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Gianetti esprime il suo desiderio: Pogacar non alla Parigi-Roubaix

In un’intervista rilasciata a Rai Sport, Mauro Gianetti, CEO e manager della UAE Team Emirates, ha espresso preoccupazione riguardo alla partecipazione di Tadej Pogacar alla prossima Parigi-Roubaix. Gianetti ha sottolineato che, dopo la caduta del giovane fenomeno sloveno durante la Strade Bianche, sarebbe più saggio per Pogacar evitare di correre in una gara così impegnativa e potenzialmente pericolosa. L’incidente, avvenuto nel corso della Strade Bianche, ha portato Pogacar a finire in un fosso, riportando diverse escoriazioni. Nonostante ciò, il campione del mondo è riuscito a risollevarsi e a conquistare la vittoria a Siena, dimostrando una resilienza e una determinazione straordinarie.

La preoccupazione di gianetti

Gianetti ha dichiarato: “Una brutta caduta durante la Roubaix potrebbe mettere in dubbio la presenza di Tadej al Tour de France e perfino compromettere la sua stagione. Spero quindi che decida di non andare, e glielo dirò: lui è ancora giovane e avrà tutto il tempo di correrla.” Queste parole evidenziano non solo la preoccupazione per la salute di Pogacar, ma anche la strategia a lungo termine che la UAE Team Emirates sta adottando per gestire il talento del ciclista sloveno.

L’importanza del tour de france

Il Tour de France, in programma per luglio, rappresenta uno degli obiettivi principali di Pogacar, che ha già dimostrato il suo valore nelle edizioni precedenti, vincendo il Tour nel 2020 e nel 2021. La pressione di partecipare a eventi prestigiosi come la Parigi-Roubaix può influenzare negativamente la preparazione per il Tour. Gianetti sembra voler tutelare l’atleta da rischi inutili, considerando che la Parigi-Roubaix, conosciuta anche come “L’Inferno del Nord”, è una delle gare più dure del calendario ciclistico, caratterizzata da tratti di pavé e condizioni climatiche spesso avverse.

La strategia della squadra

L’atteggiamento di Gianetti riflette un approccio pragmatico che molti manager di squadre ciclistiche adottano quando si tratta di giovani talenti. Pogacar, nato il 21 settembre 1998, è ancora all’inizio della sua carriera e ha davanti a sé molte opportunità per dimostrare il suo valore in altre competizioni. La sua ambizione di partecipare alla Parigi-Roubaix è comprensibile, ma la valutazione dei rischi è cruciale, specialmente in un anno in cui l’obiettivo primario è quello di ottenere successi nel Tour de France.

Attualmente, Pogacar sta concentrando i suoi sforzi sulla Milano-Sanremo, un’altra delle gare monumento nel panorama del ciclismo su strada. Questa corsa, che si svolgerà il 18 marzo 2023, rappresenta una grande opportunità per il ciclista sloveno di confermare la sua superiorità e di iniziare la stagione con il piede giusto. La Milano-Sanremo è nota per il suo percorso lungo e impegnativo, ma offre anche un’alternativa meno rischiosa rispetto alla Parigi-Roubaix.

La decisione finale di Pogacar riguardo alla sua partecipazione alla Roubaix non è ancora stata presa, alimentando un certo grado di attesa tra i tifosi e gli addetti ai lavori. La squadra UAE Team Emirates sta monitorando attentamente la situazione, e la salute del ciclista sarà la priorità principale. In un contesto in cui le cadute e gli infortuni sono all’ordine del giorno, la cautela è fondamentale per preservare il talento di Pogacar.

Inoltre, la gestione delle gare da parte delle squadre professionistiche è diventata sempre più strategica nel ciclismo moderno, con un’enfasi crescente sulla preparazione fisica e mentale degli atleti. Gianetti, con la sua esperienza nel settore, è ben consapevole di quanto sia cruciale pianificare le corse in modo da massimizzare le possibilità di successo senza compromettere la salute degli atleti. La presenza di Pogacar in competizioni di alto livello come il Tour de France è un fattore chiave per la UAE Team Emirates, e ogni decisione deve essere presa tenendo conto di questo obiettivo.

In sintesi, il dibattito sulla partecipazione di Pogacar alla Parigi-Roubaix evidenzia le sfide e le responsabilità che i team devono affrontare nella gestione dei loro ciclisti. La salute e il benessere degli atleti devono sempre avere la priorità, e le parole di Gianetti sono un chiaro segnale della sua intenzione di proteggere e valorizzare il talento di Pogacar. Con il futuro del ciclista sloveno così luminoso, è fondamentale che le scelte fatte ora possano contribuire a una carriera lunga e di successo, ricca di vittorie e soddisfazioni.

Luca Baldini

Ciao a tutti, mi chiamo Luca Baldini e sono redattore sportivo di Wigglesport! Scommetto che non vi sareste mai aspettati di incontrare un tizio così appassionato di sport "minori". Ebbene sì, mentre tutti gli altri seguono i grandi nomi del calcio e del basket, io mi tuffo a capofitto nel mondo affascinante delle discipline meno conosciute! La mia curiosità per gli sport alternativi è nata quasi per caso. Cresciuto tra le Alpi piemontesi, tra una discesa sugli sci e una partita a curling con gli amici, ho sviluppato un amore viscerale per tutte quelle attività che non sempre fanno i titoli dei giornali. Dai Campionati Mondiali di Badminton ai Tornei Internazionali di Bocce, ho sempre avuto un debole per tutto ciò che è insolito e sorprendente. Dopo aver terminato gli studi in Comunicazione e Giornalismo a Torino, ho realizzato il mio sogno di diventare redattore sportivo, portando con me questa passione fuori dal comune. All'inizio la mia famiglia e i miei amici mi prendevano bonariamente in giro ("Luca, chi vuoi che legga di un torneo di cricket islandese?"), ma con il tempo hanno imparato ad apprezzare la bellezza degli sport minori e il mio modo di raccontarli. Ho avuto la fortuna di viaggiare in tutto il mondo per seguire competizioni di ogni genere, descrivendo con passione le performance di atleti incredibili che gareggiano lontano dai riflettori della ribalta mediatica. La mia scrivania? Un arcobaleno di locandine di eventi da ogni angolo del globo! Se c'è una cosa che amo del mio lavoro, è la capacità di portare alla luce storie emozionanti e spesso trascurate. Raccontare le gesta di un arciere paralimpico o la preparazione di una squadra di rugby su sedia a rotelle mi riempie di orgoglio e mi spinge a essere sempre più curioso. Quando non sono impegnato a scrivere o a seguire competizioni improbabili, mi piace partecipare personalmente ad alcuni di questi sport. E sì, ho collezionato più magliette da gara di corse con i sacchi e di tornei di palla tamburello di quante ne possa contare! Quindi, se mai sentite parlare di uno sport di cui nessuno sa nulla, c'è una buona possibilità che io sia lì a raccontarlo. Perché, in fondo, ogni disciplina ha una sua magia speciale, e io sono qui per condividere quella magia con voi. A presto,

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