Il Coni al voto: chi sarà il nuovo leader dopo Malagò? - ©ANSA Photo
Negli ultimi giorni, Palazzo H è diventato il fulcro di un’intensa attività elettorale, con un incessante via vai di presidenti e candidati pronti a contendersi la guida del Comitato Olimpico Nazionale Italiano (Coni). Si avvicina l’ora del voto, fissata per oggi alle 10 presso il Centro di Preparazione Olimpica “Giulio Onesti”, ma l’atmosfera è carica di tensione e aspettative. Giovanni Malagò, il presidente uscente, sta vivendo il suo ultimo giorno di lavoro con un calendario fitto di incontri e discussioni. La sua carriera al Coni, durata dodici lunghi anni, sta per giungere al termine, ma prima di lasciare il testimone sta cercando di garantire una transizione fluida.
La sfida principale per la successione sembra concentrarsi su due candidati: Luciano Buonfiglio e Luca Pancalli. Entrambi hanno organizzato cene strategiche la sera prima delle elezioni, un modo per cercare di convincere gli indecisi e fare una conta dei voti. Questi eventi non sono solo occasioni sociali, ma veri e propri tentativi di consolidare alleanze cruciali. Per vincere al primo turno, uno dei candidati deve ottenere 41 voti dai 81 aventi diritto. L’elettorato ha recentemente visto un incremento con l’arrivo del decreto della Presidenza del Consiglio che nomina Stefano Arcifa, presidente dell’Aero Club d’Italia.
Il clima è denso di attesa, e nessuno dei due principali contendenti sembra disposto a lasciare spazio a un eventuale stallo. Carraro, che ha mantenuto un profilo più defilato, si presenta come un potenziale mediatore. La sua candidatura è sostenuta dai presidenti delle federazioni di calcio e basket, e la sua strategia prevede di riunificare il mondo sportivo sotto la sua leadership nel caso in cui non si raggiunga un accordo tra Buonfiglio e Pancalli. Recentemente, Carraro ha fatto sapere che, se eletto, confermerebbe Carlo Mornati come segretario generale del Coni, ma ha anche posto la condizione di ritirarsi se Buonfiglio si impegnasse a fare lo stesso prima del voto.
Da parte sua, Pancalli può contare sull’appoggio di figure politiche importanti, tra cui il ministro per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi, e Paolo Barelli, presidente della Federazione Italiana Nuoto e capogruppo di Forza Italia alla Camera. Barelli ha recentemente sottolineato che Pancalli rappresenta una necessaria svolta rispetto alla gestione di Malagò. La tensione tra i sostenitori di Pancalli e quelli di Buonfiglio è palpabile, con un fronte di opposizione guidato da Barelli e dal presidente della Federazione Italiana Tennis, Angelo Binaghi.
Nel frattempo, Malagò si sta preparando a chiudere il suo capitolo al Coni con serenità. “Lo vivo come il primo giorno, con spirito di servizio”, ha dichiarato, enfatizzando la sua dedizione al ruolo e il rispetto per l’ambiente sportivo. Nonostante la sua uscita, ha ricevuto una serie di messaggi di stima che lo hanno toccato profondamente, definendoli “ossigeno puro”.
La giornata delle elezioni si preannuncia quindi cruciale non solo per il futuro del Coni, ma anche per l’intero panorama sportivo italiano. La competizione tra Buonfiglio e Pancalli è serrata e le alleanze strategiche sono più importanti che mai. La possibilità di un risultato incerto rende il tutto ancora più avvincente e le dinamiche politiche all’interno del Coni potrebbero avere ripercussioni significative sul modo in cui lo sport viene gestito in Italia.
In un contesto in cui le sfide sportive si fanno sempre più complesse, non è solo una questione di vincere le elezioni, ma di garantire una leadership capace di affrontare le problematiche future. Le Olimpiadi di Milano-Cortina 2026 sono alle porte e la preparazione per questo evento rappresenta un banco di prova fondamentale per il nuovo presidente del Coni.
In attesa del risultato, i presidenti delle federazioni e gli operatori del settore sportivo si trovano a navigare in un clima di incertezza, ma anche di opportunità. Le decisioni che saranno prese oggi potrebbero definire il corso del movimento sportivo italiano per gli anni a venire, rendendo questo voto un momento decisivo nella storia del Coni. Con un occhio alle alleanze politiche e un altro alle esigenze del mondo sportivo, il nuovo leader dovrà affrontare una serie di sfide, tra cui la gestione delle risorse e l’adeguamento alle nuove normative internazionali.
La tensione cresce mentre il momento del voto si avvicina, e tutto il mondo dello sport italiano attende con ansia di scoprire chi sarà il nuovo leader del Coni e quale direzione prenderà l’ente per i prossimi anni.
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