Zlatan Ibrahimović, l’icona del calcio mondiale e attuale senior advisor del Milan, ha recentemente ricevuto il prestigioso premio Ficts Guirlande d’Honneur, la massima onorificenza della Fédération internationale cinéma télévision sportifs (FICTS). Questo riconoscimento è riservato a figure di spicco nel mondo dello sport e viene conferito a chi ha lasciato un’impronta indelebile nel panorama sportivo. Negli anni, il premio è stato assegnato a leggende come Pelè, Andriy Shevchenko e Mike Tyson, rendendo l’onorificenza ancora più significativa per Ibrahimović.
Il premio è stato consegnato proprio nel giorno del suo compleanno, un momento che ha reso l’evento ancora più speciale. Ibrahimović ha dichiarato: “Sono molto contento, ho visto gli altri vincitori e mettere il mio nome in mezzo a queste leggende è una cosa che mi rende molto orgoglioso. Vuol dire che qualcosa di buono l’ho fatto in carriera, sennò non vinci questi trofei.” Le sue parole riflettono non solo la sua soddisfazione personale, ma anche il riconoscimento di un percorso professionale costellato di successi e sfide.
Un evento ricco di simbolismo
A rendere l’evento ancora più memorabile, la sottosegretaria allo Sport della Lombardia, Federica Picchi, ha consegnato a Ibrahimović una bottiglia di vino tipico della regione, simboleggiando il legame tra sport e tradizione locale. Questo gesto dimostra come il calcio possa essere un punto di incontro tra cultura, passione e identità territoriale.
La cerimonia ha visto anche la presenza di figure politiche, come il presidente del Senato Ignazio La Russa, che ha condiviso aneddoti personali e ha fatto qualche battuta con Ibrahimović. La Russa ha scherzato: “Mi piaceva molto giocare a calcio, ma poi ho capito che non avevo non dico il talento di Ibra… Non posso dire il nome di uno scarso, ma avrei detto il nome di un milanista.” Questo scambio di battute ha sottolineato l’ammirazione per il campione svedese.
Riflessioni sul passato e sul presente
Durante la cerimonia, La Russa non ha mancato di stuzzicare Ibrahimović su un “falso storico” riguardo alla sua carriera. “Perché non si è vista neanche una foto di Ibra con la maglia nerazzurra?”, ha chiesto, riferendosi al video con i gol dello svedese proiettato durante l’evento. “Eppure ha giocato anche con l’Inter… Un falso storico… con noi ha vinto anche uno scudetto, col Milan ha dovuto faticare…”. Le risate tra i due hanno creato un’atmosfera leggera e festosa, dimostrando come lo sport possa unire anche in contesti inaspettati.
Un altro momento significativo della serata è stato il riconoscimento a Giacomo Agostini, leggenda del motociclismo italiano, che ha vinto ben 15 titoli mondiali e 18 nazionali. “Tra poco aprirò un museo”, ha detto Agostini, ironizzando sulla sua straordinaria carriera. “Si parla tante volte dei 15 mondiali. Un giorno Malagò mi chiama e mi dice: ‘Ma tu sei italiano? Allora perché non dici mai che hai vinto 18 titoli italiani? Adesso lo dico…”. La sua affermazione ha messo in luce l’importanza di riconoscere e celebrare ogni aspetto del successo sportivo, non solo quello internazionale.
Un tributo a una carriera ispiratrice
Questa cerimonia rappresenta non solo un riconoscimento per Ibrahimović, ma anche un tributo a una carriera che ha ispirato e continua a ispirare milioni di appassionati di sport in tutto il mondo. La sua dedizione, il suo talento e il suo carisma lo hanno reso una figura iconica non solo nel calcio, ma nel panorama sportivo globale. Con il passare degli anni, Ibrahimović ha dimostrato che il suo impatto va oltre i confini del campo da gioco, influenzando culture, generazioni e l’immagine stessa dello sport. La celebrazione di questa onorificenza è, quindi, un riconoscimento non solo dei suoi successi, ma anche della sua capacità di unire e ispirare attraverso il calcio.