È tutto fatto: Noah Okafor non è più un giocatore del Milan. L’attaccante svizzero ha firmato con il Leeds, mettendo fine alla sua avventura in rossonero durata appena una stagione. La trattativa si è chiusa nelle ultime ore, dopo un’accelerazione decisa da parte del club inglese, determinato a portare a casa un rinforzo offensivo di qualità .
Il trasferimento, confermato ufficialmente, sorprende sia per il tempismo – a ridosso della chiusura del mercato – sia per la rapidità con cui è stato definito. Il Milan, inizialmente restio a privarsi del giocatore, ha deciso di accettare l’offerta del Leeds, giudicata congrua dal punto di vista economico.
Dettagli dell’operazione e motivazioni della cessione
Il Leeds United, impegnato nella Championship, ha puntato su Okafor per alzare il livello tecnico della rosa e tentare la risalita in Premier League. Il club ha investito una cifra vicina ai 20 milioni di euro, con pagamento immediato, convincendo il Milan a dare il via libera.

La società rossonera ha valutato attentamente l’offerta, tenendo conto anche della posizione del giocatore all’interno del progetto tecnico. Pur avendo mostrato qualità e duttilità , Okafor non era riuscito a conquistare un posto stabile da titolare. Le sue presenze sono state spesso legate a rotazioni e spezzoni di gara.
Il Milan, alle prese con un calendario fitto e diversi impegni su più fronti, ha comunque preferito monetizzare, rinunciando a una pedina che non era considerata strategica. La decisione non è stata semplice, anche perché mancano pochi giorni alla fine del mercato e trovare un’alternativa credibile non sarà scontato.
Il giocatore, dal canto suo, ha accolto positivamente la destinazione. Al Leeds avrà più spazio, maggiore continuità e un ruolo centrale nel progetto. Ha già sostenuto le visite mediche e firmato un contratto pluriennale.
Impatto sulla rosa del Milan e mosse in entrata
L’uscita di Okafor lascia un vuoto numerico nel reparto offensivo del Milan. Dopo l’addio di Giroud e con Jovic ancora in fase di rodaggio, il club si trova con poche alternative. Il rischio di affrontare le prime settimane della stagione con una coperta corta è concreto.
In queste ore la dirigenza sta lavorando per colmare il buco lasciato dallo svizzero. L’obiettivo è individuare un profilo già pronto, possibilmente abituato al calcio italiano o europeo, per non rallentare ulteriormente l’inserimento nei meccanismi della squadra. I nomi sul taccuino sono diversi, ma il tempo stringe.
La cessione, però, consente al Milan di registrare una plusvalenza e di liberare risorse per un’ultima operazione in entrata. Non è escluso che venga valutata anche l’opzione prestito, qualora si presentasse l’occasione giusta.
Per la tifoseria, l’addio di Okafor arriva inaspettato. Non tanto per il valore assoluto del giocatore, quanto per il momento. A pochi giorni dall’inizio della stagione ufficiale, un cambio simile destabilizza equilibri già fragili. Ma la società ha scelto di cogliere l’occasione.
Ora tocca al mercato dare risposte rapide. E a chi resta, dimostrare che la partenza di Okafor non peserà più del previsto.