Il grande ritorno del derby Ascoli-Samb dopo 40 anni di attesa - ©ANSA Photo
Il ritorno del derby Ascoli-Samb dopo quasi 40 anni rappresenta un evento storico per i tifosi marchigiani. Con la pubblicazione dei gironi della Serie C per la stagione 2023-2024, si riaccende una rivalità che ha radici profonde nella cultura e nelle tradizioni locali. Questo incontro non è solo una sfida sportiva, ma un momento di unione e identità per le comunità di Ascoli Piceno e San Benedetto del Tronto.
L’ultima sfida tra Ascoli e Samb risale al 3 settembre 1986, quando si giocarono l’unico derby di Coppa Italia, con la vittoria dei bianconeri per 1-0. In precedenza, il 1° giugno, si era disputato un incontro di campionato, terminato 0-0. Quella partita fu cruciale: l’Ascoli, guidato da Aldo Sensibile e Vujadin Boskov, ottenne la promozione in Serie A, mentre la Sambenedettese di mister Vitali lottava per la salvezza.
Un episodio significativo legato alla promozione dell’Ascoli è il malcontento dei tifosi, che accusarono i giocatori di non aver “affondato il colpo” sulla Samb, mantenendola in Serie B. Vujadin Boskov, sorpreso da tale reazione, sottolineò quanto fosse abituato a derby ben più accesi, come quelli tra Real Madrid e Barcellona. Questa rivalità è caratterizzata non solo da episodi sportivi, ma anche da un forte legame emotivo tra i tifosi.
Carletto Mazzone, ex allenatore di entrambe le squadre, ha riassunto l’essenza di queste sfide dicendo: “Chi ha giocato Ascoli-Samb non ha paura di niente”. Questo dimostra quanto le emozioni e le pressioni siano elevate durante il derby, che si gioca in stadi storici come il Del Duca di Ascoli e il Ballarin di San Benedetto del Tronto.
La rivalità ha una dimensione tragica, evidenziata dall’incidente del 14 febbraio 1965, quando il portiere dell’Ascoli, Roberto Strulli, perse la vita dopo uno scontro con l’attaccante della Samb, Alfiero Caposciutti. Questo evento ha segnato profondamente la comunità calcistica marchigiana, rendendo il derby un momento di riflessione e commemorazione.
Negli ultimi anni, il calcio marchigiano ha vissuto alti e bassi. L’Ascoli ha cercato di risalire dopo periodi difficili, mentre la Sambenedettese ha lottato in Serie C per tornare in Serie B. Entrambe le squadre hanno lavorato duramente per tornare a competere ad alti livelli, e il ritorno del derby rappresenta un’opportunità di riunire le comunità storicamente divise.
I presidenti delle squadre hanno cercato di promuovere un clima di rispetto e sana competizione tra le tifoserie. Costantino Rozzi e Ferruccio Zoboletti, presidenti storici delle due squadre, erano noti per il loro approccio pacato, promuovendo un calcio più civile.
Con il ritorno del derby Ascoli-Samb, ci si aspetta che le tifoserie riempiano nuovamente gli stadi, portando un’atmosfera vibrante. Le sfide tra queste due squadre hanno sempre avuto un sapore speciale, non solo per i punti in palio, ma anche per la rivalità che si respira ogni volta. Sarà interessante vedere come le due squadre affronteranno questo nuovo capitolo della loro storia.
In un’epoca in cui il calcio sembra allontanarsi dai valori genuini, il derby Ascoli-Samb rappresenta un richiamo alla tradizione, un momento di passione e identità che coinvolge non solo i tifosi, ma anche le famiglie e le generazioni future. La rivalità tra queste due squadre è un simbolo dell’amore per il calcio che unisce le comunità e rappresenta un’importante parte della cultura marchigiana.
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