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Gianetti esprime il desiderio che Pogacar salti la Parigi-Roubaix

Mauro Gianetti, CEO e manager della UAE Team Emirates, ha recentemente espresso le sue preoccupazioni riguardo alla partecipazione di Tadej Pogacar alla Parigi-Roubaix di quest’anno. In un’intervista ai microfoni di Rai Sport, Gianetti ha sottolineato i rischi associati alla corsa, soprattutto dopo la caduta subita dal giovane sloveno durante la Strade Bianche, una delle gare di ciclismo più prestigiose e impegnative del calendario.

Durante la Strade Bianche, Pogacar è caduto in un fosso, riportando diverse escoriazioni. Nonostante l’incidente, il campione del mondo in carica ha dimostrato una notevole resilienza, riuscendo a conquistare la vittoria a Siena, in Piazza del Campo. Questo episodio ha però sollevato dubbi e preoccupazioni sul suo stato di forma e sulla sua sicurezza in vista di gare future, in particolare la temuta Parigi-Roubaix, nota per i suoi tratti di pavé e le condizioni di corsa spesso difficili.

la preoccupazione di gianetti

Gianetti ha dichiarato: “Una brutta caduta durante la Roubaix potrebbe mettere in dubbio la presenza di Tadej al Tour de France e perfino compromettere la sua stagione.” Queste parole evidenziano la grande responsabilità che il manager sente nei confronti della carriera del giovane atleta. Pogacar, che ha solo 25 anni, ha già raggiunto traguardi incredibili, tra cui la vittoria di due Tour de France e il titolo mondiale, ma la sua carriera è ancora all’inizio e Gianetti sembra volerlo proteggere da rischi inutili.

Il CEO della UAE ha continuato: “Spero quindi che decida di non andare, e glielo dirò: lui è ancora giovane e avrà tutto il tempo di correrla.” La Parigi-Roubaix, sebbene sia una delle classiche più prestigiose del ciclismo, è anche una delle più insidiose. Le condizioni meteorologiche possono variare drasticamente e il pavé, sebbene affascinante per la sua storicità, può rappresentare un serio pericolo per i corridori, specialmente per chi ha già subito infortuni recenti.

la storia della parigi-roubaix

La Parigi-Roubaix è una corsa che ha una lunga e affascinante storia, risalente al 1896. Spesso definita “l’Inferno del Nord”, è nota per i suoi tratti di strada sterrata e le sue insidie, che hanno messo a dura prova anche i ciclisti più esperti. La gara è caratterizzata da un percorso di circa 260 chilometri che attraversa il nord della Francia, culminando nel celebre velodromo di Roubaix. La natura impegnativa della corsa ha fatto sì che molti corridori, anche di grande calibro, abbiano subito infortuni seri o addirittura abbiano dovuto ritirarsi dalla competizione.

Pogacar, fino ad ora, non ha mai partecipato alla Parigi-Roubaix. La sua mancanza di esperienza su questo tipo di percorso potrebbe rappresentare un ulteriore motivo di preoccupazione per Gianetti e il suo team. La strategia di preparazione di un corridore per una gara come la Roubaix è complessa e richiede un’adeguata esperienza nelle condizioni di corsa specifiche, che Pogacar potrebbe non avere.

il futuro di pogacar

Nel frattempo, il giovane sloveno si sta preparando per la Milano-Sanremo, un’altra delle corse monumento del ciclismo, che si svolgerà il 18 marzo 2023. La Milano-Sanremo è una gara che tradizionalmente segna l’inizio della stagione delle classiche e Pogacar ha già dimostrato di avere le capacità per primeggiare in questa corsa. Tuttavia, la sua partecipazione alla Parigi-Roubaix rimane un’incognita, dato che il ciclista sta valutando le sue opzioni e ascoltando i consigli del suo team.

Le parole di Gianetti rispecchiano un approccio prudente e strategico nella gestione della carriera di Pogacar. In un sport dove gli infortuni possono influenzare non solo una stagione, ma anche l’intera carriera di un atleta, è fondamentale che i manager e i team prendano decisioni oculate. La salute e la sicurezza del ciclista devono sempre essere la priorità, e Gianetti sembra avere ben chiara questa filosofia.

In conclusione, la questione della partecipazione di Pogacar alla Parigi-Roubaix rimane aperta e sarà interessante vedere quale decisione prenderà il corridore. La pressione per partecipare a eventi di alto profilo è sempre alta, ma un atleta giovane e promettente come Pogacar potrebbe trarre vantaggio dall’attendere il momento giusto per affrontare questa leggendaria corsa. La strada per il Tour de France è ancora lunga, e ogni scelta strategica fatta ora avrà ripercussioni sul futuro del campione sloveno.

Luca Baldini

Ciao a tutti, mi chiamo Luca Baldini e sono redattore sportivo di Wigglesport! Scommetto che non vi sareste mai aspettati di incontrare un tizio così appassionato di sport "minori". Ebbene sì, mentre tutti gli altri seguono i grandi nomi del calcio e del basket, io mi tuffo a capofitto nel mondo affascinante delle discipline meno conosciute! La mia curiosità per gli sport alternativi è nata quasi per caso. Cresciuto tra le Alpi piemontesi, tra una discesa sugli sci e una partita a curling con gli amici, ho sviluppato un amore viscerale per tutte quelle attività che non sempre fanno i titoli dei giornali. Dai Campionati Mondiali di Badminton ai Tornei Internazionali di Bocce, ho sempre avuto un debole per tutto ciò che è insolito e sorprendente. Dopo aver terminato gli studi in Comunicazione e Giornalismo a Torino, ho realizzato il mio sogno di diventare redattore sportivo, portando con me questa passione fuori dal comune. All'inizio la mia famiglia e i miei amici mi prendevano bonariamente in giro ("Luca, chi vuoi che legga di un torneo di cricket islandese?"), ma con il tempo hanno imparato ad apprezzare la bellezza degli sport minori e il mio modo di raccontarli. Ho avuto la fortuna di viaggiare in tutto il mondo per seguire competizioni di ogni genere, descrivendo con passione le performance di atleti incredibili che gareggiano lontano dai riflettori della ribalta mediatica. La mia scrivania? Un arcobaleno di locandine di eventi da ogni angolo del globo! Se c'è una cosa che amo del mio lavoro, è la capacità di portare alla luce storie emozionanti e spesso trascurate. Raccontare le gesta di un arciere paralimpico o la preparazione di una squadra di rugby su sedia a rotelle mi riempie di orgoglio e mi spinge a essere sempre più curioso. Quando non sono impegnato a scrivere o a seguire competizioni improbabili, mi piace partecipare personalmente ad alcuni di questi sport. E sì, ho collezionato più magliette da gara di corse con i sacchi e di tornei di palla tamburello di quante ne possa contare! Quindi, se mai sentite parlare di uno sport di cui nessuno sa nulla, c'è una buona possibilità che io sia lì a raccontarlo. Perché, in fondo, ogni disciplina ha una sua magia speciale, e io sono qui per condividere quella magia con voi. A presto,

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