Giovane portiere aggredito: squalifica per lui e per l’avversario

Giovane portiere aggredito: squalifica per lui e per l'avversario

Giovane portiere aggredito: squalifica per lui e per l'avversario - ©ANSA Photo

Luca Baldini

4 Settembre 2025

Un episodio inquietante ha scosso il mondo del calcio giovanile, sollevando interrogativi tra appassionati, genitori e istituzioni. Durante una partita del torneo Under 14 Super Oscar, un portiere di 13 anni del Volpiano Pianese è stato picchiato da un genitore di un giocatore della squadra avversaria, il Carmagnola. Questo evento, che avrebbe dovuto rappresentare un momento di festa e crescita per i giovani atleti, ha portato alla squalifica di un anno per il portiere e per un giocatore avversario, evidenziando la gravità della violenza nel calcio giovanile.

la decisione del giudice sportivo

Il giudice sportivo Roberta Lapa ha preso una decisione ferma, sottolineando che la condotta violenta di ragazzi così giovani danneggia non solo l’immagine del calcio giovanile, ma anche i principi fondamentali dello sport, come il rispetto e il fair play. La squalifica è stata decisa per inviare un messaggio chiaro: le azioni hanno conseguenze, e la violenza non ha posto nello sport.

un clima di tensione

La partita, che si è svolta nel fine settimana, ha visto il portiere del Volpiano protagonista con parate decisive. Tuttavia, al termine del match, le emozioni hanno preso il sopravvento, trasformando il clima competitivo in un episodio di violenza. Testimoni hanno riferito che il genitore coinvolto, visibilmente alterato, ha cominciato a inveire contro il portiere, accusandolo di comportamenti scorretti. La situazione è rapidamente degenerata in insulti e spintoni, culminando in un vero e proprio pestaggio.

la cultura della violenza nel calcio giovanile

Purtroppo, questo non è un caso isolato. Negli ultimi anni, si sono verificati diversi episodi di violenza nel calcio giovanile, sia tra genitori che tra giocatori. La Federazione Italiana Giuoco Calcio (FIGC) ha avviato iniziative per combattere questa piaga, ma è chiaro che c’è ancora molto lavoro da fare. È fondamentale che i club sportivi e le associazioni intensifichino i programmi di educazione sportiva, non solo per i giocatori, ma anche per i genitori. Ecco alcune azioni consigliate:

  1. Educare i genitori sul loro ruolo di supporto.
  2. Promuovere il rispetto e la sportività durante le competizioni.
  3. Fornire strumenti per gestire le emozioni e risolvere i conflitti in modo pacifico.

Il torneo Super Oscar, un’importante manifestazione per i giovani atleti, dovrebbe essere un’opportunità di crescita e confronto. È triste vedere un evento dedicato ai giovani talenti rovinato da episodi di violenza.

In conclusione, ci si augura che questo episodio possa servire da lezione per l’intero movimento calcistico giovanile. È fondamentale lavorare insieme per costruire un ambiente sportivo sano, dove il rispetto e la sportività siano al centro di ogni competizione. Solo così si potrà garantire un futuro promettente per i giovani atleti, che meritano di vivere lo sport come un’esperienza formativa e arricchente.

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