Il mondo del calcio italiano sta vivendo una fase di trasformazione significativa, come dimostra la decima edizione del ‘Bilancio integrato Figc’. Questo documento offre una panoramica dettagliata sull’impatto economico del calcio in Italia e sul suo ruolo come strumento di cambiamento sociale e valorizzazione della comunità. Con circa 1,5 milioni di tesserati, il calcio si sta orientando verso un modello di ‘impresa sociale’, cercando di coniugare il successo sportivo con un impegno verso il benessere collettivo.
Gabriele Gravina, presidente della Figc, ha sottolineato l’importanza di questa evoluzione, affermando che il calcio ha una responsabilità che va oltre la semplice competizione. “Per la sua capacità unica di unire, il calcio deve diventare un motore di cambiamento”, ha dichiarato Gravina. Questa visione si traduce in azioni concrete, come l’impegno della Federazione nella sostenibilità sociale e ambientale, aspetti sempre più cruciali nei tempi moderni.
impatto economico del calcio
Il ‘Bilancio integrato Figc’ non si limita a fornire dati economici, ma evidenzia anche l’impatto sociale del calcio. Secondo il rapporto, il settore genera un ritorno fiscale e previdenziale di 20,5 euro per ogni euro investito, con ricavi diretti che si avvicinano ai sette miliardi di euro e un impatto sul PIL nazionale di 12,4 miliardi. Questi numeri dimostrano chiaramente come il calcio non sia solo uno sport, ma una vera e propria industria che contribuisce in modo sostanziale all’economia italiana.
iniziative sociali della figc
Nel corso dell’ultimo anno, la Federazione ha messo in atto iniziative significative, tra cui il progetto ‘Valori in rete’, che ha coinvolto quasi un milione di studenti. Questo progetto si propone di educare i giovani sui valori fondamentali dello sport, inclusi:
- Rispetto
- Inclusione
- Responsabilità sociale
L’educazione dei giovani è un tema centrale per la Figc, che vede nel calcio un mezzo potente per trasmettere messaggi positivi e formativi.
inclusione e sostenibilità
In un contesto globale in cui i diritti umani e la tutela dell’ambiente sono sempre più al centro del dibattito pubblico, Gravina ha chiarito che la Federazione intende assumersi un ruolo attivo. L’impegno del calcio italiano in queste aree non è solo un obbligo morale, ma rappresenta anche un’opportunità per rafforzare il legame con la comunità e promuovere una cultura della sostenibilità. “Vogliamo che il calcio diventi un catalizzatore di cambiamenti positivi”, ha aggiunto Gravina.
L’inclusione è un altro tema cruciale per la Figc. La Federazione sta lavorando per garantire che il calcio sia accessibile a tutti, indipendentemente da età, sesso, etnia o condizioni fisiche. Questo approccio mira a promuovere la diversità all’interno dello sport e a utilizzare il calcio come strumento di coesione sociale, capace di unire persone di ogni provenienza in un comune amore per il gioco.
In sintesi, il calcio in Italia non è solo un gioco, ma un vero e proprio movimento sociale. Con la guida della Figc, il calcio può diventare un modello per altri settori, dimostrando che lo sport può essere un potente strumento di cambiamento e di progresso. Il messaggio di Gravina è chiaro: il calcio italiano merita più attenzione, non solo per la sua importanza economica, ma anche per il potenziale che ha di influenzare positivamente la società. La Figc si sta impegnando a sfruttare questa posizione per generare un impatto duraturo, lavorando in sinergia con le comunità locali e altre organizzazioni per creare un futuro migliore per tutti.
