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Il calcio inglese svelato: aneddoti e storie in The Football Pub

In un mondo dove il calcio è più di un semplice sport, l’Inghilterra si erge come la sua patria indiscussa. In questo contesto, ‘The Football Pub’ di Massimiliano Vitelli, pubblicato da Ultra Sport, emerge come un’opera che raccoglie cinquanta aneddoti ricchi di storia e folklore calcistico. Non si tratta solo di un viaggio attraverso le gesta eroiche e le follie dei giocatori, ma di un’immersione nelle tradizioni e nei riti delle tifoserie, che rendono il calcio inglese unico nel suo genere.

Storie memorabili e aneddoti affascinanti

La narrativa di Vitelli è costellata di episodi memorabili, alcuni dei quali sembrano tratti da un copione cinematografico. Tra questi, la storia di Sean Connery, che nel 1953 rifiutò un contratto con il Manchester United per rincorrere la sua carriera nel cinema. Questo aneddoto dimostra come il calcio e il mondo dello spettacolo si siano spesso intrecciati in modi inaspettati. Connery, che in seguito sarebbe diventato il leggendario James Bond, ha sempre mantenuto un legame con il calcio, sostenendo la sua squadra di gioventù, il Celtic.

Un altro episodio che ha fatto scalpore è quello di Mario Balotelli, il quale, la notte prima del derby di Manchester, incendiò il bagno della sua casa con dei fuochi d’artificio. Nonostante il comportamento eccentricamente imprudente, Balotelli scese in campo il giorno seguente e siglò una doppietta in una storica vittoria per 6-1 contro il Manchester United, indossando una maglietta con la scritta “Why always me?”. Questo episodio riassume perfettamente l’essenza di Balotelli: un talento incredibile e un personaggio capace di attirare l’attenzione per il suo comportamento fuori dal comune.

Il lato umano del calcio

Ma non sono solo i grandi nomi a caratterizzare il libro; ci sono anche storie che raccontano il lato più umano e imprevedibile del calcio. Ad esempio, Massimiliano Vitelli narra l’episodio di Sam Bartram, un portiere che nel 1937 rimase in campo per quindici minuti dopo che la partita era stata sospesa per nebbia, ignaro di quanto stava accadendo. Un’immagine che evoca una sorta di solitudine e dedizione, tipica di chi vive il calcio con una passione totale.

Altre storie, come quella della lunga “partita” tra Alvechurch e Oxford, che si protrasse per diciassette giorni a causa di interruzioni e rinvii, mostrano come il calcio possa essere un’esperienza collettiva che va oltre il semplice risultato. Questa partita, caratterizzata da eventi e situazioni surreali, è diventata parte della leggenda calcistica inglese, dimostrando come il calcio non sia solo un gioco, ma un fenomeno sociale che coinvolge comunità intere.

Un rito collettivo

La prefazione di ‘The Football Pub’ è firmata da Roberto Mancini, l’ex calciatore e attuale allenatore, noto per aver portato il Manchester City a vincere la Premier League. Mancini sottolinea come in Inghilterra il calcio venga vissuto in modo speciale, quasi come un rituale collettivo. Nella sua introduzione, afferma che il libro “racconta storie che solo qui, dove si parla più della bellezza di una rovesciata che di un fuorigioco dubbio, sarebbero potute accadere”. Questa affermazione è un chiaro richiamo alla cultura calcistica inglese, dove ogni partita è un evento che trascende il mero aspetto sportivo.

In definitiva, ‘The Football Pub’ di Massimiliano Vitelli riesce a trasmettere la passione che circonda il calcio in Inghilterra. Attraverso aneddoti e storie di vita vissuta, il libro esplora il legame profondo tra i tifosi e le loro squadre. Le tradizioni delle tifoserie, le canzoni cantate sugli spalti e le celebrazioni dopo le vittorie sono tutte parti integranti di questa narrazione avvincente. In Inghilterra, il calcio è vissuto come un rito, un momento di unione tra le persone, dove le emozioni forti si intrecciano con la quotidianità.

In conclusione, la capacità di raccontare non solo le vittorie, ma anche le sconfitte, le follie e i momenti di pura gioia rende questo libro una lettura imperdibile per qualsiasi appassionato. Massimiliano Vitelli, con il suo stile incisivo e coinvolgente, riesce a catturare l’essenza di un fenomeno che va al di là del semplice sport, rendendo onore a una tradizione che ha radici profonde e che continua a far sognare milioni di persone.

Luca Baldini

Ciao a tutti, mi chiamo Luca Baldini e sono redattore sportivo di Wigglesport! Scommetto che non vi sareste mai aspettati di incontrare un tizio così appassionato di sport "minori". Ebbene sì, mentre tutti gli altri seguono i grandi nomi del calcio e del basket, io mi tuffo a capofitto nel mondo affascinante delle discipline meno conosciute! La mia curiosità per gli sport alternativi è nata quasi per caso. Cresciuto tra le Alpi piemontesi, tra una discesa sugli sci e una partita a curling con gli amici, ho sviluppato un amore viscerale per tutte quelle attività che non sempre fanno i titoli dei giornali. Dai Campionati Mondiali di Badminton ai Tornei Internazionali di Bocce, ho sempre avuto un debole per tutto ciò che è insolito e sorprendente. Dopo aver terminato gli studi in Comunicazione e Giornalismo a Torino, ho realizzato il mio sogno di diventare redattore sportivo, portando con me questa passione fuori dal comune. All'inizio la mia famiglia e i miei amici mi prendevano bonariamente in giro ("Luca, chi vuoi che legga di un torneo di cricket islandese?"), ma con il tempo hanno imparato ad apprezzare la bellezza degli sport minori e il mio modo di raccontarli. Ho avuto la fortuna di viaggiare in tutto il mondo per seguire competizioni di ogni genere, descrivendo con passione le performance di atleti incredibili che gareggiano lontano dai riflettori della ribalta mediatica. La mia scrivania? Un arcobaleno di locandine di eventi da ogni angolo del globo! Se c'è una cosa che amo del mio lavoro, è la capacità di portare alla luce storie emozionanti e spesso trascurate. Raccontare le gesta di un arciere paralimpico o la preparazione di una squadra di rugby su sedia a rotelle mi riempie di orgoglio e mi spinge a essere sempre più curioso. Quando non sono impegnato a scrivere o a seguire competizioni improbabili, mi piace partecipare personalmente ad alcuni di questi sport. E sì, ho collezionato più magliette da gara di corse con i sacchi e di tornei di palla tamburello di quante ne possa contare! Quindi, se mai sentite parlare di uno sport di cui nessuno sa nulla, c'è una buona possibilità che io sia lì a raccontarlo. Perché, in fondo, ogni disciplina ha una sua magia speciale, e io sono qui per condividere quella magia con voi. A presto,

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