
Il Giro dell'Appennino si amplia: arriva la gara femminile - ©ANSA Photo
Il 24 giugno 2023 segna una data storica per il ciclismo italiano, poiché il Giro dell’Appennino raddoppia con l’introduzione della gara femminile. Questa competizione, che si svolgerà poche ore prima della tradizionale gara maschile, avrà un percorso di 92,5 chilometri con partenza da Novi Ligure e arrivo in via XX Settembre a Genova. Si tratta di un passo significativo verso l’inclusione e la valorizzazione del ciclismo femminile, un settore che ha visto un crescente interesse e partecipazione negli ultimi anni.
Il percorso della gara femminile
Il percorso della gara femminile prevede due Gran Premi della Montagna: il Passo dei Giovi e la salita di Livellato. Entrambi i tratti rappresenteranno delle sfide non indifferenti per le cicliste, che dovranno dimostrare resistenza e abilità in montagna. Silvano Parodi, presidente dell’U.S. Pontedecimo Ciclismo, ha commentato con entusiasmo questa novità:
- “Ne parlavamo da anni di organizzare un Appennino femminile.”
- “Siamo anche in ritardo in realtà, visto che arriva dopo 86 anni di ciclismo maschile.”
- “Ma l’importante è esserci riusciti e siamo particolarmente felici.”
La creazione di una competizione dedicata alle donne non è solo una questione di parità, ma rappresenta anche un’opportunità per promuovere i valori dello sport, come l’inclusione e l’emancipazione femminile.
L’importanza del riconoscimento
Simona Ferro, assessore allo sport della Regione Liguria e assessore regionale alle pari opportunità, ha espresso la sua soddisfazione per l’iniziativa: “Siamo regione europea dello sport 2025 e questo mi dà un assist per creare un po’ di prime volte. Non parlo solo di grandi eventi sportivi, ma anche di cercare di far capire i grandi valori dello sport”. Grazie alla sensibilità dell’U.S. Pontedecimo, quest’anno abbiamo il primo Giro dell’Appennino donne, e ci auguriamo che sia l’inizio di una lunga serie.
In occasione della presentazione della gara, è stato assegnato anche il terzo “Appennino Rosa”, un riconoscimento dedicato alle donne che si sono distinte nel mondo del ciclismo. Dopo i premi a Edita Pucinskaite e Norma Gimondi, quest’anno il premio è andato ad Alessandra Cappellotto, la prima italiana a diventare campionessa del mondo su strada nel 1997. Oggi, Cappellotto è presidente di Road to Equality, un’associazione che promuove l’emancipazione delle donne attraverso il ciclismo nei paesi in via di sviluppo.
Un messaggio di cambiamento
Cappellotto ha un passato ricco di successi e impegno sociale. Nel 2021, ha aiutato cinque cicliste della nazionale afgana a scappare dal loro paese e a stabilirsi in Italia, un gesto che ha avuto un impatto profondo sulla vita di queste atlete. Due di loro hanno successivamente partecipato alle recenti Olimpiadi di Parigi, un traguardo che testimonia quanto possa essere potente il legame tra sport e opportunità. “Questo premio mi onora e mi emoziona tantissimo perché lo sport è qualcosa che unisce ed è davvero potente. Chi fa sport, chi ama lo sport, può davvero cambiare il mondo, salvare vite umane e fare un sacco di cose anche per gli altri”, ha dichiarato Cappellotto.
La gara femminile del Giro dell’Appennino rappresenta quindi un passo avanti non solo per il ciclismo, ma per il riconoscimento e la valorizzazione di tutte le atlete. L’attenzione mediatica e il supporto delle istituzioni sono fondamentali affinché eventi di questo tipo possano prosperare e diventare una tradizione. Questa gara non è solo un’importante opportunità per le cicliste, ma anche un modo per ispirare le nuove generazioni di donne atlete, dimostrando che è possibile raggiungere risultati eccezionali in qualsiasi disciplina.
In un momento in cui il dibattito sulla parità di genere è più attuale che mai, il Giro dell’Appennino femminile si pone come un esempio di come lo sport possa essere un veicolo di cambiamento sociale. La partecipazione e il sostegno a queste iniziative sono essenziali per garantire che le donne nel ciclismo, e in tutti gli sport, possano avere le stesse opportunità dei loro colleghi maschi.
L’entusiasmo per questa nuova gara è palpabile e le aspettative sono alte. Gli organizzatori e le istituzioni locali stanno lavorando duramente per garantire che il primo Giro dell’Appennino femminile possa essere un evento memorabile, capace di attrarre sia appassionati di ciclismo che nuovi fan. La speranza è che questa prima edizione possa non solo celebrare il talento delle cicliste, ma anche incoraggiare una maggiore partecipazione femminile nello sport, creando un ciclo virtuoso di opportunità e visibilità per le donne nel ciclismo.