare pronta nei momenti cruciali. La sfida per il titolo resta aperta e, con l’Inter sempre in vista, il Napoli continua a sognare in grande.

Luca Baldini

Ciao a tutti, mi chiamo Luca Baldini e sono redattore sportivo di Wigglesport! Scommetto che non vi sareste mai aspettati di incontrare un tizio così appassionato di sport "minori". Ebbene sì, mentre tutti gli altri seguono i grandi nomi del calcio e del basket, io mi tuffo a capofitto nel mondo affascinante delle discipline meno conosciute! La mia curiosità per gli sport alternativi è nata quasi per caso. Cresciuto tra le Alpi piemontesi, tra una discesa sugli sci e una partita a curling con gli amici, ho sviluppato un amore viscerale per tutte quelle attività che non sempre fanno i titoli dei giornali. Dai Campionati Mondiali di Badminton ai Tornei Internazionali di Bocce, ho sempre avuto un debole per tutto ciò che è insolito e sorprendente. Dopo aver terminato gli studi in Comunicazione e Giornalismo a Torino, ho realizzato il mio sogno di diventare redattore sportivo, portando con me questa passione fuori dal comune. All'inizio la mia famiglia e i miei amici mi prendevano bonariamente in giro ("Luca, chi vuoi che legga di un torneo di cricket islandese?"), ma con il tempo hanno imparato ad apprezzare la bellezza degli sport minori e il mio modo di raccontarli. Ho avuto la fortuna di viaggiare in tutto il mondo per seguire competizioni di ogni genere, descrivendo con passione le performance di atleti incredibili che gareggiano lontano dai riflettori della ribalta mediatica. La mia scrivania? Un arcobaleno di locandine di eventi da ogni angolo del globo! Se c'è una cosa che amo del mio lavoro, è la capacità di portare alla luce storie emozionanti e spesso trascurate. Raccontare le gesta di un arciere paralimpico o la preparazione di una squadra di rugby su sedia a rotelle mi riempie di orgoglio e mi spinge a essere sempre più curioso. Quando non sono impegnato a scrivere o a seguire competizioni improbabili, mi piace partecipare personalmente ad alcuni di questi sport. E sì, ho collezionato più magliette da gara di corse con i sacchi e di tornei di palla tamburello di quante ne possa contare! Quindi, se mai sentite parlare di uno sport di cui nessuno sa nulla, c'è una buona possibilità che io sia lì a raccontarlo. Perché, in fondo, ogni disciplina ha una sua magia speciale, e io sono qui per condividere quella magia con voi. A presto,

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