
Il debutto del Var nella marcia: la prova di domenica a Madrid - ©ANSA Photo
L’atletica è uno sport che si basa su parametri oggettivi come il tempo, la distanza e, in alcuni casi, l’altezza di un’asticella. Tuttavia, la marcia si distingue per la sua complessità tecnica, dove non solo i numeri contano, ma anche la valutazione soggettiva di un giudice. Questa variabile umana ha spesso influenzato i risultati, portando a polemiche e delusioni. Domenica 29 ottobre 2023, a Madrid, si svolgerà un evento che potrebbe rivoluzionare la disciplina: il debutto del Sistema di Controllo Elettronico, noto come “var della marcia”. Questo innovativo dispositivo mira a ridurre l’impatto delle decisioni soggettive dei giudici, garantendo maggiore equità nelle competizioni.
Come funziona il var della marcia
Il sistema consiste in un mini dispositivo, pesante solo 15 grammi, che viene fissato ai lacci delle scarpe degli atleti. Le sue funzioni principali includono:
- Monitorare il contatto del piede con il terreno.
- Segnalare automaticamente quando la punta del piede smette di toccare il suolo.
- Registrare il “tempo in aria” di ciascun piede.
Grazie a questa tecnologia, sarà possibile ottenere dati oggettivi e precisi riguardo alla conformità degli atleti alle regole della marcia, riducendo il rischio di squalifiche ingiuste.
L’ideatore e il contesto del test
L’ideatore del sistema è Javier Rosell, professore di Ingegneria Elettronica presso l’Università Politecnica della Catalogna. Intervistato dal quotidiano spagnolo ‘El Mundo’, Rosell ha sottolineato l’importanza di creare una tecnologia non influenzata dal giudizio umano, promettendo un sistema più equo e trasparente. Domenica, il var della marcia sarà testato durante il Gran Premio Internazionale di Marcia di Madrid, un evento di prestigio che attira atleti di alto livello da tutto il mondo, tra cui nomi noti come Francesco Fortunato e Antonella Palmisano, vincitrice della prova lo scorso anno.
Implicazioni future per la marcia
L’introduzione del var della marcia è vista come una risposta necessaria a controversie storiche. Un esempio emblematico è quello di Giovanni De Benedictis, squalificato nel 1995 dopo aver concluso la 20 km ai Mondiali di atletica, privandolo di una medaglia di bronzo. La sua esperienza non è isolata; diversi atleti, come il messicano Bernardo Segura, hanno subito ingiustizie simili. Se il test avrà successo, potrebbe segnare l’inizio di una nuova era per la marcia, migliorando la trasparenza e riducendo le polemiche.
Se approvato, il sistema di monitoraggio elettronico potrebbe essere adottato ufficialmente da World Athletics, influenzando profondamente la preparazione e le strategie degli atleti. In attesa del test di domenica, l’atmosfera a Madrid è carica di aspettative, con atleti, tecnici e appassionati che sperano in un futuro più equo e innovativo per la marcia. Questo sport, con la sua unicità e complessità, ha ora l’opportunità di evolversi, abbracciando l’innovazione e lasciandosi alle spalle le controversie del passato.