Gravina: riflessioni necessarie su arbitri e equa competizione dopo Milan-Como

Gravina: riflessioni necessarie su arbitri e equa competizione dopo Milan-Como

Gravina: riflessioni necessarie su arbitri e equa competizione dopo Milan-Como - ©ANSA Photo

Luisa Marcelli

19 Dicembre 2025

Il dibattito sul calcio italiano si arricchisce di nuovi spunti, soprattutto in vista di eventi che trascendono i confini nazionali. L’attenzione è rivolta alla partita tra Milan e Como, prevista in Australia, e al dibattito sull’arbitraggio che coinvolge anche la Confederazione asiatica. Gabriele Gravina, presidente della FIGC, ha espresso la sua opinione in merito, evidenziando la necessità di riflessioni approfondite.

La scelta di giocare a Perth

Durante una recente conferenza stampa, Gravina ha confermato che la Federazione Italiana Giuoco Calcio ha dato la propria disponibilità a supportare la scelta di disputare la partita a Perth. Questa decisione si inserisce nell’autonomia della Lega Serie A, ma non è priva di interrogativi. Gravina ha dichiarato: “Qualche riflessione, invece, avremo modo di farla sull’arbitraggio asiatico e sull’equa competizione”, sottolineando l’importanza di affrontare questi temi con attenzione.

L’importanza dell’arbitraggio

La questione dell’arbitraggio è sempre delicata nel mondo del calcio, e le scelte in merito alla squadra arbitrale possono generare polemiche. Gravina ha sottolineato che non intende parlare di illegittimità nella scelta di un arbitro asiatico, ma ha evidenziato la necessità di trovare un equilibrio tra le diverse federazioni coinvolte, inclusa quella australiana. “Simonelli è così attento al rispetto delle regole che diventa un termine forte”, ha aggiunto, riferendosi al designatore arbitrale, che deve garantire imparzialità e professionalità.

Espansione del brand calcio italiano

La decisione di giocare a Perth rappresenta una strategia di espansione del brand calcio italiano all’estero, un fenomeno che sta guadagnando sempre più attenzione. Le partite disputate al di fuori dei confini nazionali non solo offrono opportunità di business, ma anche la possibilità di avvicinare il calcio italiano a una platea internazionale. Tuttavia, ciò comporta anche sfide, in particolare per quanto riguarda l’arbitraggio e la percezione di equità tra le squadre coinvolte.

Gravina ha anche affrontato il tema del deferimento di Antonio Zappi, presidente dell’Associazione Italiana Arbitri (AIA), un argomento che ha suscitato preoccupazione tra gli addetti ai lavori. “Non sono preoccupato, aspetto che la giustizia faccia il proprio corso”, ha dichiarato, evidenziando la fiducia nel sistema di giustizia sportiva. “I nostri arbitri, che sono un’eccellenza mondiale, non hanno risentito comunque di quanto è successo”, ha aggiunto, confermando il valore e la professionalità degli arbitri italiani.

La sfida dell’equa competizione

È importante notare che la questione dell’equa competizione non riguarda solo l’arbitraggio, ma si estende a tutta la gestione delle competizioni sportive. Le leghe calcistiche, e in particolare la Serie A, devono garantire che ogni squadra abbia le stesse opportunità di successo, senza favoritismi o svantaggi. Questo implica un’analisi critica delle regole e delle pratiche attuate, specialmente quando si parla di eventi internazionali.

Il calcio italiano, pur affrontando sfide significative, continua a cercare di innovarsi e di adattarsi a un panorama in continua evoluzione. L’apertura verso mercati esteri e la volontà di coinvolgere il pubblico internazionale sono passi importanti, ma devono essere accompagnati da un impegno costante per mantenere alti standard di giustizia e trasparenza.

In questo contesto, la riflessione proposta da Gravina assume un’importanza cruciale. La collaborazione con la Lega Serie A e con le altre federazioni è fondamentale per affrontare le sfide future. Solo attraverso un dialogo aperto e costruttivo sarà possibile garantire un ambiente competitivo equo e giusto, dove il rispetto delle regole e la professionalità degli arbitri siano al centro del dibattito.

La scelta di disputare la partita a Perth rappresenta un’opportunità per il Milan e il Como, ma anche per il calcio italiano nel suo complesso. È un momento per riflettere su come il nostro sport possa evolversi, rimanendo fedele ai suoi principi fondamentali di equità e rispetto. La sfida è quella di trovare un equilibrio tra le esigenze commerciali e il mantenimento di un sistema giusto e competitivo.

In conclusione, le parole di Gravina ci invitano a guardare al futuro del calcio italiano con una mente aperta e critica, pronti a imparare e a migliorare. La strada da percorrere è lunga, ma con il giusto approccio, ci sono buone possibilità di progredire verso un calcio più giusto e inclusivo, sia a livello nazionale che internazionale.

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